Fonda

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Dato il grande interesse a suo tempo suscitato, e che continua ancora suscitare, riprendo quindi una vecchia questione sulla supposta origine piranese della famiglia dell'attore americano Henry Fonda deceduto il 12/8/1982.

Dunque, a poco più di un mese dalla sua scomparsa, su "Il Piccolo" del 16/9/1982, p.7, compariva un breve articoletto della signora Lucia Fonda, soprannominata "Spinela", nata a Pirano nel 1894, ove essa spiegava di aver udito da piccola dal padre e dai parenti più anziani, che il nonno di Henry Fonda sarebbe stato un piranese trasferitosi prima a Genova e quindi negli USA. Egli era il più vecchio di tre fratelli o cugini Fonda del ramo dei "Bebo", i quali trasportavano farina con le barche, ossia erano "farinanti".

Circa due settimane e mezza più tardi, su "Il Piccolo" del 3/10/1982, p.7, apparve un'altra nota riguardante il problema, con la quale veniva segnalata l'esistenza di un libro scritto dalla figlia di Henry Fonda - la famosa attrice Jane - dal titolo "Il mio libro di ginnastica", nella cui introduzione essa tracciava alcuni cenni biografici sulla sua famiglia, svelando che i suoi provenivano da un villaggio di pochi casolari, situato nella parte settentrionale interna dello stato di New York, chiamato Fonda, il cui nome risaliva ai primi arrivati, una famiglia di olandesi aventi il cognome Fonda, giunti colà nel 1642.

Ne conseguiva che la presunta origine piranese dei Fonda americani, asserita dalla signora Lucia, non poteva avere alcun fondamento, in quanto se fosse stato vero l'attrice non avrebbe esitato a dirlo. Perchè nasconderlo? Nell' uomo è insito il desiderio ancestrale di conoscere le proprie radici, ed è anche per questo che Jane Fonda non poteva aver mentito. Naturalmente, l'attrice non aveva sentito il bisogno di fare ulteriori ricerche sui Fonda olandesi, recandosi per esempio in Olanda. Le era bastato sapere quel poco, e se n'era accontentata.

Noi però vorremmo saperne di più. E per prima cosa notiamo che Fonda non esiste in Olanda, nè come cognome, nè come termine. Tra i cognomi olandesi rileviamo infatti Fonds, Fondsj, Fondse, Fondue, ecc., ma mai Fonda, mentre a titolo informativo "fondatie" = fondazione, "fondamenten" = fondi d'una casa, e "fond" = fondo. Si potrebbe pensare, al limite, che Fonda possa essere la forma americanizzata, cioè adattata in americano, di uno dei suddetti cognomi o termini olandesi, per esempio semplificazione di "Fondue" o abbreviazione di "fondatie". E' ben noto come gli americani tendano a semplificare i nomi, specie quelli di origine non inglese, in modo che vediamo il cognome di origine francese Brandeau ridotto a Brando, cognome del celebre attore Marlon. Tuttavia, osserviamo che nel suo libro, l'attrice Jane Fonda non fa alcun accenno a mutamenti o variazioni avvenute in precedenza nel suo cognome. E considerato il fatto, che il cognome Fonda è presente a Venezia fin dal Medioevo, siamo propensi a credere che i Fonda olandesi da cui discende l'omonima famiglia americana di attori, fossero in effetti di antecedente origine veneziana. Nell'epoca d'oro di Venezia, i mercanti veneziani raggiungevano tutti i paesi rivieraschi d'Europa, e facilmente un Fonda veneziano si sarà fermato e accasato in Olanda. Del resto, nemmeno i fiorentini stavano fermi, e come ebbe a dichiarare una volta il presidente americano John Fitzgerald Kennedy, i suoi avi erano arrivati negli USA nella metà del secolo scorso dall'Irlanda, ma quivi erano emigrati anticamente nel 1300 da Firenze, ove si chiamavano Giraldi. La prima parte del suo cognome difatti - Fitzgerald in irlandese significa "figlio di Giraldo".

