Cattedrale di SS. Giorgio ed Eufemia

I primi documenti che parlano della chiesa maggiore di Rovigno, dedicata a S. Giorgio primo patrono della città, risalgono all'800, anno del legendario e miracoloso approdo dell'arca contenente  le spoglie di S. Eufemia di Calcedonia, martirizzata nel 284. Questo primo tempo era una chiesa modesta e quindi i Rovignesi pensarono di costuirne uno nuovoin cui collocare adeguatamente il sarcofago romano con la preziosa reliquia. 

Excerpt of painting courtesy of: Turisticka Zjednica / Comunità Turistica di Rovigno 

Eretto intorno al 950 e dedicato da allora ai SS. Giorgio ed Eufemia martiri, era di impianto basilicale, con colonne in pietra che sostenevano archi acuti e con tre cupole sovrapposte agli altari nelle absidi. L'arca santa era collocata nel centro, come era in uso nelle chiese bizantine.  Clicca per ingrandireNel 1684 fu costruita verso ostro, a lato del coro grande, una spaziosa capella per contenere l'arca della santa protettrice, che era stata trafugata dai Genovesi nel 1380 e poi ristituita dai Veneziani che l'avevano tenuta per trent'anni nella chiesa di S. Canziano.

Ma la vecchia basilica era diventata oramai troppo piccola e nel 1720 il Consiglio decise di costruire una nuova chiesa. Il comitaaato di costruzione aveva dapprima accolto il progetto del veneziano Giovanni Scalfarotti, un epigone del Longhena, uno degli esponenti dell'avanguardia neoclassica nell'arte sacra. Tuttavia, poiché egli si era rifiutato di apportare delle modifiche al progetto originale, venne chiamato da Venezia un altro architetto, Giovanni Dozzi. Incorporando parte del contiguo comitero e la vicina chiesuola di S. Orsola ebbe così inizio nel 1725 la costruzione del più grande tempio barocco in Istria dopo il Duomo di Capodistria.

Clicca per ingrandireClicca per ingrandirePer primi vennero eretti i cori nel 1728 (il 13 marzo di quell'anno fu traslata nel nuovo coro l'arca della Santa), nel 1734 la navata laterale di S. Eufemia e quindi l'altra navata laterale e quella centrale, terminate nel 1736. Molto bella la soluzione che prevedeva l'integrazione della facciata principale con quelle laterali mediante la fitta teoria di pilastri, realizzata nel comparto laterale da Simone Battistella. La facciata principale fu invece terminata soltanto nel 1883 su progetto dell'ingegnere Giacomo Pozzo.

Parallelamente alla costruzione si pensava agli arredi. Eliminati gli antichi altari dorati della chiesa precedente, nel 1741 Girolamo Laureato realizzava l'altar maggiore e quello del SS. Sacramento. Opera dell'udinese Giovanni Mattiuzzi (1779) sono invece l'altare di S. Pietro, con una pala di Francesco grandi che ha sostituito quella originale distrutta dal fuoco nel 1876, e quello di S. Francesco con un dipinto del 1779 di Giovanni Battista Mengardi, discepolo del Tiepolo.

I soffitti, i banchi nella navata centrale e gli stalli del coro del 1750 sono del veneziano Giovanni Napolachi, mentre la decorazione a stucco venne realizata in quello stesso anno dal maestro veneziano Giovanni Lattuga. Clicca per ingrandireL'organo del 1754 è opera di Antonio Barbini da Murano. Diverse opere scultoree sono certamente ascrivibili ad Alvise Tagliapietra, uno dei massimi repprensentanti dello stilo rococò nella scultura veneziana: le tre statue sull'altar maggiore, di S. Giorgio, S. Rocco e S. Marco (1741), le statue dell'angelo e di S. Eufemia sull'altare del SS. Sacramento. L'antependio dell'altare di S. Michele realizzato insieme al figlio Giuseppe e forse anche il gruppo della Madonna del Carmelo sull'altare omonimo. Vanno ricordati ancora tra gli oggetti preziosi l'icona di S. Giovanni Battista di Emanuele Zanfurnari, prima nella chiesa di S. Giovanni, i candelabri dell'argentiere padovao Zuanne Adolfo Gaap, originario di Augusta (inizi XVIII sec.), nel tesoro e il bellissimo antependio in argento di Angiolo Scarabella d'Este (1776). La chiese veniva consacrata con una fastosa cerimonia il 26 settembre 1756 dal Vescovo Gasparo Negri.

