Cabrin - Nicolò marangon, detto
Cabrin, 1598.
Caenazzo - o Cadenazzo, Piero qm.
Domenico sartor da Venezia. 1450. Per l’Angelini si trattava invece di
famiglia autoctona. La famiglia era iscritta al Corpo dei Cittadini o
Nobili di Rovigno. Dal Natorre apprendiamo che lo stemma di famiglia
rappresentava una stella caudata (cometa?) con due stanghe di catenacci
incrociati a mò di croce di sant’Andrea. In una variante dello stemma
alla coda è attaccata un’ancora. Dall’Angelini apprendiamo che nella
chiesetta di San Giuseppe, oltre agli stemmi sopra citati vi era la
seguente iscrizione:
JO CAPITAN ISEPPO CAENAZZO
FECI FAR PER MIA DEVOZIONE ANO 1673
Stando alle cronache del
notaio Antonio Costantini nel 1695, per pura combinazione, un certo
Biaggio Caenazzo, pescando menole pigliò sardelle, dando inizio alla
proficua pesca di tale pesce azzurro, ma secondo l’Angelini tale pesca
con relativo commercio del pesce salato era attuata dai rovignesi già in
precedenza, esistendo una risoluzione del senato veneto, che
regolamentava tale pesca, datato 21 maggio 1692. Nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 3 famiglie.
Calì - Rocco, trucidato dai titini.
Califfi - Raffael e Francesco,
fratelli, 1637. Antonio Angelini li dice provenienti da Zara. Erano
conti ed avevano in feudo Giroldia e Calisedo. Nel 1746 veniva loro
concesso dal veneto senato di edificare un nuovo cimitero ed una
cappella nelle vicinanze del loro castello di Sant’Andrea di Calisedo.
Mentre tre anni prima il papa Benedetto XIV concedeva loro di erigere
un’edicola sacra all’interno del palazzo padronale di Rovigno (l’attuale
sede del civico museo):
A
BENEDICTO XIV P.M.
JACOBUS ET JOSEPH FRATRES COMITES CALIFFI
PRIVILEGIUM HABUERUNT
ANNO MDCCXLIII
Per la legislazione veneta però i Califfi
non appartenevano al Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno, cosicchè
ritroviamo nel 1771 il conte Giuseppe Califfi ricoprire, con Antonio
Angelini qm Angelo, la carica di Sindico del Popolo in occasione del
battesimo del figlio del Podestà Zorzi-Barozzi. Soltanto nel 1802
vennero aggregati tra i nobili di Rovigno dato che il conte Zanetto
Califfi aveva fatto parte del Governo dei 18. Mentre con Nicolò
risultavano tra i nobili confermati dall’Imperatore Francesco I dal 1816
al 1834. Anche i Califfi assunsero pertanto nel loro cognome il "de"
nobiliare. Tre sono gli stemmi tuttora presenti ascrivibili a questa
nobile famiglia: il primo è posto su di una vera di pozzo al civico n.ro
11 di via Andronella; il secondo, datato 1686, sulla casa in Piazza
Grande, ora via Garzotto al n.ro 2; il terzo sulla loro casa padronale
in Piazza della Riva ed attuale sede del Museo Comunale. Tutti gli
stemmi presentano 2 leoni rampanti appoggiati ai lati di un albero
(palma?).
Calioni - dott. Giacomo, Rovigno
1864. Segretario comunale arrestato dagli austriaci l’undici luglio 1915
e deportato a Mittergraben per i suoi sentimenti irredentisti.
Calò - o de Calò, famiglia presente
a Rovigno intorno la prima metà dell‘800. Ove era comproprietaria di un
biscottificio e pastificio con annesso mulino a vapore, la Ditta
Candussi - Giardo & Calò. Il mulino, costruito nel 1847, andò distrutto
nel 1912 a seguito di un violento incendio. I Calò erano una nobile
famiglia tarantina trasferitasi a Trieste nel ‘500, ove venne iscritta
al patriziato tergestino nel 1626 e nel 1638 a quello di Cragno. Lo
stemma presentava nel primo partito un leone rampante su di un albero, e
nel secondo tripartito longitudinalmente presentava un’ala a semivolo e
nella fascia mediana tre gigli.
Calucci - Todero da Cerigo qm.
