Fig. 24 - Scheletro di Brachiosaurus dinosauro sauropode simile a quelli che vivevano in Istria nel Cretaceo.

l dinosauri

di Fabio M. Dalla Vecchia

[Tratto da: © Natura Nascosta, Numero 17 (1998) - https://www.museomonfalcone.it/nnonline/natnas17.pdf.]

Questa linea di ricerca è iniziata nel 1993 quando ci si è resi conto dell'importanza dei resti ossei scoperti dal socio Dario Boscarolli sui fondali di Porto Colonne (Comune di Valle/Bale) nell'Istria sudoccidentale. Dario aveva effettuato il primo rinvenimento già nel 1983 e aveva subito capito di aver scoperto dei reperti ossei fossili. Li aveva quindi portati nella nostra sede a Monfalcone per sapere a che animali preistorici appartenessero. Inizialmente le ossa non avevano destato molto interesse, tuttavia quando le vidi per la prima volta - nel tardo inverno del 1993 - era già in corso di pubblicazione un primo preliminare articolo su di esse e sulle rocce che le contenevano (Boscarolli et al., 1993). Compresi immediatamente la grande novità rappresentata da quei reperti che, per quanto riguarda i pochi resti sufficientemente completi, identificai presto come appartenenti a dinosauri sauropodi (fig. 24). La pubblicazione (Natura Nascosta n. 7) venne presentata a Monfalcone con la partecipazione dei rappresentanti del Geološki Zavod (Servizio Geologico o Istituto di Geologia) di Zagabria, Ivo Velic e Igor Vlahovic. Si presero quindi accordi con questo Istituto per lo studio del sito e dei reperti. Questi ultimi sarebbero rimasti in deposito presso la sede a Monfalcone per la loro preparazione nei nostri attrezzati laboratori e il successivo studio scientifico. Preparazione e descrizione furono intrapresi immediatamente da parte dello scrivente. Contemporaneamente Giorgio Tunis e Sandro Venturini studiavano le caratteristiche sedimentologiche e biostratigrafiche del sito mediante le sezioni sottili realizzate nell'apposito laboratorio da Maurizio Tentor. La presentazione ufficiale a livello nazionale delle ossa venne effettuata dallo scrivente e da Paolo Lenardon nell'aprile 1993, con una conferenza stampa tenutasi a Roma presso il Museo Pigorini in occasione della mostra sui dinosauri della Cina.

Fig. 25 - Le riprese della Televisione Croata a Valle. A destra rispetto alla telecamera c'è Marko Sparica, a sinistra Fabio M. Dalla Vecchia, al centro Giorgio Tunis.

Nell'autunno Giorgio Tunis ed io fummo invitati nella capitale croata come scienziati stranieri specialisti della materia, ospiti d'onore in due puntate di una trasmissione sui dinosauri realizzate (in diretta) dalla televisione di Stato. Nella ex Iugoslavia si era in piena guerra civile e la periferia meridionale di Zagabria era stata colpita da missili la settimana prima del mio arrivo. L'albergo era pieno di profughi provenienti da Vukovar e i geologi croati tenevano pistole e proiettili nei cassetti delle scrivanie. Giorgio, Dario, Alceo Tarlao ed io eravamo stati a Valle con i geologi croati e la televisione per le riprese (fig. 25). In quell'occasione erano state raccolte alcune ossa sul fondale, reperti che Marko Šparica, leader dei geologi croati, ci aveva consegnato per la preparazione e lo studio. Avevo portato la parte distale condilare di un grande femore e una vertebra caudale, completamente ripulita dalla matrice rocciosa, in studio per la trasmissione televisiva. Questi reperti furono lasciati, su richiesta di M. Šparica, a Zagabria per una esposizione temporanea e sono tuttora là. Intanto era uscito il film Jurassic Park e l'interesse per i dinosauri era salito alle stelle, con i pro e i contro che questo comporta. Un paio di reperti ossei furono portati anche a Pordenone alla presentazione di un libro di Piero Angela sui dinosauri e mostrati, da Mila Erbisti e dallo scrivente, al noto presentatore televisivo.

