Grifone (Gips fulvus) sull'isola di Cherso

Rapace di grandi dimensioni, inconfondibile per le sue caratteristiche peculiari, sia in volo che a terra. Puà raggiungere la lunghezza di 105 cm., con un'apertura alare di 250 cm. e un peso di 6-7 kg. Le ali larghe e lunghe, con le remiganti primarie "aperte", che formano delle estremità arrotondate, coda quadrata e corta, fanno si che l'avvoltoio grifone sia ben distinguibile dai suoi congeneri per la silhouette del volo.

Il colore predominante deI piumaggio negli adulti è il grigio-sabbia, più scuro superiormente e pallido nelle parti ventrali.

Le remiganti primarie e le timoniere sono nere. Le parti inferiori delle ali sono caratterizzate da barre chiare.

La testa e il collo sono "nudi", essendo ricoperti solo da un piumino biancastro, con un collaretto di poco più scuro, che costituisce uno degli elementi caratterizzanti per il riconoscimento di questa specie.

La mancanza di piumaggio intorno alla testa e al collo, si giustifica, pare, con le abitudini alimentari di questo uccello che è quella di divorare le interiora delle carcasse di animali, introducendovi la testa all'interno dell'addome, senza insudiciarsi le piume.

L'avvoltoio grifone è un uccello gregario. Così corne va alla ricerca del cibo in gruppi più o mena numerosi, anche la nidificazione avviene in colonie. Rag­giunta la maturità sessuale a 4-5 anni, fra la fine di gennaio e marzo depone un solo uovo, subellittico, all'interno di un rozzo nido costituito da rami, su alti dirupi 0 su affioramenti rocciosi. L'incubazione viene effettuata da entrambi i sessi e dura 54 gg. circa.

Sopra: Avvoltoio grifone (juv.) sulla caragna di una pecoarò. Sotto: l'avvoltoio mentre strappa l'occhio alla carogna di percora. Controllo dell'accrescimento dei pulli di avvoltoio grifone.

Il piccolo alla nascita è ricoperto di piumino bianco e nutrito con cibo parzialmente digerito; solo più tardi i genitori provvedono ad alimentarlo con pezzi di carne che trasportano immagazzinata nel gozzo.

Il piumaggio viene completato in circa 70 giorni e il primo volo puà avvenire a 3-4 mesi, ponendo un'incognita e una seria ipoteca sulla sopravvivenza del giovane avvoltoio, considerata la posizione in cui si trova il nido, cioè su alte pareti spesso a picco sul mare.

Può avvenire infatti che una manovra maldestra, oppure un errore nella valutazione della direzione del vento, facciano precipitare il malcapitato.

La sopravvivenza di questi uccelli è legata alla presenza in ogni periodo dell'anno, di mandrie o greggi allo stato brado.

Dalla morte di alcuni capi di questi erbivori, non rimossi nè sotterrati dall'uomo, traggono la loro esistenza questi rapaci.

Tratto da:

  • Loris Dilena & Giuseppe Turzi, ISTRIA, Cherso, Lussino, Veglia. Guida Naturalistica. Sergio Schiberna Ed. (Trieste, 1997), p. 197.

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Created: Friday, August 06, 2004; Last Updated: Saturday, December 03, 2022
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