Manoli (Emanuele), 1550 (Caenazzo). Per l’Angelini: Todero e Zorzi frat.
Calucci, o Kaluci, q. Manoli (Emanuele) da Cerigo verso il 1550.
Famiglia aggregata al Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno nel 1610.
Il capitano (terrestre) Niccolò Calucci l’anno 1622, nella chiesetta del
Salvatore, fece erigere un sepolcro di famiglia nel mezzo della chiesa,
ponendo una lapide sulla parete di destra a fianco dell’altare
sormontata dallo stemma di famiglia con la seguente epigrafe:
NICOLAUS CALLUTIUS
COPIAR. DUX
SACELLUM HOC SERVATORI DOMINIO
DICATUM AD SUUM SORUMQ. CORPUS
HUMANDUM PRAECLARE DOTATUM
VIVENS R.C. AN. DNI MDCXXII
Lo stemma dei Calucci presenta uno scudo
ovale bipartito da una fascia mediana con nella parte superiore 2
stelle, ed in quella inferiore un’alabarda. Nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 25 famiglie.
Camenari - Nel censimento del 1°
ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Campitelli - Vincenzo da Macerata,
1710. Nel loro loro ex palazzo padronale, sito in Pian de Miluossa, vi
ha sede attualmente il Circolo degli Italiani. E’ uno dei più bei
palazzetti di Rovigno, recentemente restaurato con un contributo dello
Stato italiano.
Candussi - Domenico da Romans, 1857.
Cappi - Nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 5 famiglie.
Capponi - patron Antonio da Lesina,
1652. Famiglia estintasi nel 1884.
Carboncini - Nel censimento del 1°
ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Carlevaris - Antonio qm. Nicolò da
Villa di Rovigno, 1808. Nel censimento del 1° ottobre ’45 erano presenti
5 famiglie.
Carotto - Pietro qm. Lorenzo. Nato a
Rovigno nel 1834 si arruolò volontario alla difesa della Repubblica di
Manin imbarcandosi come mozzo sulla corvetta "Lombardia" e poi sulla
cannoniera "Delfino". Tornato a Rovigno alla caduta di Venezia, ebbe
l’onore di essere il più giovane tra i sorvegliati speciali della
polizia austriaca.
Casanovich - Marco qm. Stefano,
detto Melchior Fredda, da Zara, 1697.
Casarsa - Luigi, volontario
garibaldino durante le campagne militari del 1859 e 1860-67.
Casavecchia - Nel censimento del 1°
ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Catti - Nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 5 famiglie.
Cattonaro o Cattonar -
Giacomo Cattonaro, o Cathenaro, o Cattunaro, 1528. Così il Caenazzo, per
l’Angelini: Giacomo Cattonaro, ovver Cathenaro, ovver Cattunaro 1664. In
Agnesina de Vescovi q. Piero. Sembra famiglia indigena. Nel censimento
del 1° ottobre ’45 vi erano 33 famiglie Cattonaro e 6 Cattonar.
Cavalieri - famiglia proveniente da
Brazza, presente a Rovigno dal 1629, estinta nel 1837. Da questa
famiglia prese il nome l’Andruona dei Cavalgeri. Un ramo venne icritto
tra i Cittadini o Nobili di Parenzo.
Cescutti - Tomaso qm. Domenico dal
Friuli, 1834.
Cettina o Cetina - famiglia
presente a Rovigno dal 1642. Nel censimento del 1° ottobre ’45
risultavano 2 famiglie Cetina.
Cherin o Cherini - Querin qm.
Matteo, 1300 circa. Così il Caenazzo. Antonio Angelini riporta invece:
Andrea, Elvia, e Piero fratelli, figli di Cherin o Quirino, da S.
Vincenti, viventi nel 1475 e 1478. Il cognome, come dice l’Angelini,
molto probabilmente deriva dal nome proprio Quirino. Anche se famiglia
molto antica non fece parte del Corpo dei Cittadini se non a partire dal
1802, con Matteo Cherini qm. Fracesco che risultò uno degli eletti del
Governo dei 18. Il cognome si rifà al nome proprio Quirino (divinità
dell’antica Roma). Nel censimento del 1° ottobre ’45 risultavano 30
famiglie.
Chini - nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 2 famiglie.
Chiodini - famiglia citata solamente
dall’Angelini che li dice una diramazione della famiglia Cherin.
