Fonda
Indice:
Dato il grande interesse a suo
tempo suscitato, e che continua ancora suscitare, riprendo quindi una
vecchia questione sulla supposta origine piranese della famiglia dell'attore
americano Henry Fonda deceduto il 12/8/1982.
Dunque, a poco più di un mese
dalla sua scomparsa, su "Il Piccolo" del 16/9/1982, p.7, compariva un breve
articoletto della signora Lucia Fonda, soprannominata "Spinela", nata a
Pirano nel 1894, ove essa spiegava di aver udito da piccola dal padre e dai
parenti più anziani, che il nonno di Henry Fonda sarebbe stato un piranese
trasferitosi prima a Genova e quindi negli USA. Egli era il più vecchio di
tre fratelli o cugini Fonda del ramo dei "Bebo", i quali trasportavano
farina con le barche, ossia erano "farinanti".
Circa due settimane e mezza più
tardi, su "Il Piccolo" del 3/10/1982, p.7, apparve un'altra nota riguardante
il problema, con la quale veniva segnalata l'esistenza di un libro scritto
dalla figlia di Henry Fonda - la famosa attrice Jane - dal titolo "Il mio
libro di ginnastica", nella cui introduzione essa tracciava alcuni cenni
biografici sulla sua famiglia, svelando che i suoi provenivano da un
villaggio di pochi casolari, situato nella parte settentrionale interna
dello stato di New York, chiamato Fonda, il cui nome risaliva ai primi
arrivati, una famiglia di olandesi aventi il cognome Fonda, giunti colà nel
1642.
Ne conseguiva che la presunta
origine piranese dei Fonda americani, asserita dalla signora Lucia, non
poteva avere alcun fondamento, in quanto se fosse stato vero l'attrice non
avrebbe esitato a dirlo. Perchè nasconderlo? Nell' uomo è insito il
desiderio ancestrale di conoscere le proprie radici, ed è anche per questo
che Jane Fonda non poteva aver mentito. Naturalmente, l'attrice non aveva
sentito il bisogno di fare ulteriori ricerche sui Fonda olandesi, recandosi
per esempio in Olanda. Le era bastato sapere quel poco, e se n'era
accontentata.
Noi però vorremmo saperne di più.
E per prima cosa notiamo che Fonda non esiste in Olanda, nè come cognome, nè
come termine. Tra i cognomi olandesi rileviamo infatti Fonds, Fondsj,
Fondse, Fondue, ecc., ma mai Fonda, mentre a titolo informativo "fondatie" =
fondazione, "fondamenten" = fondi d'una casa, e "fond" = fondo. Si potrebbe
pensare, al limite, che Fonda possa essere la forma americanizzata, cioè
adattata in americano, di uno dei suddetti cognomi o termini olandesi, per
esempio semplificazione di "Fondue" o abbreviazione di "fondatie". E' ben
noto come gli americani tendano a semplificare i nomi, specie quelli di
origine non inglese, in modo che vediamo il cognome di origine francese
Brandeau ridotto a Brando, cognome del celebre attore Marlon. Tuttavia,
osserviamo che nel suo libro, l'attrice Jane Fonda non fa alcun accenno a
mutamenti o variazioni avvenute in precedenza nel suo cognome. E considerato
il fatto, che il cognome Fonda è presente a Venezia fin dal Medioevo, siamo
propensi a credere che i Fonda olandesi da cui discende l'omonima famiglia
americana di attori, fossero in effetti di antecedente origine veneziana.
Nell'epoca d'oro di Venezia, i mercanti veneziani raggiungevano tutti i
paesi rivieraschi d'Europa, e facilmente un Fonda veneziano si sarà fermato
e accasato in Olanda. Del resto, nemmeno i fiorentini stavano fermi, e come
ebbe a dichiarare una volta il presidente americano John Fitzgerald Kennedy,
i suoi avi erano arrivati negli USA nella metà del secolo scorso
dall'Irlanda, ma quivi erano emigrati anticamente nel 1300 da Firenze, ove
si chiamavano Giraldi. La prima parte del suo cognome difatti - Fitzgerald
in irlandese significa "figlio di Giraldo".