Ci siano consentite ancora due parole a sostegno della nostra opinione in favore della primitiva origine veneziana dei Fonda americani, che avrebbe preceduto quella olandese. Come ci ragguaglia il Dizionario Etimologico Italiano Battisti-Alessio, Firenze 1975, p.569, la voce italiana "borsa" mercato di valori, deriva dal nome della prima borsa di Bruges (o Brugge nella Fiandra occidentale - n.d.r.), che ripete quello del palazzo di Bruges della famiglia di mercanti veneti Della Borsa, passato in olandese a Van der Burse nel XIV secolo. Il termine si generalizzò dopo la costruzione della "Bourse de Paris" (1719). Diversamente da Della Borsa - cognome troppo marcatamente italiano - che per forza di cose doveva subire un arrangiamento, onde essere accettato nei paesi di lingua olandese e fiamminga, Fonda non avrebbe subito alcuna alterazione, essendo per la sua semplicità un cognome estremamente adattabile anche negli idiomi germanici dei Paesi Bassi, tanto da poter essere scambiato ad esempio quale forma contratta delle menzionate voci "fondatie" e "fondamenten". Questo è quanto possiamo dire sui Fonda del cinema americano, non possedendo noi altro indizio certo, oltre alla data dell'arrivo in America dei loro antenati olandesi, fornitaci da Jane Fonda. Tale ipotesi di soluzione, al momento rimane la più plausibile, sino a comprovata dimostrazione contraria. A questo punto, desideriamo una volta per tutte, fare una rapida cronistoria sui Fonda di Venezia e sui Fonda di Pirano, di cui nessuno ne sa niente, registrandosi in Italia un notevole disinteresse e una generale disinformazione per l'onomastica storica. Anni di ricerche ci consentono ora di poter dire qualcosa di concreto in proposito. Cominciamo dai Fonda di Venezia.

In "Le vite dei dogi" p.30, opera scritta tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500, riveduta ed ampliata dal Monticolo che la stampò nel 1900, il Sanudo c'informa che i Fonda veneziani in origine si chiamavano Fundanici, e provenivano da Atilia. Nella sottostante nota di richiamo, il Monticolo precisa che di un "Martinus presbiter Fundacino" si legge la firma in un atto del 20/12/982, che si ha in una copia autentica del 1063 all'Archivio di Stato di Venezia.

Ritornando al primo luogo di provenienza dei Fonda veneziani - Atilia - essa è Altino, antica città dell'Estuario veneto, sulle foci del Sile, presso la laguna, oggi piccolo centro di qualche centinaio d'abitanti, frazione del comune di Quarto d'Altino in provincia di Venezia. Altino divenne importante in epoca romana nel II secolo d.C. , come incrocio delle vie romane Popilia proveniente da Rimini e della Postumia proveniente da Genova e proseguente per Concordia e Aquileia (via Annia). Così da umile villaggio di pescatori veneti, Altinum divenne Municipio. Nota per i suoi commerci marittimi, Tiberio la ornò di templi, portici, giardini e ville, cantate da Marziale. Centro paleocristiano, fu sede episcopale fin dal secolo IV, ma perdette la sua importanza col declino dell'Impero d'Occidente, per scomparire con le invasioni e anche il suo nome dileguò in un lontano ricordo di antiche glorie.

Nella seconda metà del V secolo, approssimandosi ormai la fine dell'Impero Romano d'Occidente, con l'arrivo delle orde barbare molti abitanti delle saccheggiate città venete, compresa Altino, si rifugiarono nelle vicine isole della laguna, sicuro asilo, giacchè i barbari non potevano inseguirli essendo sprovvisti di naviglio, ma passato il pericolo, i profughi tornarono nelle loro patrie.

Il passeggero rifugio divenne sede stabile e definitiva, soltanto quando i Veneti fuggirono la barbara persecuzione dei Longobardi. Ciò avvenne nel corso del VI secolo (primo stanziamento longobardo, 568-569) e del VII secolo, con la conquista di Altino da parte di Rotari, quando gli Altinati con una seconda emigrazione permanente, si fermarono nelle isolette di Burano e Torcello. Pertanto, attorno al 640 Altino perdette pure la sede episcopale, perchè il vescovo si trasferi a Torcello, nella provincia bizantina della Venezia, poi eretta a ducato autonomo.