Chiurci - nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 2 famiglie.
Chiurco - nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 2 famiglie
Cigariol - Antonio de Vigilio,
taiapiera da Verona, detto Vilio, 1693. Cognome che molto probabilmento
in seguito si trasformò in Segariol.
Cigalotti- Angelo di Giacomo da
Concordia, 1798.
Clagnaz - Domenica, di Felice e
Maria Romaz, abitante con il marito Giovanni Cescutti a Villa di
Rovigno, dove venne rapita il 26 agosto 1944 per essere trucidata come
quasi tutti i componenti della famiglia Cescutti: Giovanni, Celestino,
Domenico, Ines Maria, Irene.
Clapis - Domenico , 1799. Nel
censimento del 1° ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Cleva - nel censimento del 1°
ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Clemencich - Leone fu Antonio e
Laura Bembo, nato a Rovigno il 12 maggio 1829. Studente di filosofia,
partecipò alla difesa della Repubblica di Venezia del Manin nel 1848-49.
Climich - Antonio da Montona, 1822.
Nel censimento del 1° ottobre ’45 erano presenti 2 famiglie.
Coana - Antonio qm. Zambattista,
tipografo da Venezia, 1867. Fu grazie ad Antonio che Rovigno ebbe la sua
tipografia in cui vennero stampati i primi giornali di Rovigno e la
maggior parte dei fogli irredentisti, oltre a varie opere di poesia,
narrativa, almanacchi ecc. tanto che il suo nome divenne proverbiale.
Cocchietto - Pietro qm. Giacomo da
Venezia, 1753.
Colpi - nel censimento del 1°
ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Comuzzi - Giuseppe, nato a Rivignano
(Udine) il 26 luglio 1885, maresciallo dei carabinieri in pensione.
Viveva con la moglie Domenica Pontevivo in via 28 ottobre. Fu prelevato
dai titini nel maggio del ‘45. Tradotto a Pola, quindi ad Albona e poi a
Sussak ove venne condannato a morte dal tribunale militare della IV
armata jugoslava e quindi fucilato insieme ad Ernesto Nebbioso ed a
altri infelici. Probabilmente scontò il fatto che durante il periodo
bellico, in qualità di guardia giurata, aveva custodito i macchinari
evacuati dalle officine del Cantiere Scoglio Olivi e dall’Arsenale di
Pola. Macchinari e che in seguito i titini trasferirono a Spalato quando
non erano ancora sicuri di poter mantenere il possesso della città
istriana
Congedo - nel censimento del 1°
ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Conese - Nicolò qm. Marco da
Venezia, 1714. Famiglia estinta nell’ottocento.
Copettari - nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presente 1 famiglia.
Corazza - Antonio di Antonio da
Parenzo, 1829;
Cosmini - Giovanni da Trieste, 1844.
Cossich - Simon da Gimino, 1781.
Cossovel - Tommaso qm. Marco da
Capodistria, 1712.
Costantini - Costantin di Olivier da
Corfù, 1545. In Agnesina Visentin qm. Zampiero. Famiglia originaria di
Concordia, passata in seguito a Venezia ove risultava nel 1297 iscritta
al patriziato veneto. Suddivisa in più rami, uno dei quali passò a
Candia (Creta) nel 1211 e da lì a Corfù nel 1520 ed è questo ramo che
nel 1545 giunse a Rovigno ove venne aggregato al Corpo dei Cittadini o
Nobili di Rovigno nel 1654, previo un notevole esborso di denaro pari al
totale dell’ammontare dell’intero debito comunale. Da questa notevole
famiglia si ebbero sempre notai, avvocati, sacerdoti e capitani di mare
che onorarono la loro città. Con Basilio- Maria risultavano tra i nobili
confermati dall’Imp. Francesco I dal 1816 al 1834 e quindi anch’essi
assunsero il "de" nobiliare. Lo stemma presenta un ovale bipartito da
una fascia, con nella parte superiore una colomba recante un ramoscello
d’ulivo nel becco, ed in quella inferiore un albero sghembato posto su
di una collinetta. Nel censimento del 1° ottobre ’45 erano presenti 4
famiglie de Costantini.
Costola - Domenico, 1757. Famiglia
estinta nel 1814.