Fig. 26 - La restituzione delle ossa di dinosauro ai rappresentanti del comune di Bale/Valle (Istria).

Per lo studio delle ossa di sauropode ho preso contatti con i maggiori specialisti del mondo, per esempio J. McIntosh, B. Curtice, J. Bonaparte e P. Upchurch.

Ho inoltre visitato le splendide collezioni del Carnegie Museum di Pittsburgh e dell'American Museum of Natural History di New York, al fine di identificare i reperti ossei e completare la loro descrizione.

Su richiesta delle autorità comunali di Valle la maggior parte dei reperti (circa 200) sono stati ufficialmente consegnati a Livio Mottica nell'aprile 1997 per essere esposti in un apposito locale in Valle (fig. 26). Ho pubblicato alcuni lavori preliminari sulle ossa di dinosauro istriane: un articolo nei Quaderni de Le Scienze (1994), in un numero speciale di GAIA - la rivista scientifica del Museo Nazionale di Storia Naturale del Portogallo - dedicato ai sauropodi (1994) e, con Alceo Tarlao, negli atti del 1° Congresso dei Geologi Croati (1995). Per quanto riguarda la stratigrafia e la sedimentologia, il contributo più significativo è Tunis et al. (1995).

Fig. 27 - Due vertebre cervicali di un piccolo sauropode: quella posteriore è quasi completa.

Per quanto riguarda le comunicazioni a meetings scientifici, Giorgio TUNIS ha presentato ufficialmente i reperti al XXX Congresso Geologico Internazionale in Cina nel 1995 e io al 1° Congresso dei Geologi Croati (1995) e al Simposio Internazionale "Mesozoic Vertebrate faunas of Central Europe " (Deva, 22-24 agosto 1996).

Il sito fossilifero di Valle è costituito da calcari attribuibili all'Hauteriviano superiore-Barremiano inferiore (Cretaceo inferiore), attorno ai 124 milioni di anni fa secondo la Geological Time Scale della GSA (1983), per la presenza nella sezione stratigrafica del foraminifero Campanellula capuensis De Castro. Le ossa sono per lo più conservate in livelli sottilmente laminati coperti da un rudstone oncolitico depositati probabilmente in un ambiente lacustre (Tunis et al., 1994).

Le ossa, recuperate per la stragrande maggioranza in apnea da Dario Boscarolli tra la linea di bassa marea e i 12 m di profondità, sono per lo più estremamente frammentarie. Sono testimoniate vertebre cervicali (fig 27), dorsali e caudali, emapofisi, costole, frammenti di diafisi di ossa lunghe, parte di un femore, scapole, parte di un ileo, ecc. Sono riferibili a dinosauri sauropodi, probabilmente titanosauriformi, le vertebre cervicali, le dorsali, quasi tutte le caudali, le presunte coste cervicali, il femore e altre parti di ossa lunghe. Sono presenti individui di dimensioni molto diversi, da piccoli a decisamente grandi. Il giacimento di Valle è probabilmente il più ricco deposito di ossa di sauropode di tutta l'Europa meridionale e uno dei più interessanti del Mondo per il Cretaceo inferiore.

Fig. 28 - Il sito di Cervera (Punta del Dente), scoperto da Alceo Tarlao (nella foto).

Insieme allo studio delle ossa si è sviluppato, quello sulle orme di dinosauro, grazie al fondamentale contributo del socio Alceo Tarlao. Alceo, insieme al suo amico Giorgio Rimoli, ha ricercato sistematicamente per anni siti con impronte di dinosauro lungo la costa istriana, con notevole successo: cinque nuovi siti di età albiana (Cretaceo inferiore) e cenomaniana (Cretaceo superiore).