Effettivamente, in "Le vite dei dogi" del Sanudo, il quale ci tramanda i leggendari nomi dei primi consoli di Venezia del 421 e 423, e poi l'elenco dei dogi dal 697 in poi, tutti con nome e cognome, si nota la provenienza da Altino (Atilia) di diverse casate veneziane, essendo gli Altinati considerati tra i fondatori di Venezia.

Ricollegandoci ai Fundacini di Venezia originari da Atilia, segnalati dal Sanudo a p.30 del suo già riferito lavoro, sempre nella relativa nota di richiamo, il Monticolo fa notare che secondo le antiche cronache venete, la Cronaca Altinate e la Cronaca di Giustiniano, i Fundacini detti antecedentemente Fundareni, erano giunti ad Altino da Cividale, dove a quanto pare esistevano ancora nel Trecento. In effetti, in un documento del 17/9/1310 (Archeografo Triestino 13?, P.69, a.1887), riscontriamo un "Petrum Fondani de Civitate'' (Pietro Fondani di Cividale) che il 6/10/1343 risulta deceduto. Non sappiamo quando si siano estinti i Fondani a Cividale. Ad ogni modo, di essi non è rimasta traccia ai giorni nostri.

E' opportuno dire due parole su Cividale, cittadina che oggi conta 8.000 abitanti, situata sulle ultime propaggini delle Prealpi Giulie allo sbocco della valle del Natisone, a 17 km da Udine. Le origini di Cividale risalgono al periodo romano. Ai tempi dell'invasione gallica, assunse particolare rilievo, giacchè la valle del Natisone era la principale strada che metteva in comunicazione il Friuli e il mare col grande regno gallico del Norico (Austria). E' verosimile che per questa sua felice posizione, cittadini romani si siano stabiliti già nel II secolo a.C. a Cividale per esercitarvi il commercio. Giulio Cesare e Ottaviano costituirono questi romani in una comunità, detta per tale motivo Forum Julii (Mercato di Giulio), antico nome dell'attuale Cividale del Friuli, poi passato a designare l'intera regione. Poco più tardi vi fu dedotta una colonia. Nel V secolo vi trasferivano la loro sede i vescovi di Iulium Carnicum (oggi Zuglio) distrutta dagli Unni di Attila, nel VI secolo divenne capitale della Venezia, al posto di Aquileia.

Proseguendo il discorso, da un'altra fonte, l'"Origo Civitatum Italie seu Venetiarum" del Cessi, veniamo a sapere che tra i tribuni giunti a Rialto (Venezia) da Eraclea (Civitate nova Eracliana), ci furono anche i Fundareni detti anche Fundateni e Fundacini, arrivati dal Friuli, cosa che ci viene confermata dallo stesso Sanudo, il quale nel suo pluricinato libro "Le vite dei dogi" p.6, avverte che quelli di Cividale, Belluno e Feltre edificarono Eraclea.

Ecco dunque spiegato il giro che fecero i progenitori dei Fonda veneziani, i Fundacini o Fundanici o Fundareni o Fundateni o Fondani, dei quali la maggior parte (una piccola parte rimase evidentemente a Cividale, se ve li troviamo ancora nel 1300) passarono ad Eraclea e ad Altino, e da questi due luoghi, sempre incalzati dai barbari, pervennero infine a Burano, Torcello e Rialto, cioè a Venezia. E' chiaro che queste genti, i Fundanici o Fondani, ecc., si identificano con la "gens" romana Fundania. C. Fundanius fu amico di Cicerone e da lui difeso, e un altro Fundanius, amico di Mecenate, fu commediografo contemporaneo di Orazio e da lui solo encomiato come felice imitatore di Menandro, Filemone, ecc. E' pure evidente, che a Venezia, i Fundanici o Fundani o Fondani abbreviarono il loro antico "nomen" (secondo elemento che designava l'appartenenza a una "gens" ossia a un grande gruppo familiare) in Fonda. Da rilevare che, con ogni probabilità, la "gens" romana Fundania ricava il suo nome dalla cittadina laziale di Fundi (situata fra Terracina e Formia) oggi Fondi, di cui abitanti erano detti anticamente Fundani e ai tempi nostri Fondani.