Ci siano consentite ancora due parole a sostegno
della nostra opinione in favore della primitiva origine veneziana dei Fonda
americani, che avrebbe preceduto quella olandese. Come ci ragguaglia il
Dizionario Etimologico Italiano Battisti-Alessio, Firenze 1975, p.569, la voce
italiana "borsa" mercato di valori, deriva dal nome della prima borsa di Bruges
(o Brugge nella Fiandra occidentale
- n.d.r.), che ripete quello del palazzo di Bruges della famiglia
di mercanti veneti Della Borsa, passato in olandese a Van der Burse nel XIV
secolo. Il termine si generalizzò dopo la costruzione della "Bourse de Paris"
(1719). Diversamente da Della Borsa - cognome troppo marcatamente italiano - che
per forza di cose doveva subire un arrangiamento, onde essere accettato nei
paesi di lingua olandese e fiamminga, Fonda non avrebbe subito alcuna
alterazione, essendo per la sua semplicità un cognome estremamente adattabile
anche negli idiomi germanici dei Paesi Bassi, tanto da poter essere scambiato ad
esempio quale forma contratta delle menzionate voci "fondatie" e "fondamenten".
Questo è quanto possiamo dire sui Fonda del cinema americano, non possedendo noi
altro indizio certo, oltre alla data dell'arrivo in America dei loro antenati
olandesi, fornitaci da Jane Fonda. Tale ipotesi di soluzione, al momento rimane
la più plausibile, sino a comprovata dimostrazione contraria. A questo punto,
desideriamo una volta per tutte, fare una rapida cronistoria sui Fonda di
Venezia e sui Fonda di Pirano, di cui nessuno ne sa niente, registrandosi in
Italia un notevole disinteresse e una generale disinformazione per l'onomastica
storica. Anni di ricerche ci consentono ora di poter dire qualcosa di concreto
in proposito. Cominciamo dai Fonda di Venezia.
In "Le vite dei dogi"
p.30, opera scritta tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500, riveduta ed
ampliata dal Monticolo che la stampò nel 1900, il Sanudo c'informa che i
Fonda veneziani in origine si chiamavano Fundanici, e provenivano da Atilia.
Nella sottostante nota di richiamo, il Monticolo precisa che di un "Martinus
presbiter Fundacino" si legge la firma in un atto del 20/12/982, che si
ha in una copia autentica del 1063 all'Archivio di Stato di Venezia.
Ritornando al primo luogo di
provenienza dei Fonda veneziani - Atilia - essa è Altino, antica città
dell'Estuario veneto, sulle foci del Sile, presso la laguna, oggi piccolo
centro di qualche centinaio d'abitanti, frazione del comune di Quarto
d'Altino in provincia di Venezia. Altino divenne importante in epoca romana
nel II secolo d.C. , come incrocio delle vie romane Popilia proveniente da
Rimini e della Postumia proveniente da Genova e proseguente per Concordia e
Aquileia (via Annia). Così da umile villaggio di pescatori veneti, Altinum
divenne Municipio. Nota per i suoi commerci marittimi, Tiberio la ornò di
templi, portici, giardini e ville, cantate da Marziale. Centro
paleocristiano, fu sede episcopale fin dal secolo IV, ma perdette la sua
importanza col declino dell'Impero d'Occidente, per scomparire con le
invasioni e anche il suo nome dileguò in un lontano ricordo di antiche
glorie.
Nella seconda metà del V secolo,
approssimandosi ormai la fine dell'Impero Romano d'Occidente, con l'arrivo
delle orde barbare molti abitanti delle saccheggiate città venete, compresa
Altino, si rifugiarono nelle vicine isole della laguna, sicuro asilo,
giacchè i barbari non potevano inseguirli essendo sprovvisti di naviglio, ma
passato il pericolo, i profughi tornarono nelle loro patrie.
Il passeggero rifugio divenne
sede stabile e definitiva, soltanto quando i Veneti fuggirono la barbara
persecuzione dei Longobardi. Ciò avvenne nel corso del VI secolo (primo
stanziamento longobardo, 568-569) e del VII secolo, con la conquista di
Altino da parte di Rotari, quando gli Altinati con una seconda emigrazione
permanente, si fermarono nelle isolette di Burano e Torcello. Pertanto,
attorno al 640 Altino perdette pure la sede episcopale, perchè il vescovo si
trasferi a Torcello, nella provincia bizantina della Venezia, poi eretta a
ducato autonomo.