Nel maggio 1995, dopo una mia richiesta formale, la The Dinosaur Society - società americana no profit per lo studio dei dinosauri - ci accordava ufficialmente un finanziamento per il progetto di ricerca "Study of the Cretaceous dinosaur footprints of Istria (Croatia)". Questo ci permise di studiare, mappare e fare il calco delle impronte di dinosauro presenti nei siti trovati da Alceo lungo la costa istriana (fig. 28) e in quelli delle isole di Brioni e di Fenoliga, Naturalmente lo studio si è svolto in accordo con l'Istituto di Geologia di Zagabria e, per quanto riguarda Brioni, con la direzione del Parco Nazionale che si trova sull'isola. Nonostante questo però abbiamo avuto qualche sorpresa.

Fig. 29 - Il sito di Pljisevac (Kamnik) dove fummo arrestati nell'aprile 1995.

Nell'aprile 1995 mi recai sull'isola Maggiore di Brioni con Luisa Posocco, che seguivo nella sua tesi di laurea presso il Dipartimento di Geologia, Paleontologia e Geofisica dell'Università di Padova, e Cristiano, cittadino croato di nazionalità italiana, maturando presso il liceo italiano di Pola con una ricerca sui dinosauri. La data della visita era stata concordata col vicedirettore del Parco, che era informato sullo scopo della visita, naturalmente. Il primo giorno visitammo e studiammo il sito di Ploce, nella costa sudorientale dell'isola, senza alcun problema: fummo persino accompagnati in macchina sul luogo dal guardacaccia del Parco. Il giorno successivo arrivò Cristiano e si doveva visitare il nuovo sito di Pljisevac (Kamnik), lungo la costa sudoccidentale dell'isola. Questa decisione era stata notificata al vicedirettore del Parco il quale sembrava titubante ma non ci aveva detto nulla di preciso. Luisa aveva scoperto e sommariamente descritto il sito nel maggio dell'anno precedente. Non trovammo la disponibilità della macchina e, stanchi di aspettare un passaggio, ci incamminammo lungo la stradina asfaltata verso la meta, con venti chili di pellicola di polietilene trasparente e altro materiale nello zaino. Dopo qualche chilometro di marcia arrivammo e scoprimmo che la stradina secondaria che portava al mare, e al sito, era ora interrotta da un cancello controllato da un militare armato. L'area negli ultimi mesi era diventata evidentemente una zona militare. Cercammo di raggiungere la costa "tagliando" attraverso la fitta macchia mediterranea, per vedere se il sito si trovasse al di fuori della base militare. Raggiunto il mare, percorremmo la costa senza trovare uno sbarramento o un cartello che indicasse la presenza dei militari, finchè giungemmo sull'ampia superficie di strato con le orme fossili.(fig. 29) Trovammo un militare che ci mostrò la via per scendere dall'alta costa fino allo strato. Era tardi e, dopo un primo sopralluogo, ci sedemmo per il pranzo al sacco. Arrivò un altro militare che ci chiese cosa facevamo lì. Rispondemmo che studiavamo le orme dei dinosauri ed eravamo in accordo con il Parco. Il militare se ne andò. Dopo poco ritornò dicendo che dovevamo andarcene perchè non potevamo restare lì. In pochi minuti arrivò un capitano che rudemente ci disse che dovevamo seguirlo: eravamo in arresto. Lo seguimmo. Non volle sentire ragioni e ci consegnò alla polizia. Non lo sapevamo naturalmente, ma in quei giorni l'esercito croato faceva le prove dell'offensiva finale contro i serbi delle Krajne (un primo tentativo avvenne poco dopo lo svolgimento dei fatti che sto raccontando, quello finale il successivo agosto). Quindi i soldati erano estremamente sospettosi e pensavano, da militari, che fossimo spie. La polizia ci interrogò separatamente per quattro ore, cosa abbastanza stressante. Luisa scoppiò a piangere maledicendo la sua tesi di laurea, Cristiano erapallido come un morto. Un agente, di nazionalità croata ma originario di un paesino dell'Istria interna, ci traduceva in dialetto istroveneto le domande del comandante, un vero duro, almeno in apparenza. Sorsero dei problemi perchè nel passare il confine sloveno-croato i finanzieri non ci avevano dato il visto turistico che in teoria dovrebbe essere consegnato ad ogni visitatore della Repubblica Croata. Questa regola viene abitualmente elusa perchè in circa 30 volte che abbiamo passato il confine tra 1993 e 1995 la consegna della prepusnica si è verificata solo due o tre volte. Ma nel nostro caso agli occhi della polizia era chiaro che avevamo varcato il confine illegalmente e di nascosto. A peggiorare la situazione, la famiglia dove avevamo trovato alloggio non aveva segnalato, probabilmente per avere un'entrata "in nero", la nostra presenza ad una agenzia turistica, come doveva fare per legge. Agli occhi dei poliziotti la faccenda forse iniziava a puzzare di cospirazione e sicuramente pensavano ad un nostro patriottico tentativo di occupare l'Istria (e, perchè no? anche la Dalmazia!). Ci tolsero i passaporti e le carte di identità e ci diedero, in pratica, gli arresti domiciliari. Il giorno dopo fummo processati per direttissima al tribunale di Pola. Dovemmo aspettare tutta la mattinata prima che si svolgesse - separatamente per ognuno di noi - l'atto giudiziario. Ci faceva da interprete una dattilografa che conosceva l'italiano. Il giudice era piuttosto giovane e bionda. Qualcuno mi aveva visto in televisione (potenza del Grande Fratello!), inoltre avevo messo sul piatto la collaborazione con il Geološki Zavod di Zagabria e i biglietti da visita dei miei contatti in quell'istituto e alla Televisione di Stato. Questo convinse subito il giudice del fatto che non eravamo spie. Il problema successivo era convincerla che non sapevamo di entrare in zona militare, cosa non facile dato che avevamo parlato con il militare di guardia. Tuttavia, poichè la recinzione non arrivava al mare e non c'erano cartelli di avviso, fummo scagionati dall'accusa. Anche gli altri, per fortuna, sostennero questa tesi. Alla fine fummo prosciolti e dovemmo pagare solo il minimo delle spese processuali (50.000 lire a persona). Il giudice si scusò con me per lo spiacevole contrattempo. Tuttavia, nel verbale consegnatomi c'era scritto che se mi avessero beccato ancora una volta in una zona militare croata, mi avrebbero sbattuto in galera senza pietà. Esattamente un anno dopo Alceo e io ritornammo nel sito incriminato, ma in compagnia dell'amico Igor Vlahovic, sedimentologo dei carbonati del Geološki Zavod nonchè sergente dell'esercito croato, e con il permesso delle autorità militari. Con Igor finimmo il lavoro (fig. 30).