Passiamo ora a trattare dei Fonda di Pirano. Per comprendere l'antica latinità di Pirano, occorre studiare i suoi cognomi, alcuni dei quali senza dubbio si riallacciano al mondo romano di Aquileia: uno di questi è Fonda, presente ufficialmente a Pirano dal 7/5/1230, come si rileva dal Chartularium Piranese, raccolta dei più importanti documenti medioevali di Pirano, a cura dello studioso istriano Camillo de Franceschi da Moncalvo di Pisino. Però, sebbene la presenza dei Fonda a Pirano, attraverso i documenti, risalga soltanto al 1230, è comprensibile che essi si trovino nella città di S.Giorgio, da molto tempo prima, e che la loro venuta si colleghi al periodo delle invasioni barbariche.

Le fonti a cui attingeremo principalmente per far valere la nostra tesi, sono le "Notizie storiche della città di Pirano" del Morteani, "Nel Medio Evo - Pagine di storia istriana" del Benussi, "Cenni storici sull'etnografia dell'Istria" dello Schiavuzzi, la monografia "Pirano" del Tamaro, "Pirano, la sua chiesa, la sua storia" dell'Alisi, e "Origine del dialetto veneto istriano" del Decarli.

Pirano, discosta alquanto dagli altri centri, era nel VI secolo un rifugio altrettanto sicuro che lo scoglio di Capodistria; gente altrove troppo esposta alle vessazioni degli invasori barbari, poteva ritirarvisi con piena sicurezza. Cosi avvenne nel 568, alla irruzione dei Longobardi comandati da Alboino: scesi per la valle del Vipacco, essi presero e davastarono Aquileia e si riversarono poi in parte nel Friuli occupando Cividale, e in parte, superato il Carso, e distrutta Trieste, penetrarono nell'Istria settentrionale. Le popolazioni fuggirono inorridite e disperate, tanto che parecchie famiglie con le barche si trasferirono lungo le coste istriane, a Capodistria, a Pirano, a Emonia (Cittanova). L'anno dopo, quando i Longobardi ripresero la loro marcia verso la pianura padana, la flotta bizantina potè riprendere facilmente il sopravvento, specialmente nei porti istriani, ma non pochi di quei profughi preferirono non ritornare fra le macerie e rimasero in quei luoghi più sicuri ove serano rifugiati, decisi a ricominciare la loro vita. Quivi i profughi ridiedero vigore a delle città povere di abitanti, riedificarono Capodistria, forse anche Cittanova e accolsero i fuggitivi di Aquileia e quelli di Venezia terrestre, scappati davanti ai Longobardi. Capodistria, Isola, Pirano, risorsero a vita più intensa, e ai nomi di famiglia romani e bizantini, si aggiunsero quelli - ugualmente romani - dei profughi veneti. Fra di essi avrebbe potuto trovarsi pure qualche componente della "gens" romana Fundania, vivente ormai da qualche secolo ad Aquileia. I Fundani potrebbero però essere arrivati da Aquileia già prima, al tempo di Attila.

Le distruzioni di Aquileia in realtà furono molteplici, ma solitamente va considerata per "anno zero" la data del 452 d.C. collegata al terribile Attila. Che la prima distruzione di Aquileia desse origine alla fondazione di Pirano, come alcuni storici antichi asserirono, non si può ritenere per vero, poichè Pirano già esisteva al momento della conquista romana dell'Istria (178-177 a.C.), ma è naturale ritenere che molti abitanti di Aquileia preferissero rifugiarsi a Pirano, come il più vicino approdo, ove trovarono ospitalità da un popolo che con Aquileia aveva molte relazioni e vincoli di parentela. Da ciò ne derivò un aumento di popolazione, e in quell'epoca venne eretta la chiesa battesimale, santuario di fratellanza per i poveri fuggiaschi offerto dai piranesi, che pieni di spavento vedevano dal loro colle innalzarsi al cielo i vortici di fumo dal dovizioso centro di Aquileia. Questa era stata fondata nel 181 a.C., e alla sua rapida evoluzione urbanistica (si dice che nel suo massimo splendore raggiungesse i 400.000 abitanti), vi avevano contribuito, dopo i legionari romani fondatori, in primo luogo i Veneti, in seguito gli Istri, e solo successivamente dopo sottomessi i Carni, i Norici, i Dalmati, i Greci, i Levantini e vari altri. Al momento della fondazione erano stati inviati ad Aquileia tremila coloni, e nel 169 a.C. altre 1500 famiglie sempre di Latini e di altri alleati italici, come disposto dal Senato di Roma.