Cozza - nel censimento del 1°
ottobre ’45 era presente 1 famiglia.
Cranara - nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 4 famiglie.
Cressina - nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 2 famiglie.
Crevatin - nel censimento del 1°
ottobre ’45 erano presenti 3 famiglie.
Curto - Domenico qm. Zuanne de
Braghin o Bragazin da Orsera, 1530. Nel censimento del 1° ottobre 1945
risultavano 28 famiglie.
Cuzzi - Bastian da Udine, 1690. Nel
censimento del 1° ottobre ’45 erano presenti 2 famiglie.
Da Limno - poi Dolino, ed in seguito
Dalino. Zorzi Grego qm. Michiel da Limno, 1595. Nel censimento del
1° ottobre '45 erano presenti 13 famiglie Dalino.
Da Sanmartin - famiglia presente dal
1498, estinta nel 1753.
Daini - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Dalise - Simon di Lauro, 1797.
Dallamarina - Francesco, 1724.
Dallamota - Biasio dalla Mota detto
Monarin e Passalaqua, 1547.
Dalmaso - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Damilan - Mistro Carlo da Milan
fabbro, detto Manzoni e poi Artusi, circa 1680. In Lucia Angelini
qm Zuanne 1709;
Damontona - Mattia qm. Bortolo da
Montona, 1665.
Damuggia - o Muggia, Piero qm.
Michiele da Muggia, 1618. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano
presenti 8 famiglie Damuggia e 6 famiglie Muggia.
Dandolo - Pietro qm. Andrea da
Candia detto Enea, 1605. Nel censimento del 1° ottobre '45 risultavano
16 famiglie.
Danovich - Vincenzo, 1802.
Dapas - scrive Antonio Angelini, che
in origine i Dapas erano due differenti famiglie:
1. Bastian Persich qm. Nicolò, in
Domenica Rocco, 1636;
2. Martin qm. Vido Suef in Elisabetta Dapiran, 1665.
Ambedue però provenienti dal paesino di
Pas, da qui il medesimo cognome che le confondeva insieme. Una famiglia
Dapas venne iscritta al Corpo dei Cittadini, risultando Francesco Dapas
tra gli eletti del Governo dei Diciotto. Dal censimento del 1° ottobre
'45 risultavano 38 famiglie Dapas.
Dapinguente - Zorzi da Pinguente,
1581. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 11 famiglie con
questo cognome.
Dapiran - Piero fabbro da Pirano,
1490. Nel censimento del 1° ottobre '45 risultavano 31 famiglie Dapiran.
Dapisin - Zorzi detto Nider, tesser
da Pisino, 1440.
Davanzo - Francesco da Vanzo qm.
Leonardo da Piran, 1667; Precisa A. Angelini che detta famiglia
proveniva da Pirano, ma in questo caso prevalse la primitiva indicazione
di provenienza. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3
famiglie.
Daveggia - come per la famiglia
Dapas, anche in questo caso due diverse famiglie sono confluite
nell'identico cognome di provenienza, almeno a quanto ne dice
l'Angelini:
1.
Nicolò di Bora di Zane da Veggia (Veglia) in Catterina da Segna nel 1484
2. Pasqualin da Veggia detto Bello, marinaro, 1560. In
Franceschina da Piran di Dorligo detta Bionda.
Veglia, luogo di provenienza, ha dato uno
stesso cognome a due persone qui venute in diversa epoca, e ai loro
discendenti, le quali inoltre non avranno avuto nemmeno uno stesso
agnome. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Davi - Stefano David, calafà da
Caorle, 1664.
Davia - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Dazara o Dazzara - Simon qm.
Gregorio da Zara, 1428. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti
10 famiglie Dazzara.
Decarli - Antonio, 1824; nel
censimento del 1° ottobre '45 vi era una famiglia.
Degalis - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Degobbis - Zorzi d'Albona, 1695.
Degrassi - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Del Vescovo - Lorenzo, valente
scultore operò nel 1473, col figlio Antonio, al coro ligneo della chiesa
dei monaci camaldolesi di Murano. In seguito il cognome si tramutò in
de Vescovi e poi Devescovi. Probabilmente si tratta di una
delle famiglie autoctone di Rovigno.
