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Gli amici del condor istriano
[Tratto da:
©
Goran Sušić, "Gli amici del condor istriano", fotografìe di Goran Sušić
e Zlatko Ružanović, Jurina i Franina, Rivista di varia cultura
Istriana. N.-53 - Primavera 1993, p. 60.]
Il grifone di Cherso rappresenta una preziosa rarità
naturale dell'arcipelago quarnerino. Per la sua sopravvivenza,
minacciata da condizioni ecologiche alterate, si battono gli ornitologi
e gli amanti della natura croati. Se volete "adottare" un grifone
rivolgetevi al nostro collaboratore Goran Sušié, la cui autorità di
studioso è fuori discussione quando si fratta di questo imponente
uccello, autentico condor dei cieli croati.
Il poeta Valter Mužić di Orlec sull'isola di Cherso è
riuscito a condensare in alcuni versi nel dialetto locale l'essenza
secolare del villaggio, un'esistenza fatta di terra avara, di pietre e
bora, ma anche della sottile trama che ha sempre legato i noti pastori
chersini alle pecore e agli "orli", le "aquile" insulari. A questi
"orli", che altro non sono che i grifoni che albergano a due passi dal
paese, Orlec deve il suo nome e, in un certo senso, la sopravvivenza.
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Parte rocciosa di
Cherso |
I pastori locali, come pure quelli di Bellei, Beli
(Caisole) e degli altri abitati disseminati sull'isola di Cherso, hanno
da sempre il massimo rispetto per questi animali, gli "spazzini" delle
carcasse ovine, che altrimenti, nella pietraia isolana, sarebbe
impossibile sotterrare. Nel XVII secolo i grifoni ornavano lo stemma
della famiglia chersina dei Bragadin; il volatile figura anche sulla
pietra tombale dei Ferricioli, famosa famiglia nobiliare chersina del
XVI secolo. Oggi il grifone fa mostra di sé sul marchio dell'azienda di
famiglia di Tarcizio Muzic` di Orlec.
Come mai tanta considerazione? A cagione forse della
magnificenza del volo di quest'uccello, la cui apertura alare raggiunge
quasi i tré metri? . . . Il volo del grifone, autentico "condor" degli
alti spazi croati, lascia veramente senza respiro. Il continuo richiamo
che le altezze celesti esercitano su di esso ha prodotto un primato mai
raggiunto da nessun altro volatile sulla terra: nei cieli d'Africa un
grifone sè scontrato con un cacciabombardiere a più di 10 km di altezza,
dove la temperatura raggiunge i -50 gradi C. e non c'è quasi ossigeno.
Osservare in silenzio il volo dei grifoni sulle rupi delle isole
quamerine, ai cui piedi si scontrano il mugghio della bora e la spuma
delle onde infrante, è una sensazione che lascia impronte indelebili in
quella parte del nostro subconscio che aspira a librarsi in volo, a
tuffarsi negli alti spazi liberi, incontro al vento puro sul mare
aperto. È sufficiente osservare per una volta il suggestivo veleggio di
quest'uccello, che domina ogni alito dell'atmosfera senza neanche
muovere le ali, e si alza, plana, si alza nuovamente fino a diventare un
puntolino sperduto nell'azzurro infinito, per assaporare la sacralità
dell'attimo che sfiora l'eternità.
Poiché
elimina le carogne e per quel suo volo così seducente, ma anche per
altri sorprendenti aspetti della sua vita, il grifone fu considerato già
migliala di anni fa uccello sacro, un idolo che i popoli antichi
veneravano. Gli Egizi, gli Accadi, gli Assiri e i Babilonesi lo
consideravano simbolo non solo di regalità ma anche di divinità. La dea
dell'Alto Egitto Nachbetè raffigurata in sembiante di grifone, come pure
la dea Mut, nome che significa appunto grifone e che era la signora
della regione Asher a Tebe. L'attributo regali di quest'uccello è
confermato dal fatto che sul pettorali del faraone egizio Tutankhamon
era incisa la figura di un grifone.
Nelle lande del Tibet e in certe regioni dell'Iran
si tramanda da tempi immemorabili (tra il 3000 e il 1000 a.C.) l`uso, il
cosiddetto "funerale celeste", tuttora in vigore, di eliminare i
cadaveri con I`aiuto dei grifoni. Le salme vengono abbandonate sulle
montagne come cibo per questi uccelli, nella convinzione che in tal modo
le anime dei defunti raggiungeranno sicuramente il regno dei cieli.
Presso i Parsi, un popolo dell'India, c'è una credenza simile: essi
abbandonano i propri defunti in pasto ai grifoni nelle cosiddette "Torri
del silenzio".
Il grifone (Gyps fulvus) appartiene alla famiglia
degli accipitridi e in senso lato agli uccelli rapaci: lungo circa 100
cm, pesante 7-9 ma anche 10 kg, è uno dei più grandi uccelli al mondo in
grado di volare. È un animale longevo, può vivere infatti anche
cinquant'anni. L'apertura delle ali tocca i 2,80 m. L'evoluzione ha
fatto sì che i grifoni si nutrano esclusivamente di carogne, infatti non
attaccano mai prede vive. A tale scopo hanno sviluppato tutta una serie
di adattamenti: un becco possente, la testa e il lungo collo ricoperti
solo di lanugine (che gli permette di penetrare facilmente nelle carni
dell'animale morto), le zampe adatte a camminare (non ad afferrare la
preda) e le grandi ampie ali indispensabili alle lunghe crociere, al
volo planante che sfrutta le correnti d'aria durante la ricerca di cibo.
La velocità di crociera si aggira sui 40-50 km/h.