Dall'insieme di dati, notizie, avvenimenti trattati, ne scaturisce il fatto innegabile, che sulle due attigue sponde adriatiche - la veneta e l'istriana - siano vissute fino ai nostri giorni, famiglie dall'identico nome, che traggono origine da una culla comune: Aquileia. Noi crediamo fermamente che tra queste famiglie di ascendenza romano-aquileiese, siano da annoverarsi al primo posto i Fonda di Pirano, dei cui antenati - i Fundani aquileiesi - esistono tre iscrizioni che li ricordano, rinvenute nell'agro di Aquileia (si veda il "Corpus Inscriptionum Latinarum", V volume, del Mommsen). La più importante è la N. 990, che menziona un Lucio Fundanio Rufo decurione di Aquileia e membro del Senato aquileiese.

Non è facile stabilire con sufficiente esattezza il numero di famiglie Fonda che si trovavano a Pirano nell'ultimo periodo postbellico, poco prima dell' esodo totale. Cercheremo di stabilirlo, aiutandoci nei calcoli, mediante il confronto con alcuni elementi.

Dunque, a Trieste come tutti sanno il cognome più frequente è Furlàn (che i triestini pronunciano Fùrlan), indicante gente friulana emigrata, con circa 300 utenti nell'elenco telefonico, che assommano a oltre 400 con la variante Furlani, senza contare i vari Furlanic e Furlanich, nonchè Furlanetto.

Il secondo cognome diffuso a Trieste è invece Fonda con 247 utenti, e il terzo è Degrassi, cognome isolano con 245 utenti. Degrassi era il cognome più ricorrente a Isola, ove secondo gli slavi nel 1945 era rappresentato da ben 295 famiglíe. Per queste cifre ci riferiamo al "Cadastre nationale de l'Istrie d'aprè le recensement du l. er Octobre 1945", Sušak 1946, dati ufficiosi forniti dagli iugoslavi alla Conferenza di Parigi, alquanto dubbi, tanto che non ne venne riconosciuta la validità dagli esperti delle quattro grandi potenze ("Trieste 1941-1954, la lotta politica, etnica e ideologica" di B.C.Novak, Milano 1973, P.23). Probabilmente la cifra esagerata sui Degrassi di Isola, è dovuta a un errore che può essere di varia natura, non escluso un errore di stampa. Noi pensiamo che 195 sia un numero più ragionevole, più vicino alla realtà.

Continuando, secondo gli slavi nel 1945 esistevano in Istria 106 famiglie Fonda, delle quali 92 nel comune di Pirano: 67 a Pirano-città e 25 nel contado. Se il numero degli utenti Fonda e Degrassi è praticamente identico a Trieste, in eguale misura avrebbe dovuto esserlo in Istria. Naturalmente, pur ammettendo qualche differenza più o meno marcata, dovuta al fatto che, ad esempio, già alcune famiglie Fonda vivevano a Trieste prima del 1945 e ancor prima del 1918. La differenza comunque non poteva essere troppo vistosa, in quanto in proposito nelle Elezioni del Consiglio Municipale di Trieste del 1903, vediamo 20 elettori di cognome Fonda, equivalenti più o meno a un pari numero di famiglie, che possiamo portare tra le 40 e le 50 nel 1945, ma non oltre. Per di più, mentre i Degrassi vivevano tutti a Isola, nel 1945 circa 14 famiglie Fonda (sempre secondo gli slavi) dimoravano fuori del comune di Pirano, in altre località istriane, e cioè una a Isola, quattro a Capodistria, una ad Umago, una a San Benedetto (Cittanova), una a Orsera, due ad Arsia (Albona), una a Laurana, e altre tre nella zona interna dell'Istria.