Dellamarina - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Dellamotta - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Dellapietra - Dallapietra o
Della Pietra - Natale di Nicolò da Conegliano, 1836. Nel 1883 un
Giuseppe Dellapietra è capo delle guardie e nel 1884 un Giovanni
Dellapietra è proprietario di un opificio di telerie. Ma il personaggio
principale di tale famiglia è certamente monsignor Marco Giovanni Della
Pietra, arcivescovo di Ancona e Numana con nomina il 25 marzo 1940. Nato
a Rovigno il 6 marzo 1882. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano
presenti 2 famiglie.
Delloste - Giannantonio da
Cladinico, 1832;
Delprato - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Delucca - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Delvento - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Demartini - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia. Vittorio, nato a Sebenico il 27
luglio 1905, elettricista della Manifattura Tabacchi, abitava in Via
Spirito Santo n.ro 27 insieme alla moglie Giuseppina Grandi. Venne
prelevato dai titini il 16 settenbre '43 e quindi fatto "sparire".
Deperis - Zorzi, 1768.
Derini - Andrea da Capodistria,
1791, estinta nel 187..
Derosa - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Desanti o Dessanti - Giacomo
da Portogruaro, 1701. Nel censimento del 1° ottobre '45 risultavano 20
famiglie.
Deternavetz - Zuanne qm. Stanizza da
Gherdosella, 1678.
Devescovi - in origine del Vescovo o
de Vescovi: Rigo del Vescovo, 1340 c.a.; Tomà nato 1365 c.a.; Andrea
nato 1370 c.a., ed Antonio nato nel 1380 c.a., suoi figli. Del Vescovo
fu tramutato in Devescovi (secondo il vezzo degli scrivani di scrivere i
cognomi tutti attaccati, vedi Dapiran, Dazzara ecc..). E' molto diramata
questa famiglia, ed hanno tutti i rami un proprio agnome. Sembra
indigena. Famiglia iscritta al Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno,
diede vari canonici, giudici e notai. Da questa famiglia assai antica e
ramificata, derivarono, dai suoi soprannomi, diversi nuovi cognomi.
L'arma di famiglia, presenta una mitra vescovile, dietro la croce a due
bracci ed il baculo pastorale, posti in banda ed in sbarra. Sul sagrato
Duomo di S. Eufemia, vi sono due antiche tombe della famiglia Devescovi,
la prima data 1753, la seconda più tarda reca la seguente iscrizione:
DOME.co DE VES.vi Q. PIERO E
SUOI EREDI A.I.1763
Secondo il censimento del 1° ottobre 1945
risultavano 31 famiglie Devescovi.
Diamadi - Santin qm. Lazzaro, calafà
da Buran, 1628. Nel censimento del 1° ottobre 1945 figuravano 6 famiglie
Diamandi, che è un probabile errore di trascrizione per Diamadi.
Diedo - famiglia presente a Rovigno
dal 1462 al 1663.
Dinelli - Piero Furlan qm. Piero
detto Dinelli, 1577. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 8
famiglie.
Diritto poi Diritti - olim
Diretto, Ceradin, 1723. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti
8 famiglie Diritti.
Divari - ten. dott. Luigi, nato a
Rovigno il 16 dicembre 1911. Da giovane giocava nella locale squadra di
calcio e praticava il canottaggio al Circolo Arupinum. Completò la sua
educazione diplomandosi a Roma alla Scuola per Istruttori di Educazione
Fisica, l'attuale ISEF, che all'epoca si chiamava Farnesina, diventando
professore di ginnastica, materia che insegnò a Venezia, laureandosi
contemporaneamente in Scienze Politiche. Nel '42 partì per la campagna
di Russia come tenente degli Alpini nel 59° Compagnia del battaglione
Vicenza, 9° Reggimento della Divisione Julia. Morì in terra di Russia,
come il compaesano ed amico Silvano Abbà, il 30 dicembre del '42. Le sue
spoglie vennero seppellite nel cimitero di Selenij Jar, da cui nel '92,
furono traslate per essere riportate in Italia.
Dobrovich - Marco d'Albona, 1821.
Dolenz-Bruni - Giuseppe, nato a
Rovigno nel 1892, volontario nella prima Guerra Mondiale come
sottotenente di artiglieria.
Dongetti - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Dorich - Mattio qm. Mattio da Fiume,
1724.