Effettivamente, in "Le vite
dei dogi" del Sanudo, il quale ci tramanda i leggendari nomi dei primi
consoli di Venezia del 421 e 423, e poi l'elenco dei dogi dal 697 in poi,
tutti con nome e cognome, si nota la provenienza da Altino (Atilia) di
diverse casate veneziane, essendo gli Altinati considerati tra i fondatori
di Venezia.
Ricollegandoci ai Fundacini di
Venezia originari da Atilia, segnalati dal Sanudo a p.30 del suo già
riferito lavoro, sempre nella relativa nota di richiamo, il Monticolo fa
notare che secondo le antiche cronache venete, la Cronaca Altinate e la
Cronaca di Giustiniano, i Fundacini detti antecedentemente Fundareni, erano
giunti ad Altino da Cividale, dove a quanto pare esistevano ancora nel
Trecento. In effetti, in un documento del 17/9/1310 (Archeografo Triestino
13?, P.69, a.1887), riscontriamo un "Petrum Fondani de Civitate''
(Pietro Fondani di Cividale) che il 6/10/1343 risulta deceduto. Non sappiamo
quando si siano estinti i Fondani a Cividale. Ad ogni modo, di essi non è
rimasta traccia ai giorni nostri.
E' opportuno dire due parole su
Cividale, cittadina che oggi conta 8.000 abitanti, situata sulle ultime
propaggini delle Prealpi Giulie allo sbocco della valle del Natisone, a 17
km da Udine. Le origini di Cividale risalgono al periodo romano. Ai tempi
dell'invasione gallica, assunse particolare rilievo, giacchè la valle del
Natisone era la principale strada che metteva in comunicazione il Friuli e
il mare col grande regno gallico del Norico (Austria). E' verosimile che per
questa sua felice posizione, cittadini romani si siano stabiliti già nel II
secolo a.C. a Cividale per esercitarvi il commercio. Giulio Cesare e
Ottaviano costituirono questi romani in una comunità, detta per tale motivo
Forum Julii (Mercato di Giulio), antico nome dell'attuale Cividale del
Friuli, poi passato a designare l'intera regione. Poco più tardi vi fu
dedotta una colonia. Nel V secolo vi trasferivano la loro sede i vescovi di
Iulium Carnicum (oggi Zuglio) distrutta dagli Unni di Attila, nel VI secolo
divenne capitale della Venezia, al posto di Aquileia.
Proseguendo il discorso, da
un'altra fonte, l'"Origo Civitatum Italie seu Venetiarum" del Cessi,
veniamo a sapere che tra i tribuni giunti a Rialto (Venezia) da Eraclea (Civitate
nova Eracliana), ci furono anche i Fundareni detti anche Fundateni e
Fundacini, arrivati dal Friuli, cosa che ci viene confermata dallo stesso
Sanudo, il quale nel suo pluricinato libro "Le vite dei dogi" p.6,
avverte che quelli di Cividale, Belluno e Feltre edificarono Eraclea.
Ecco dunque spiegato il giro che
fecero i progenitori dei Fonda veneziani, i Fundacini o Fundanici o
Fundareni o Fundateni o Fondani, dei quali la maggior parte (una piccola
parte rimase evidentemente a Cividale, se ve li troviamo ancora nel 1300)
passarono ad Eraclea e ad Altino, e da questi due luoghi, sempre incalzati
dai barbari, pervennero infine a Burano, Torcello e Rialto, cioè a Venezia.
E' chiaro che queste genti, i Fundanici o Fondani, ecc., si identificano con
la "gens" romana Fundania. C. Fundanius fu amico di Cicerone e da lui
difeso, e un altro Fundanius, amico di Mecenate, fu commediografo
contemporaneo di Orazio e da lui solo encomiato come felice imitatore di
Menandro, Filemone, ecc. E' pure evidente, che a Venezia, i Fundanici o
Fundani o Fondani abbreviarono il loro antico "nomen" (secondo
elemento che designava l'appartenenza a una "gens" ossia a un grande
gruppo familiare) in Fonda. Da rilevare che, con ogni probabilità, la "gens"
romana Fundania ricava il suo nome dalla cittadina laziale di Fundi (situata
fra Terracina e Formia) oggi Fondi, di cui abitanti erano detti anticamente
Fundani e ai tempi nostri Fondani.