Alle dette 14, si devono aggiungere ancora delle famiglie Fonda che abitavano a Pola (almeno 20) e a Fiume, città che come sappiamo non sono comprese nel censimento slavo del 1945. Bisogna specificare che le famiglie Fonda di Fiume, erano un ramo di quelle di Pola, e queste a loro volta in maggioranza discendevano da un ramo di Fonda piranesi emigrati nella città dell'Arena verso il 1880. Ne consegue perciò che una parte dei Fonda viventi oggi a Trieste, in Italia e all'estero, sono di origine polese.

Prima di continuare, è necessario informare che non tutti i 245 utenti Degrassi di Trieste sono di origine isolana. Qualcuno di essi è originario anche da Grado, come pure i rari utenti De Grassi. Da quanto abbiamo prodotto, considerato il notevole scompenso di cifre nel censimento slavo del 1945 tra i Degrassi e i Fonda - 295 a 106 - non facilmente spiegabile, noi siamo convinti che ai nostri giorni, nel comune di Pirano vivessero non meno di 150 famiglie Fonda, di cui oltre un centinaio a Piranocentro, e le rimanenti in campagna. Questo elevato numero di famiglie Fonda viene suffragato anche dalla grande quantità di nomignoli che in esse vi si riscontrano, dei quali una quarantina sono ormai cristallizzati quali soprannomi di famiglia.

Fonda, come già detto, è il secondo cognome che ricorre a Trieste, con 247 utenti telefonici, corrispondenti grossomodo ad altrettante famiglie. Siccome a Trieste il rapporto tra residenti e utenti è pari a 6,81, nella città di S.Giusto esistono circa 1.682 persone maschi e femmine, aventi il cognome Fonda (247 x 6,81). Il numero degli utenti di Trieste (247) e il rapporto tra residenti e utenti (6,81), sono desunti dall'opera del De Felice "I cognomi italiani - Rilevamenti quantitativi dagli elenchi telefonici" p.75, Torino 1980.

Ciò dimostra chiaramente che dopo l'esodo della popolazione da Pirano, i Fonda si sono in gran parte fermati a Trieste. Si tratta di piranesi di nascita ma ormai anche di figli, nipoti e pronipoti di capostipite Fonda piranese, essendovi stata fin dal secolo scorso una continua emigrazione di genti da Pirano e dall'Istria verso Trieste, attirate dal grande emporio. Non c'è dubbio che oggi a Trieste ci sia la più alta concentrazione di piranesi e di istriani al mondo. Per la consistenza numerica degli istriani a Trieste, si veda tra l'altro, la significativa lettera di Gianni Giuricin in "Il Meridiano di Trieste" N.10 del 15 marzo 1984, pp.2-3.

Da segnalare che a Trieste esistono dei Fonda servolani (3-4 famiglie) di origine piranese, discendenti da un certo Pietro Fonda, giunto a Trieste presumibilmenté a tre quarti del Settecento, essendo il di lui figlio Andrea nato a Servola nel 1781, come si rileva dagli atti della locale Parrocchia. Da codesti Fonda - che ringrazio sentitamente per le informazioni fornitemi - vengo pure a sapere dell'esistenza di famiglie Fonda a Corgnale, paese dell'altipiano carsico sopra Trieste, oggi in Iugoslavia. In riferimento alla Iugoslavia, ci sono dei Fonda anche a Lubiana. La presenza del cognome Fonda a Corgnale sin dalla fine del 1700, viene confermata da un articolo di P. Covre intitolato "Ribalton a Lipizza nel 1797", pubblicato su "Il Tempo di Trieste" N.6 del marzo 1983, p.4, ove tra un gruppo di otto villici di Corgnale, processati per il saccheggio delle case, scuderie, e magazzini di Lipizza in data 20/8/1798, ci sono un Simone Fonda e un Martino Fonda.

Riprendendo il discorso dai Fonda di Servola, nella Lista degli Elettori del Consiglio Municipale di Trieste del 12/4/1850, rileviamo 16 Fonda, tra cui il già nominato Andrea Fonda fu Pietro, nato a Servola da padre piranese. I menzionati 16 elettori Fonda del 1850, li troviamo aumentati a 20 nelle elezioni del 1903, come già enunciato. In queste ultime elezioni scoviamo pure 4 elettori Degrassi e 1 De Grassi, non riscontrabili in quelle precedenti del 1850, il che dimostra che a differenza dei Fonda, i Degrassi di Trieste sono per la quasi totalità recentissimi, essendovi giunta la gran massa di essi da Isola dopo l'ultima guerra.