Le carogne sono un tipo di alimentazione che si
trova irregolarmente e in posti imprevisti: è questa la circostanza che
ha costretto i grifoni alla socializzazione; nidificano in colonie
formate da diversi individui, si riposano in gruppi e partono alla
ricerca di cibo formando il cosiddetto "pettine": ogni grifone vola a un
chilometro e anche più di distanza dai suoi compagni di destra e di
sinistra, esplorando il territorio sottostante. Possono vedersi a
vicenda, in condizioni di buona visibilità, anche alla distanza di 12
km! Quando uno di loro scorge una carogna incomincia a volare in
circolo, avvertendo cosi i compagni di raggiungerlo. Cibandosi di
carogne i grifoni bloccano la potenziale catena infettiva tra le greggi.
Hanno un solo pulcino all'anno che impiega cinque anni a crescere, cioè
a diventare sessualmente maturo. Le uova vengono deposte già in
dicembre-gennaio in piccoli nidi sulle rupi, e vengon covate a turno per
circa due mesi da ambedue i genitori. Una volta uscito dal guscio il
piccolo rimane nel nido altri quattro mesi prima di tentare il suo primo
volo. Se supera quella prova (qualcuno cade ogni anno nelle acque del
Quamero annegando) parte per un vagabondaggio di diversi anni a nord,
oltre il Monte Maggiore e la Ciceria fino alla Slovenia, all'Italia
settentrionale e l'Austria e, in autunno, a sud, attraverso la
Macedonia, la Bulgaria e la Grecia fino all'Africa. È ancora un mistero
dove i grifoni trascorrano i mesi invernali, ma già in marzo ritornano,
attraverso la Grecia e la Bulgaria, al Quamero, donde, dopo una breve
sosta, proseguono verso il nord. Il richiamo della lontananza li assorbe
per cinque anni; una volta adulti avvertono invece quello delle colonie
native e allora ritornano a Cherso, Veglia o Pervicchio, scelgono un
partner e nidificano.
Oggi nel Quamero albergano circa 100 coppie di
grifoni suddivisi in tré grandi colonie e in alcune più piccole. È la
maggior concentrazione di questi pennuti in Europa, se escludiamo la
Spagna dove nidifica il 90 percento della popolazione di grifoni.
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Condor con le ali
aparte |
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Tre grifoni sulla
carcassa d'agnello |
A causa dei molti pericoli che li minacciano e che
ne potrebbero provocare l'estinzione, come è già successo nella maggior
parte dei Paesi europei, in Croazia si fanno oggi grandi sforzi per
conservare gli ultimi habitat di questi imponenti uccelli. L'Istituto
ornitologico dell'Accademia delle arti e delle scienze della Croazia,
con sede a Zagabria, realizza a Cherso un progetto di ricerche
scientifiche che li riguarda; un altro progetto viene portato avanti
dall'Associazione croata per la tutela del patrimonio naturale e
storico-culturale (Europe Conservation Croatia) assieme al centro per lo
sviluppo delle isole adriatiche di Lussinpiccolo. Una specie minacciata
di estinzione richiede misure protettive estremamente complesse, che
comportano la perfetta conoscenza della sua biologia e ecologia.
Con un lavoro scientifico ventennale si è riusciti a
far proclamare il loro habitat "riserve ornitologiche speciali" ed anche
ad aprire una mangiatoia permanente (il "ristorante dei grifoni") dove,
con l'aggiunta di cibo, si spera di ridurre la mortalità dei giovani
grifoni una volta che si sono staccati dai genitori. Gli scienziati
dell'Istituto ornitologico seguono continuamente, dall'apposita Stazione
ornitologica impiantata vicino al "ristorante per i grifoni",
l'andamento della popolazione.
Ogni
anno gli ornitologi zagabresi infilano sulle zampe dei giovani grifoni
un anello colorato e appongono sulle loro ali dei marchi speciali; ciò
consente di seguirli individualmente nei loro spostamenti attraverso
diversi paesi. Si tratta del primo progetto di protezione a lunga
scadenza di una specie animale nel nostro paese (ma anche in quest'area
d'Europa) che sia riuscito, e che viene condotto sulla scorta di
riscontri scientifici, e la cui applicazione viene supportata da un
lavoro di ricerca continuo.
Il programma di tutela, denominato "Condor croato",
è sponsorizzato da diverse imprese nazionali, e dai mèmbri e donatori
dell'associazione "Europe Conservation Croatia". Tramite quest'ultima si
può "adottare" un grifone, che viene marchiato quand'è ancora pulcino,
oppure diventare "amici del grifone". Chi ne adotta uno sarà
costantemente informato sugli avvistamenti del suo "pupillo" e su tutto
quanto lo riguardi. Contratti simili esistono anche con le imprese
sponsor e i mezzi che se ne ricavano servono per i progetti suddetti.
Inoltre, le persone interessate possono partecipare come
"turisti-ricercatori" o "volontari ecologici" alle ricerche e
all'attuazione della tutela dei grifoni di Cherso. In una decina di
giorni si apprende quanto basta su questi volatili per potersi poi
inserire nel programma di osservazione della loro attività.
Grazie a questi sforzi comuni si può
fidare di conservare i magnifici uccelli per le generazioni future,
dimostrando all'Europa che non solo condividiamo la scelta di preservare
le maggiori ricchezze naturali, ma anche il sapere e la volontà di
esercitare una protezione attiva a livelli europei.
Goran Sušić
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Marisa Ciceran and Mario Demetlica
Created: Friday, August 06, 2004; Last Updated:
Saturday, December 03, 2022
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