Passiamo ora a trattare dei Fonda
di Pirano. Per comprendere l'antica latinità di Pirano, occorre studiare i
suoi cognomi, alcuni dei quali senza dubbio si riallacciano al mondo romano
di Aquileia: uno di questi è Fonda, presente ufficialmente a Pirano dal
7/5/1230, come si rileva dal Chartularium Piranese, raccolta dei più
importanti documenti medioevali di Pirano, a cura dello studioso istriano
Camillo de Franceschi da Moncalvo di Pisino. Però, sebbene la presenza dei
Fonda a Pirano, attraverso i documenti, risalga soltanto al 1230, è
comprensibile che essi si trovino nella città di S.Giorgio, da molto tempo
prima, e che la loro venuta si colleghi al periodo delle invasioni
barbariche.
Le fonti a cui attingeremo
principalmente per far valere la nostra tesi, sono le "Notizie storiche
della città di Pirano" del Morteani, "Nel Medio Evo - Pagine di
storia istriana" del Benussi, "Cenni storici sull'etnografia
dell'Istria" dello Schiavuzzi, la monografia "Pirano" del Tamaro,
"Pirano, la sua chiesa, la sua storia" dell'Alisi, e "Origine del
dialetto veneto istriano" del Decarli.
Pirano, discosta alquanto dagli
altri centri, era nel VI secolo un rifugio altrettanto sicuro che lo scoglio
di Capodistria; gente altrove troppo esposta alle vessazioni degli invasori
barbari, poteva ritirarvisi con piena sicurezza. Cosi avvenne nel 568, alla
irruzione dei Longobardi comandati da Alboino: scesi per la valle del
Vipacco, essi presero e davastarono Aquileia e si riversarono poi in parte
nel Friuli occupando Cividale, e in parte, superato il Carso, e distrutta
Trieste, penetrarono nell'Istria settentrionale. Le popolazioni fuggirono
inorridite e disperate, tanto che parecchie famiglie con le barche si
trasferirono lungo le coste istriane, a Capodistria, a Pirano, a Emonia
(Cittanova). L'anno dopo, quando i Longobardi ripresero la loro marcia verso
la pianura padana, la flotta bizantina potè riprendere facilmente il
sopravvento, specialmente nei porti istriani, ma non pochi di quei profughi
preferirono non ritornare fra le macerie e rimasero in quei luoghi più
sicuri ove serano rifugiati, decisi a ricominciare la loro vita. Quivi i
profughi ridiedero vigore a delle città povere di abitanti, riedificarono
Capodistria, forse anche Cittanova e accolsero i fuggitivi di Aquileia e
quelli di Venezia terrestre, scappati davanti ai Longobardi. Capodistria,
Isola, Pirano, risorsero a vita più intensa, e ai nomi di famiglia romani e
bizantini, si aggiunsero quelli - ugualmente romani - dei profughi veneti.
Fra di essi avrebbe potuto trovarsi pure qualche componente della "gens"
romana Fundania, vivente ormai da qualche secolo ad Aquileia. I Fundani
potrebbero però essere arrivati da Aquileia già prima, al tempo di Attila.
Le distruzioni di Aquileia in
realtà furono molteplici, ma solitamente va considerata per "anno zero" la
data del 452 d.C. collegata al terribile Attila. Che la prima distruzione di
Aquileia desse origine alla fondazione di Pirano, come alcuni storici
antichi asserirono, non si può ritenere per vero, poichè Pirano già esisteva
al momento della conquista romana dell'Istria (178-177 a.C.), ma è naturale
ritenere che molti abitanti di Aquileia preferissero rifugiarsi a Pirano,
come il più vicino approdo, ove trovarono ospitalità da un popolo che con
Aquileia aveva molte relazioni e vincoli di parentela. Da ciò ne derivò un
aumento di popolazione, e in quell'epoca venne eretta la chiesa battesimale,
santuario di fratellanza per i poveri fuggiaschi offerto dai piranesi, che
pieni di spavento vedevano dal loro colle innalzarsi al cielo i vortici di
fumo dal dovizioso centro di Aquileia. Questa era stata fondata nel 181
a.C., e alla sua rapida evoluzione urbanistica (si dice che nel suo massimo
splendore raggiungesse i 400.000 abitanti), vi avevano contribuito, dopo i
legionari romani fondatori, in primo luogo i Veneti, in seguito gli Istri, e
solo successivamente dopo sottomessi i Carni, i Norici, i Dalmati, i Greci,
i Levantini e vari altri. Al momento della fondazione erano stati inviati ad
Aquileia tremila coloni, e nel 169 a.C. altre 1500 famiglie sempre di Latini
e di altri alleati italici, come disposto dal Senato di Roma.