In precedenza accennammo al fatto che, pure fuori di Trieste, sparsi per l'Italia, e anche all'estero, vivono dei Fonda - e non sono pochi come vedremo subito - i quali sono in prevalenza di diretta derivazione da Pirano, oppure appartengono alle ramificazioni di Trieste, Pola, Fiume, e di altre località istriane (Capodistria, ecc.; i Fonda di Firenze provengono da Isola d'Istria). In modo che, incontriamo dei Fonda a Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Gorizia, San Giorgio di Nogaro, Lignano, Udine, Venezia, Marghera, Mestre, Montorio (Verona), Borsano di Busto Arsizio (Varese), Trescore Balneario (Bergamo), Bolzano, Savona, Milano, Valle Crosia (Imperia), Firenze, Arbatax (Nuoro). Senza contare tutte quelle donne piranesi nate Fonda che, da coniugate, vivono sotto altri cognomi (Bologna, La Spezia, ecc.). Naturalmente non possono mancare dei Fonda anche negli USA (a New York, a Colonia nel New Jersey,  Hollywood in Florida, a San Francisco in California), in Canadà (Montreal)  perfino in Africa nello Zimbabwe. Bisogna precisare ancora, che i Fonda oggi viventi nelle metropoli italiane, sono tutti piranesi di nascita o di ceppo (contiamo 10 utenti a Milano, 2 a Torino, 5 a Genova), compresi i 9 utenti di Roma, che non sono affatto romani o laziali, come qualcuno potrebbe pensare.

Sulla secolare forte prolificità dei Fonda, abbiamo qualche indicazione nello studio del professore sloveno Mitja Skubic "Appunti sui nomi di famiglia quattrocenteschi a Pirano" in "Scritti linguistici in onore di G. B. Pellegrini", Pisa 1983, Pacini Editore), ove apprendiamo che, come risulta dai Registri Parrocchiali, nel periodo compreso tra il 1458 e il 1500, le famiglie Fonda di Pirano ebbero circa 35 figli, e furono superate per numero di prole soltanto dai Solani (più di 40 nati) e dai Petronio (54 nati). Inoltre vi constatiamo che i Fonda nati nel quinquennio 1596-1600 furono venticinque, tra il 1696 e il 1700 sedici, e tra il 1796 e il 1800 cinquantadue.

Tirando le somme, a parte i Fonda piranesi, ben poco è rimasto oggi a Venezia e nel Veneto di questo casato. In pratica soltanto una ventina di utenti nella provincia di Venezia (gli utenti sono 25 per l'esattezza, ma di essi almeno cinque sono istriani, piranesi e polesi; anche a Padova uno dei due utenti Fonda proviene da Pola), un dodicesimo di quelli di Trieste, città cosmopolita alla quale i Fonda piranesi certamente hanno apportato una ventata di latinità.

In definitiva, rimane la realtà inconfutabile, che la piccola cittadina istriana di Pirano, ha il merito di aver propagato Fonda - cognome che trae le sue radici dal mondo di Aquileia e di Roma - nella regione giulia, da Pola a Fiume, a Trieste, fino a Gorizia e Udine, comprese Monfalcone e Grado (quivi, nella zona detta La Rotta c'è il toponimo "Casa Fonda", da cognome non locale, piranese o al limite veneziano). Dopo La diaspora, l'antico cognome continua a vivere pure in varie parti d'Italia, incluse le grandi città italiane, come abbiamo visto, nonchè all'estero, specie negli USA.