Dotrovich - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Draghicchio - famiglia presente a
Rovigno dal 1486 al 1750.
Drandich - Mattio qm. Zorzi da
Carmè, 1770; nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 4 famiglie
Drandich.
Fabretti - poi anche Fabretto,
Giacomo di Francesco da Parenzo, 1737. Nel censimento del 1° ottobre '45
vi erano 3 famiglie Fabretto e una Fabretti.
Facchinetti - Bernardin Facchin da
Brivoni, 1542.
Facchini - Filippo Facchini da
Bruman da Bergamo, 1430 ?
Fagarazzini - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Fagherazzi o Fagarazzi -
Giusto da Venezia, 1847; nel censimento del 1° ottobre '45 erano
presenti 5 famiglie.
Fanton - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Faraguna - Giovanni qm. Giovanni da
Pola, 1778.
Fasanin - famiglia presente a
Rovigno dal 1520 al 1736.
Fattori - Piero, 1754.
Ferin - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Ferlan - Antonio da Fiume, 1779. Nel
censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Ferra - Zuanne Ceroico (Chirurgo) di
Venezia, 1682.
Ferrara - Luca qm. Mattio da
Ferrara, 1580; nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 12
famiglie.
Ferrarese - Zuanne qm. Domenico
detto Beretta da Loreo di Ferrara, 1485, per il Caenazzo, ma per
l'Angelini: Mistro Zuanne, barbiere, q. Dom.co Barretta da Loreo di
Ferrara, vivo 1519, morto 1531.
Filacanevo - Micjiele qm. Andrea da
Traù, 1696.
Filich o Fillich - Michiele
da Canfanaro, 1801; nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 4
famiglie.
Filipetti - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia con questo cognome probabilmente
derivato da un soprannome della famiglia Malusà.
Filippi - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Fioravante - famiglia non citata nè
dal Costantini nè dal Caenazzo, ma si ha notizia di un notaio Simone
Fioravante operante a Rovigno nel 1811-1817, di cui il Natorre ci
fornisce anche il disegno del sigillo notarile: un fiore a quattro
petali con le iniziali P.M.F.N. inserite una per petalo, e quattro rose
poste tra i petali, il tutto in uno scudo ornato di fregi.
Fiorido - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Fiorin - Fiorin qm. Domenico da
Dignan, 1542. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 10
famiglie.
Folin - Cattarin qm. Zambattista da
Venezia, 1709. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti due
famiglie.
Follo - Martin, 1780. Nel censimento
del 1° ottobre '45 risultavano 6 famiglie.
Formenton - Francesco, 1712.
Fornazar - Zuanne-Marin da
Galignana, 1808.
Fracasso - Andrea da Verona, 1817.
Fragiacomo - Nicolò di Pietro da
Pirano, 1805. Nel censimento del ° ottobre '45 erano presenti 3
famiglie.
Frànci - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti due famiglie.
Funcich - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 2 famiglie.
Furlani - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia Furlani, cognome probabimente
derivato dal soprannome della famiglia Debernardis.
Galla - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Galli - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia. Cognome che deriva probabilmente
da un soprannome della famiglia Devescovi, e precisamente da Domenico,
1530.
Gallignana - Mattia qm. Sime da
Gallignana, 1560.
Gallisano - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Gallo - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 7 famiglie.
Gambel o Gambelo - Zuanne qm.
Antonio, 1501. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 12
famiglie.
Gandusio - Antonio figlio dell’avv,
Zaccaria, (29.7.1873 - Milano 23.5.1951), indimenticabile attore di
teatro e di cinema, in cui brillò per le sue caratterizzazioni del
burbero benefico. La sua famiglia aveva dato illustri capitani alla
gloriosa repubblica veneta, seguendo il loro esempio si rifiutò di
combattere per l'Austria contro la sua madre patria. Studiò
all'Università di Roma e di Genova ove si laureò in giurisprudenza nel
1915. Dopo la prima guerra mondiale gli fu dedicato il teatro comunale
di Rovigno.
Gardenàl - Antonio qm. Antonio detto
Beliaco e Gaiardo da dò Castei 1495. Famiglia estinta nel 1800 circa.