Dall'insieme di dati, notizie,
avvenimenti trattati, ne scaturisce il fatto innegabile, che sulle due
attigue sponde adriatiche - la veneta e l'istriana - siano vissute fino ai
nostri giorni, famiglie dall'identico nome, che traggono origine da una
culla comune: Aquileia. Noi crediamo fermamente che tra queste famiglie di
ascendenza romano-aquileiese, siano da annoverarsi al primo posto i Fonda di
Pirano, dei cui antenati - i Fundani aquileiesi - esistono tre iscrizioni
che li ricordano, rinvenute nell'agro di Aquileia (si veda il "Corpus
Inscriptionum Latinarum", V volume, del Mommsen). La più importante è la N.
990, che menziona un Lucio Fundanio Rufo decurione di Aquileia e membro del
Senato aquileiese.
Non è facile stabilire con
sufficiente esattezza il numero di famiglie Fonda che si trovavano a Pirano
nell'ultimo periodo postbellico, poco prima dell' esodo totale. Cercheremo
di stabilirlo, aiutandoci nei calcoli, mediante il confronto con alcuni
elementi.
Dunque, a Trieste come tutti
sanno il cognome più frequente è Furlàn (che i triestini pronunciano
Fùrlan), indicante gente friulana emigrata, con circa 300 utenti nell'elenco
telefonico, che assommano a oltre 400 con la variante Furlani, senza contare
i vari Furlanic e Furlanich, nonchè Furlanetto.
Il secondo cognome diffuso a
Trieste è invece Fonda con 247 utenti, e il terzo è Degrassi, cognome
isolano con 245 utenti. Degrassi era il cognome più ricorrente a Isola, ove
secondo gli slavi nel 1945 era rappresentato da ben 295 famiglíe. Per queste
cifre ci riferiamo al "Cadastre nationale de l'Istrie d'aprè le
recensement du l. er Octobre 1945", Sušak 1946, dati ufficiosi forniti
dagli iugoslavi alla Conferenza di Parigi, alquanto dubbi, tanto che non ne
venne riconosciuta la validità dagli esperti delle quattro grandi potenze
("Trieste 1941-1954, la lotta politica, etnica e ideologica" di
B.C.Novak, Milano 1973, P.23). Probabilmente la cifra esagerata sui Degrassi
di Isola, è dovuta a un errore che può essere di varia natura, non escluso
un errore di stampa. Noi pensiamo che 195 sia un numero più ragionevole, più
vicino alla realtà.
Continuando, secondo gli slavi nel 1945
esistevano in Istria 106 famiglie Fonda, delle quali 92 nel comune di
Pirano: 67 a Pirano-città e 25 nel contado. Se il numero degli utenti
Fonda e Degrassi è praticamente identico a Trieste, in eguale misura
avrebbe dovuto esserlo in Istria. Naturalmente, pur ammettendo qualche
differenza più o meno marcata, dovuta al fatto che, ad esempio, già
alcune famiglie Fonda vivevano a Trieste prima del 1945 e ancor prima
del 1918. La differenza comunque non poteva essere troppo vistosa, in
quanto in proposito nelle Elezioni del Consiglio Municipale di Trieste
del 1903, vediamo 20 elettori di cognome Fonda, equivalenti più o meno a
un pari numero di famiglie, che possiamo portare tra le 40 e le 50 nel
1945, ma non oltre. Per di più, mentre i Degrassi vivevano tutti a
Isola, nel 1945 circa 14 famiglie Fonda (sempre secondo gli slavi)
dimoravano fuori del comune di Pirano, in altre località istriane, e
cioè una a Isola, quattro a Capodistria, una ad Umago, una a San
Benedetto (Cittanova), una a Orsera, due ad Arsia (Albona), una a
Laurana, e altre tre nella zona interna dell'Istria.