Marino Bonifacio

Addendum

About Henry Fonda's ancestors, from: Fonda: My Life, page 20:

Early records show the family [Henry Fonda's ancestors] ensconced in northern Italy in the sixteenth century where they fought on the side of the Reformation [presumably meaning the Protestant Reformation], fled to Holland, intermarried with Dutch burghers' daughters, picked up the first names of the Low Countries, but retained the Italianate Fonda. Before Pieter Stuyvesant surrendered Nieuw Amsterdam to the English the Fondas, instead of settling in Manhattan, canoed up the Hudson River to the Indian village of Caughawaga. Within a few generations, the Mohawks and the Iroquois were butchered or fled and the town became known to mapmakers as Fonda, New York. ....i Fonda vien del Nord Italia e nel XV secolo i ga combattudo dela parte dela Riforma ( protestante), scampati in Olanda, i se ga sposado con mule fie de mercanti olandesi, ga ciolto nomi olandesi, ma ga mantegnudo el cognome italian Fonda. Prima che Pieter Stuyvesant ghe consegni la Nova Amsterdam ( futura New York) ai Inglesi, i Fonda inveze de restar a Manhattan i xe andai cola canoa nel vilaggio indian de Caughawaga: quando che i Indiani del logo xe sparidi tutti ( scampai o copai) el paeseto ga ciapado anca lu el nome de Fonda, New York
Addendum

Dall'insieme di dati, notizie, avvenimenti trattati, ne scaturisce il fatto innegabile, che sulle due attigue sponde adriatiche - la veneta e l'istriana - siano vissute fino ai nostri giorni, famiglie dall'identico nome, che traggono origine da una culla comune: Aquileia. Noi crediamo fermamente che tra queste famiglie di ascendenza romano-aquileiese, siano da annoverarsi al primo posto i Fonda di Pirano, dei cui antenati - i Fundani aquileiesi - esistono tre iscrizioni che li ricordano, rinvenute nell'agro di Aquileia (si veda il "Corpus Inscriptionum Latinarum", V volume, del Mommsen). La più importante è la N. 990, che menziona un Lucio Fundanio Rufo decurione di Aquileia e membro del Senato aquileiese.

Sulla secolare forte prolificità dei Fonda, abbiamo qualche indicazione nello studio del professore sloveno Mitja Skubic "Appunti sui nomi di famiglia quattrocenteschi a Pirano" in "Scritti linguistici in onore di G. B. Pellegrini", Pisa 1983, Pacini Editore), ove apprendiamo che, come risulta dai Registri Parrocchiali, nel periodo compreso tra il 1458 e il 1500, le famiglie Fonda di Pirano ebbero circa 35 figli, e furono superate per numero di prole soltanto dai Solani (più di 40 nati) e dai Petronio (54 nati). Inoltre vi constatiamo che i Fonda nati nel quinquennio 1596-1600 furono venticinque, tra il 1696 e il 1700 sedici, e tra il 1796 e il 1800 cinquantadue.

Tirando le somme, a parte i Fonda piranesi, ben poco è rimasto oggi a Venezia e nel Veneto di questo casato. In pratica soltanto una ventina di utenti nella provincia di Venezia (gli utenti sono 25 per l'esattezza, ma di essi almeno cinque sono istriani, piranesi e polesi; anche a Padova uno dei due utenti Fonda proviene da Pola), un dodicesimo di quelli di Trieste, città cosmopolita alla quale i Fonda piranesi certamente hanno apportato una ventata di latinità.

In definitiva, rimane la realtà inconfutabile, che la piccola cittadina istriana di Pirano, ha il merito di aver propagato Fonda - cognome che trae le sue radici dal mondo di Aquileia e di Roma - nella regione giulia, da Pola a Fiume, a Trieste, fino a Gorizia e Udine, comprese Monfalcone e Grado (quivi, nella zona detta La Rotta c'è il toponimo "Casa Fonda", da cognome non locale, piranese o al limite veneziano). Dopo La diaspora, l'antico cognome continua a vivere pure in varie parti d'Italia, incluse le grandi città italiane, come abbiamo visto, nonchè all'estero, specie negli USA.

Ondina Lusa

Tratto da:

  • Marino Bonifacio, Cognomi Piranesi - Fonda in Lasa pur dir - periodico della Comunità degli Italiani di Pirano - No. 7, Pirano 1990.

  • English addendum - http://www.adherents.com/people/pf/Henry_Fonda.html translation (Triestin): http://www.atrieste.org/viewtopic.php?t=774&postdays=0&postorder=asc&start=0


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This page compliments of Marino Bonifacio and Ondina Lusa

Created: Monday, November 20, 2000; Last updated: Wednesday September 21, 2022
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