Garibaldi - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Garlatti - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Garzotto - famiglia presente a
Rovigno dal 1541 ed estintasi poco dopo il 1830; Etim.: da 'garzo'
strumento irto di punte di acciaio usato per pettinare la lana dal lat.
pop. Cardeus, classico Carduus = cardo. Da cui deriva anche il verbo
rovignese zgarzà = pettinare, cardare la lana e scardasà,
stesso significato.
Gasellini - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Gasperini - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Gassi - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Gastaldione - Fioravanti. "Nell'anno
1278 Fioravanti Gastaldione riconosce di avvere il Feudo del Patriarca,
la nottaria di Rovigno, per cui godeva la decima di ogni carta, o
contratto di vendita, e otto soldi per ogni testamento dei quali metà
spetava al notaio che lo avveva scritto e l'altra metà a d'esso
Fioravanti:
BERTOLDUS GASTALDO DE
RUBINOS DOMINUS PATRIARCHARIAE PONUI INFRASCRIPTIS TERRIS GASTALIONES -
ANNO DOM. 1278.
Gava - nel censimento del 1° ottobre
'45 erano presenti due famiglie.
Genovese - precisa l'Angelini che in
questo cognome di provenienza confluirono quattro diverse famiglie:
1. Paolo Astengo da Genova, detto
Genova, Zenova e Genovese, 1624. In Pasqua Grego q. Costantin da Valle;
2. Stefano Gentile da Genova q. Anzolo, detto Genova 1650. In
Nicolosa Giuricin;
3. Zuanne, ovvero Zanmaria Massa da S. Remo di Genova, detto
perciò Genovese 1674. In Regina Benussi q. Lorenzo.
4. Domenico Genovese in Antonia Francesetta q. Antonio v.o 1700.
I cognomi Astengo, Gentile, Massa, e
l'altro ignoto, si tramutarono nel cognome nuovo Genovese, dalla città o
provincia, d'onde gli individui qui vennero in diverse epoche,
confondendosi in un sol cognome quattro cognomi. Mentre il can. Caenazzo
riporta quale capostipite della famiglia Genovese il solo Zanmaria
Massa.
Gentilini - Domenico Furlan qm.
Girolamo da Genova detto Gentilini, 1647. Nel censimento del 1° ottobre
'45 era presente una famiglia.
Gerini - Nazario da Capodistria,
172... Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 2 famiglie;
Gherbassi - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 10 famiglie. Si tratta di una probabile
italianizzazione del cognome Gherbavaz.
Gherbavaz o Cherbavaz - Bortolo,
1807.
Ghergorina - Zuanne di Marco da
Castua, 1788.
Ghira - Giacomo Ghiriza da Spalato,
detto poi Ghira (ob. 1576). In Cattarina Polacco di Zuanne 1539. Nel
censimento del 1° ottobre '45 erano presenti tre famiglie.
Giacomini - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente 1 famiglia.
Gianelli - Zuanne da Capodistria,
1719.
Giansantelli - nel censimento del 1°
ottobre '45 era presente una famiglia.
Giorgin - il 1° ottobre '45 era
presente una famiglia.
Gioseffi - il 1° ottobre '45 erano
presenti due famiglie.
Giota o Giotta - Micalin qm.
Andrea, 1395. L'Angelini più distesamente ha: "Michalin Giota 1395 e
Zuanne 1400 e Nicolò 1405 q. Andrea 1370 Ob. 1450 q. Nicolò 1330. Sembra
famiglia indigena". Risultavano tra le famiglie ascritte al Corpo dei
Cittadini o Nobili di Rovigno. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano
presenti 2 famiglie col cognome Giotta.
Giovanelli - Iseppo da Pordenon,
1751. Nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 8 famiglie.
Giovannini - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti due famiglie.
Giugovaz o Iugovaz - Bortolo
da Lindar, 1791.
Girotti -
Umberto, nato a Trieste il 1° ottobre 1921. Arruolato in marina nel '41,
dopo l'affondamento della nave su cui era imbarcato viene trasferito a
Parenzo e poi sul Canal di Leme. Nel marzo del '43 si sposò con la
rovignese Domenica Sciolis stabilendosi a Rovigno. Dopo l'8 settembre
tornò a Rovigno ma venne convinto a presentarsi alla Capitaneria di
Porto di Trieste venendo trasferito a Parenzo da cui quasi ogni sera si
recava a Rovigno per trovare la fresca sposina. Un mese dopo però la
moglie, incinta del figlio Carlo, lo attese inutilmente, il marito sarà
uno dei tanti "scomparsi" istriani di quel periodo. Nel 1989 la sorella
di Umberto vedendo una foto pubblicata sul Piccolo del 12 marzo gli
sembra di riconoscerlo tra un gruppo di marinai ed altri civili che
vengono condotti da Via Udine a Trieste verso una destinazione ignota
dai titini nel maggio 1945.