Alle dette 14, si devono aggiungere ancora
delle famiglie Fonda che abitavano a Pola (almeno 20) e a Fiume, città
che come sappiamo non sono comprese nel censimento slavo del 1945.
Bisogna specificare che le famiglie Fonda di Fiume, erano un ramo di
quelle di Pola, e queste a loro volta in maggioranza discendevano da un
ramo di Fonda piranesi emigrati nella città dell'Arena verso il 1880. Ne
consegue perciò che una parte dei Fonda viventi oggi a Trieste, in
Italia e all'estero, sono di origine polese.
Prima di continuare, è necessario informare che non
tutti i 245 utenti Degrassi di Trieste sono di origine isolana. Qualcuno di essi
è originario anche da Grado, come pure i rari utenti De Grassi. Da quanto
abbiamo prodotto, considerato il notevole scompenso di cifre nel censimento
slavo del 1945 tra i Degrassi e i Fonda - 295 a 106 - non facilmente spiegabile,
noi siamo convinti che ai nostri giorni, nel comune di Pirano vivessero non meno
di 150 famiglie Fonda, di cui oltre un centinaio a Piranocentro, e le rimanenti
in campagna. Questo elevato numero di famiglie Fonda viene suffragato anche
dalla grande quantità di nomignoli che in esse vi si riscontrano, dei quali una
quarantina sono ormai cristallizzati quali
soprannomi di famiglia.
Fonda, come già detto, è il secondo cognome che
ricorre a Trieste, con 247 utenti telefonici, corrispondenti grossomodo ad
altrettante famiglie. Siccome a Trieste il rapporto tra residenti e utenti è
pari a 6,81, nella città di S.Giusto esistono circa 1.682 persone maschi e
femmine, aventi il cognome Fonda (247 x 6,81). Il numero degli utenti di Trieste
(247) e il rapporto tra residenti e utenti (6,81), sono desunti dall'opera del
De Felice "I cognomi italiani - Rilevamenti quantitativi dagli elenchi
telefonici" p.75, Torino 1980.
Ciò dimostra chiaramente che dopo l'esodo della
popolazione da Pirano, i Fonda si sono in gran parte fermati a Trieste. Si
tratta di piranesi di nascita ma ormai anche di figli, nipoti e pronipoti di
capostipite Fonda piranese, essendovi stata fin dal secolo scorso una continua
emigrazione di genti da Pirano e dall'Istria verso Trieste, attirate dal grande
emporio. Non c'è dubbio che oggi a Trieste ci sia la più alta concentrazione di
piranesi e di istriani al mondo. Per la consistenza numerica degli istriani a
Trieste, si veda tra l'altro, la significativa lettera di Gianni Giuricin in "Il
Meridiano di Trieste" N.10 del 15 marzo 1984, pp.2-3.
Da segnalare che a Trieste esistono dei
Fonda servolani (3-4 famiglie) di origine piranese, discendenti da un
certo Pietro Fonda, giunto a Trieste presumibilmenté a tre quarti del
Settecento, essendo il di lui figlio Andrea nato a Servola nel 1781,
come si rileva dagli atti della locale Parrocchia. Da codesti Fonda -
che ringrazio sentitamente per le informazioni fornitemi - vengo pure a
sapere dell'esistenza di famiglie Fonda a Corgnale, paese dell'altipiano
carsico sopra Trieste, oggi in Iugoslavia. In riferimento alla
Iugoslavia, ci sono dei Fonda anche a Lubiana. La presenza del cognome
Fonda a Corgnale sin dalla fine del 1700, viene confermata da un
articolo di P. Covre intitolato "Ribalton a Lipizza nel 1797",
pubblicato su "Il Tempo di Trieste" N.6 del marzo 1983, p.4, ove
tra un gruppo di otto villici di Corgnale, processati per il saccheggio
delle case, scuderie, e magazzini di Lipizza in data 20/8/1798, ci sono
un Simone Fonda e un Martino Fonda.