Clicca per ingrandireAnche se i lavori si protrassero al verso la fine dell'Ottocento (nel 1883 vennero affrescate le cappele e i presbiteri del SS. Sacramento e di S. Eufemia ad opera di Leonardo Rigo e di Giovanni Bino), la maggior parte di essi si era conclusa nel XVIII secolo, in pieno barocco, e come tale S. Eufemia è rimasta il più spledido esempio di architettara sacra barocco dell'Istria meridionale.

Il campanile (59 m) dopo che quello più antico era stato danneggiato da un fulmine nel 1545, venne eretto nel Seicento a somglianza di quello di San Marco di Venezia, come i campanili di Pirano e Dignano. I progetto fu realizzato nel 1650 di Alessandro Manopola. La costruzione ebbe inizio nel 1654 sotto la supervisione dell'architetto milanese Antonio Fassola, cui subentrò ne l668 Antonio Man di Milanoe venne terminata nel 1687 da Cristoforo Ballan.

Clicca per ingrandireLa bella pietra di rivestimento venna tratta dalle cave di S. Pietra. L'effetto verticale del campanile è stato sottolineato da un ritmo architettonico di lesene sulle pareti della torre, così come sull'alta piramide sopra la campana. La grandiosa statua girevole in rame di S. Eufemia è opera dei fratelli Vincenzo e Giovanni Battista Vallani da Maniago. Fu collocata sulla cuspide l'11 giugno 1758 dall'architetto rovignese Simone Battistella, in sostituzione di una precedennte lignea, foderata in rame, che era stata incenerita da un fulmine. Un grande restauro, eseguito da Andrea Battistella, si rese necesssario nel 1834 per riparare la peramide costruita in mattoni e nel 1879 venne sistemato il parafulmine. Un aereo militare colpì la statua il 20 febbraio 1936, e le riparazioni dovevano essere fatte prima che potesse essere restituita al suo posto il 8 luglio 1938.

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Testo dalla placca di sopra:

SANTA EUFEMIA nacque a Calcedonia vicino a Costantinopoli. A causa della sua religione cristiana, sotto il regno dell'imperatore Diocleziano, subì il martirio. Morì il 15.09.304 nel pieno della sua giovinezza.

Il vecchio sarcofago marmoreo contiene il corpo della santa martire. All'inizio fu custodito al sicuro a Calcedonia, poi a Costantinopoli, fino all'anno 800. Ma poi il potere passò agli iconoclasti e ci fu il pericolo che le spoglie mortali della Santa potessero essere disonorate. La pia leggenda racconta che il sarcofago scomparve da Costantinopoli e raggiunse la riva di Rovigno il 13.7.800. Da quel momento venne conservato con cura in questo luogo.

Sant'images/eufemia è la protettrice della citta di Rovigno. In Istria molte donne portano il suo nome. Il 16 di settembre molte persone provenienti dai dintorni vengono per venerare e pregare sulla tomba della Santa martire.

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Altare di sinistra e bottega dei souvenir. (Che diria Mose' di questo?)

Scale al campanile della chiesa

Vedi anche:
  • San Eufemia di Rovigno di Gianclaudio de Angelini (Italiano) - http://digilander.libero.it/arup/sfemia.html
  • The Parish Church at Rovinj, Photo Gallery - http://www.gradrovinj.com/zupa/it/foto.asp

Tratto da:

  • Testo, 3 fotografie a colori, altre fotografie (B&W) - Daniela Milotti Bertoni, Istria, duecento campanili storici / Two Hundred Historic Steeples, Bruno Fachin Editore (Trieste 1997). All copyrights reserved.
  • Testo - Dario Alberi. ISTRIA - storia, arte, cultura. LINT (Trieste, 1997), p. 1500-40. All copyrights reserved
  • S.S. Giorgio ed Eufemia (fotografie a colori) - Marisa Ciceran
  • Pittura del miracolo dell'arca - Turistička Zjednica / Comunità Turistica di Rovigno
  • Vintage postcards - D. Načinović & M. Budicin, Rovinj - Old Postcards, Zavičajna Naklada "Žakan Juri", Center for Historical Research (Rovinj, 1998) 

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Created: Sunday, September 15, 2002; Last updated: Saturday, December 03, 2022
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