Girotto - Anzolo di
Francesco, 1748. Famiglia estinta nel 1811;
Giuricin - Giure, detto Giurizza qm.
Antonio dalli Brivoni 1481. Nel censimento del 1° ottobre '45
risultavano 40 famiglie Giuricin.
Giuricin Gian - Antonio, vivente a
Rovigno, studioso del dialetto natio di cui con amorevole sollecitudine
ha raccolto i modi di dire e le frasi idiomatiche. Si è dedicato inoltre
anche alla poesia dialettale in rovignese con esiti assai delicati.
Glavina - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 4 famiglie. Etim.: cognome che molto
probabilmente deriva dal termine omonimo, che nel croato ed in alcuni
dialetti istriani vuol dire mozzo della ruota, da Glava, testa.
Glezer - Mistro Antonio Glisser di
Antonio da Trieste, pittore e barbiere 1733. In Elisabetta Diamadi di
Zuanne. Per l'Angelini, il Caenazzo invece: Glissere: Zanetto da
Trieste, barbier, 1709.
Gnot - famiglia proveniente da
Cormons, arrivata a Rovigno circa nel 1889, padre madre e due maschietti
di 3 e cinque anni. Secondo il censimento del 1° ottobre 45 era presente
una famiglia Gnot.
Godena - Domenico di Zulian da Valle
1550, secondo il Caenazzo ed anche secondo l'Angelini, ma da altre fonti
risulta a Rovigno sin dal XIII secolo. Purtuttavia non risultava tra le
famiglie Nobili, ma con Nicolò Godena la famiglia venne iscritta al
Corpo dei Cittadini, esendo stato uno degli eletti nel Governo dei
Diciotto. Al Consiglio di Rovigno venne inoltre aggregato il noto
conservatore ed austriacante Francesco Godena qm. Domenico con
privilegio nobiliare e stemma gentilizio raffigurante due mani nude
poste in sbarra sormontate da una corona. Nel censimento del 1° ottobre
'45 risultavano 19 famiglie.
Gois - Natale da Cavazzo, 1815.
Grabelli - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 12 famiglie.
Grandich - poi Grandi: Matteo di
Giovanni, 1828; nel censimento del 1° ottobre '45 erano presenti 14
famiglie Grandi.
Grego - Patron Alessandro Greco
Candiotto da Cefalonia, 1578. Così il Caenazzo, ma l'Angelini riporta
vari altri arrivi di famiglie dall'area greca, per cui ipotizza che vari
gruppi famigliari possano esser stati accumunati in un unico cognome di
provenienza e il Patron Alessandro Candiotto sarebbe soltanto il primo
dei vari greci venuti a Rovigno oltre che da Cefalonia, da Scio, Argo,
Creta o Candia, Milo, Cerigo, Cipro, Corfù, Morea, Demno ecc. Tra
l'altro molti di questi non erano in realtà dei greci veri e propri,
bensì veneti provenienti da quello che era stato il territorio Da Mar
della Serenissima.
Gregoretti - Antonio e Tommaso,
probabilmente fratelli, parteciparono alla difesa della repubblica di
Venezia proclamata dal Manin (1848-49);
Grieco - il 1° ottobre '45 era
presente una famiglia.
Grimani - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie Grimani. Riferisce l'Angelini
nelle sue Croniche che nel 1713 abitava a Rovigno un ebreo di nome
Giovannni Battista Marini Grimani convertitosi poi alla fede cristiana,
probabile capostitipite di questa famiglia Rovignese che non avrebbe
nulla a che fare con la famiglia patrizia veneziana dei Grimani che
diedero due Podestà a Rovigno (1667 e 1693).
Grisani - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
Guiat - nel censimento del 1°
ottobre '45 erano presenti 3 famiglie.
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