Fig. 30 - Da sinistra: Alceo Tarlao, Fabio M. Dalla Vecchia e Igor Vlahovic, sul sito di Capo Salsa/Pogledalo, con il calco di un orma di un grande teropode.

Qualche avventura mi capitò anche con Alceo. Nell'ottobre 1995, mentre cercavamo di raggiungere l'isolotto di Fenoliga con una barchetta malandata affittata sulla costa, a metà strada il motore smise di funzionare. Senza apparente motivo dato che il carburante non mancava. Mentre le correnti ci portavano alla deriva, Alceo scoprì che si era troncata di netto la vite che fissa l'elica. Neanche a farlo apposta, il mare stava diventando mosso. Guadagnammo la costa deserta a remi e lì Alceo sostituì la vite con un chiodo ruggine trovato sulla spiaggia. In questo modo ritornammo al più presto e senza danni al molo di partenza. Vi sono altre avventurose e, soprattutto, faticosissime esperienze di ricerca di orme di dinosauro vissute insieme all'intrepido Alceo. Come quando tentammo di trovare le piste segnalate (erroneamente) nella sperduta e quasi deserta isola di Unije, ma non è questa la sede per dilungarsi.Il risultato degli studi sulle orme dei dinosauri è stato esposto dallo scrivente con l'aiuto del socio Cesare Brizio in un poster presentato al 56° Meeting della Society of Vertebrate Paleontology (New York, 1996), dallo scrivente e da Alceo Tarlao al 1° Congresso dei Geologi Croati (Abbazia, 1995), dallo scrivente al Simposio Internazionale "Mesozoic, Vertebrate Faunas of Central Europe, " in Romania (Deva, 22-24 agosto, 1996) e al 1° Congresso Geoitalia, (Rimini-Bellaria), ottobre 1997) e da Giorgio Tunis al XXX Congresso Geologico internazionale in Cina (1996). I risultati degli studi sono stati mostrati al pubblico nell'esposizione temporanea "Quando i dinosauri pascolavano in Istria" allestita presso la sede di via Valentinis in occasione della VI Settimana della Cultura Scientifica (1996).