Riprendendo il discorso dai Fonda di
Servola, nella Lista degli Elettori del Consiglio Municipale di Trieste
del 12/4/1850, rileviamo 16 Fonda, tra cui il già nominato Andrea Fonda
fu Pietro, nato a Servola da padre piranese. I menzionati 16 elettori
Fonda del 1850, li troviamo aumentati a 20 nelle elezioni del 1903, come
già enunciato. In queste ultime elezioni scoviamo pure 4 elettori
Degrassi e 1 De Grassi, non riscontrabili in quelle precedenti del 1850,
il che dimostra che a differenza dei Fonda, i Degrassi di Trieste sono
per la quasi totalità recentissimi, essendovi giunta la gran massa di
essi da Isola dopo l'ultima guerra.
In precedenza accennammo al fatto che, pure
fuori di Trieste, sparsi per l'Italia, e anche all'estero, vivono dei
Fonda - e non sono pochi come vedremo subito - i quali sono in
prevalenza di diretta derivazione da Pirano, oppure appartengono alle
ramificazioni di Trieste, Pola, Fiume, e di altre località istriane
(Capodistria, ecc.; i Fonda di Firenze provengono da Isola d'Istria). In
modo che, incontriamo dei Fonda a Monfalcone, Ronchi dei Legionari,
Gorizia, San Giorgio di Nogaro, Lignano, Udine, Venezia, Marghera,
Mestre, Montorio (Verona), Borsano di Busto Arsizio (Varese), Trescore
Balneario (Bergamo), Bolzano, Savona, Milano, Valle Crosia (Imperia),
Firenze, Arbatax (Nuoro). Senza contare tutte quelle donne piranesi nate
Fonda che, da coniugate, vivono sotto altri cognomi (Bologna, La Spezia,
ecc.). Naturalmente non possono mancare dei Fonda anche negli USA (a New
York, a Colonia nel New Jersey, Hollywood in Florida, a San
Francisco in California), in Canadà (Montreal) perfino in Africa
nello Zimbabwe. Bisogna precisare ancora, che i Fonda oggi viventi nelle
metropoli italiane, sono tutti piranesi di nascita o di ceppo (contiamo
10 utenti a Milano, 2 a Torino, 5 a Genova), compresi i 9 utenti di
Roma, che non sono affatto romani o laziali, come qualcuno potrebbe
pensare.
Sulla secolare forte prolificità dei Fonda,
abbiamo qualche indicazione nello studio del professore sloveno Mitja
Skubic "Appunti sui nomi di famiglia quattrocenteschi a Pirano"
in "Scritti linguistici in onore di G. B. Pellegrini", Pisa 1983,
Pacini Editore), ove apprendiamo che, come risulta dai Registri
Parrocchiali, nel periodo compreso tra il 1458 e il 1500, le famiglie
Fonda di Pirano ebbero circa 35 figli, e furono superate per numero di
prole soltanto dai Solani (più di 40 nati) e dai Petronio (54 nati).
Inoltre vi constatiamo che i Fonda nati nel quinquennio 1596-1600 furono
venticinque, tra il 1696 e il 1700 sedici, e tra il 1796 e il 1800
cinquantadue.
Tirando le somme, a parte i Fonda piranesi,
ben poco è rimasto oggi a Venezia e nel Veneto di questo casato. In
pratica soltanto una ventina di utenti nella provincia di Venezia (gli
utenti sono 25 per l'esattezza, ma di essi almeno cinque sono istriani,
piranesi e polesi; anche a Padova uno dei due utenti Fonda proviene da
Pola), un dodicesimo di quelli di Trieste, città cosmopolita alla quale
i Fonda piranesi certamente hanno apportato una ventata di latinità.
In definitiva, rimane la realtà
inconfutabile, che la piccola cittadina istriana di Pirano, ha il merito
di aver propagato Fonda - cognome che trae le sue radici dal mondo di
Aquileia e di Roma - nella regione giulia, da Pola a Fiume, a Trieste,
fino a Gorizia e Udine, comprese Monfalcone e Grado (quivi, nella zona
detta La Rotta c'è il toponimo "Casa Fonda", da cognome non locale,
piranese o al limite veneziano). Dopo La diaspora, l'antico cognome
continua a vivere pure in varie parti d'Italia, incluse le grandi città
italiane, come abbiamo visto, nonchè all'estero, specie negli USA.
Marino Bonifacio |