I risultati delle nostre ricerche hanno costituito il nucleo della Mostra temporanea "Le orme dei Giganti - tracce e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico "(fig.31) aperta presso il Museo dello Stella tra il 16 agosto e il 30 novembre 1997, organizzata insieme all'associazione Anaxum e il Comune di Palazzolo dello Stella, con la collaborazione di numerosi Musei di Storia Naturale (Faenza, Rovereto, Venezia, Udine, Trieste, ecc), il Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia e il Parco delle Dolomiti Friulane. Essa è stata visitata da almeno 3500 persone, con grande afflusso di scolaresche da tutto il Friuli, la Venezia Giulia e anche dal Veneto. Tale mostra è stata richiesta da vari enti regionali ma soprattutto extraregionali a testimonianza della sua qualità e dell'interesse suscitato. E' stata riallestita anche a Faenza (4.500 visitatori) e a Montebelluna (4.000 visitatori).

I dati degli studi delle orme istriane sono stati oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche (Dalla Vecchia, Tarlao & Tunis, 1993; Dalla Vecchia, 1994a, b; 1995; 1996; 1997; Dalla Vecchia & Tarlao, 1995; Dalla Vecchia e Venturini, 1996).

Gli studi sui dinosauri hanno anche riguardato una orma scoperta dal socio Sandro Venturini nell'estate 1994 conservata su di un blocco di calcare (età Hauteriviano superiore - Barremiano inferiore) usato per costruire i moli di Ravenna ma proveniente da Sarone (PN) (Dalla Vecchia & Venturini, 1995) e presunte orme aptiane scoperte sempre da Sandro sul M. Bernadia (UD) (Venturini, 1995; Dalla Vecchia & Venturini, 1996)

I Soci Fabio M. Dalla Vecchia, Cesare Brizio e Davide Rigo hanno preso parte (agosto 1997) ad una spedizione paleontologica internazionale in Transilvania alla ricerca degli ultimi dinosauri (Brizio, 1997).

Una sottoscrizione pubblica per il sostegno delle attività di ricerca concernenti i dinosauri dell'Alto Adriatico ha permesso la raccolta di contributi che hanno portato alla pubblicazione del fascicolo "Dinosauri e altri grandi rettili non marini de1 Triassico superiore (230-208 milioni di anni)".

In conclusione, mi sembra che difficilmente si possa dire che siamo rimasti con le mani in mano e, se si esclude la The Dinosaur Society e qualche piccolo contributo di appassionati, senza l'aiuto di nessuno.

Fig. 31 - La mostra temporanea "Le orme dei Giganti - tracce e piste di dinosauri nell'Alto Adriatico".

Pubblicazioni sui dinosauri (in ordine cronologico)

  • 1993 - Boscarolli D., Laprocina M., Tentor M., Tunis G. & Venturini S., Prima segnalazione di resti di dinosauro nei calcari hauteriviani di piattaforma dell'Istria meridionale (Croatia), Natura Nascosta, 1(7): 1-20, Monfalcone.
  • 1993 - Dalla Vecchia F.M., Tarlao A. & Tunis G., Theropod (Reptilia, dinosauria) footprints in theAlbian (Lower Cretaceous) ofthe Quieto/Mirna river mouth (NWIstria, Croatia) and dinosaur population ofthe Istrian region during the Cretaceous. Mem.Sci.Geol. Padova,45:139-148, Padova.
  • 1994a - Dalla Vecchia F.M., I dinosauri dell'Istria. In: LigabueG., Il tempo dei dinosauri, Quaderni de "Le Scienze", 76:82-86, Milano. 1994b - Dalla Vecchia F.M., Jurassic and Cretaceous Sauropod Mesozoic evidence in the Mesozoic carbonate platforms of Southern Alps andDinarids, In: Lockeley M.G., Faria dos Santos V., Meyer C.A. & Hunt A., Aspects of Sauropod Paleobiology, GAIA, 10(1994): 65-73, Lisbona.
  • 1994 - Tunis G., Šparica M. & Venturini S., Lower Cretaceous from Bale (Istria, Croatia): stratigraphical, sedimentological and palaeoenvironmental problems, 14th Intenational Sedimentological Congress, SS 14-15, Recife.
  • 1995 - Dalla Vecchia F.M., Tarlao A., Dinosaur evidence in the Cretaceous of Istria (Croatia). Proceedings of the First Croatian Geological Congress- Opatija 18-21,10,1995, 1:151-154, Zagabria.1995- Dalla Vecchia F.M., I dinosauri in Italia: stato delle conoscenze. Natura Nascosta, 11:29-35, Monfalcone.
  • 1995 - Dalla Vecchia F.M. & Venturini S.,A theropod (Reptilia, Dinosauria) footprint on a block ofCretaceous limestone at thepier of Porto Corsini (Ravenna, Italy) Riv.Ital.Pal. Strat, 101(1):93-98, Milano.
  • 1995 - Venturini S., Segnalazione di un livello marnoso a Characee con presunte impronte di dinosauro nell'Aptiano del M. Bernadia (Nimis, Udine). Natura Nascosta, 11:36, Monfalcone.
  • 1996 - Dalla Vecchia F.M. & Venturini S., Le possibili impronte di dinosauro del M. Bernadia e le potenzialitàpaleoicnologiche delle sezioni stratigrafiche. Natura Nascosta, 12:34-44, Monfalcone.
  • 1996 - Dalla Vecchia F.M., Lo studio del sito cretacico con impronte di dínosauro di Cervera/Cervar (Punta del Dente, Istria). Natura Nascosta, 13:24-33, Monfalcone.
  • 1997a - Dalla Vecchia F.M., Terrestrial tetrapod evidence on the Norian (Late Triassic) and Cretaceous carbonate platforms of Northern Adriatic region (Italy, Slovenia and Croatia). Proceedings of the Int. Symp. "Mesozoic Vertebrate faunas of Central Europe " Deva, 22-24th August 1996, Sargetia, ser. Sci. Nat.. XVII177-201, Deva.
  • 1997b - Dalla Vecchia F.M., Dinosauri cretacei nella piattaforma carbonatica Adriatico-Dinarica. Natura Nascosta, 15:22-28, Monfalcone.
  • 1997 - Brizio C., The Greath Transylvanian in expedition, una bellissima rosa con qualche spina di troppo. Natura Nascosta, 15:3-21, Monfalcone.

Abstracts sui dinosauri pubblicati

  • 1996 - Dalla Vecchia F.M., Dinosaur tracksites in the Cretaceous of Istria (Croatia), Journ. Vert. Paleont., abstact of papers, 56th Annual Meeting Society of Vertebrate Paleontology, American Museum of Natural History, New York City, 30A. Lawrence.
  • 1997 - Dalla Vecchia F.M., Dinosaurs in the Cretaceous Adriatic-Dinaric carbonate platform. Geoitalia, I Forum Italiano di scienze della Terra, Rimini, 5-9 ottobre, Riassunti, 2:60-62.

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Created: Monday, April 02, 2007; Last updated: Tuesday, March 30, 2021
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