Ciampi a San Sabba e a Basovizza "Basta odio e rancori"

Due luoghi simbolo dell'intolleranza

24 febbraio 2000
Ciampi a San Sabba rende omaggio alle vittime del nazismo

TRIESTE (CNN) -- "No al rancore e all'odio, il futuro è nella pace europea": questo il messaggio lanciato oggi del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dalla foiba di Basovizza e alla Risiera di San Sabba a Trieste.

Due luoghi simbolo di odio e intolleranza, dai quali il presidente ha voluto rilanciare il forte appello contro ogni ideologia dell'odio già espresso ieri nel primo giorno di visita a Trieste. "Il passato va ricordato proprio per saperci affrancare da ogni scoria di eredità pericolose, di odii e di reciproche paure - aveva detto Ciampi - liberi dal passato, non per averlo dimenticato, ma per averlo maturato nella nostra coscienza e poter così meglio costruire insieme il futuro".

A San Sabba in silenzio

In silenzio il presidente a reso omaggio alle vittime della Risiera di San Sabba, uno dei luoghi simbolo della memoria, unico campo di concentramento nazista in Italia dotato di forno crematorio, dove furono uccise tra le 3.000 e le 5.000 persone. Accolto dagli ex deportati e da altre associazioni, mentre un picchetto in armi del reggimento San Giusto rendeva gli onori militari, Ciampi, dopo la deposizione di una corona d'alloro sulla lapide posta nel luogo dove sorgeva il forno crematorio, ha sostato per lunghi, interminabili minuti in profondo raccoglimento, mentre veniva suonato il silenzio fuori ordinanza.

Un silenzio carico di fantasmi: la Risiera di San Sabba, alla periferia di Trieste, fu trasformata nel 1943, quando Trieste e la Venezia Giulia, Lubiana e il Friuli, erano già stati annessi dai nazisti all' Adriatisches Kustenland (Litorale Adriatico) in un Polizeihaftlager (campo di concentramento) destinato a detenuti politici, persone catturate durante i rastrellamenti ed ebrei. Rimase attiva, con il suo terribile forno crematorio in funzione, fino al al 29 aprile del 1945.

Il Capo dello Stato si è intrattenuto brevemente con gli ex deportati, con i familiari delle vittime, con i rappresentanti della società civile, per visitare subito dopo le celle dei prigionieri e le camere della morte.

La foiba sul Carso

Il saluto ai rappresentati degli esuli

Subito dopo aver lasciato San Saba, Ciampi si è diretto a Basovizza, una delle cavità naturali del Carso nelle quali, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, l'esercito jugoslavo gettò migliaia di italiani e dissidenti. Qui Ciampi ha salutato i rappresentanti degli esuli che hanno assistito alla cerimonia con gli stendardi dei Comuni d'origine intorno al monumento.

Poi si è a lungo fermato, in forma privata, con i rappresentanti delle associazioni degli esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia e con la medaglia d'oro al valor militare Julia Maria Slataper, vedova di Scipio secondo Slataper, figlio dello scrittore de "Il mio Carso", l'uno morto in Russia nel '43, l'altro su queste alture nel 1915.

Fra i ragazzi di tutto il mondo

Infine Ciampi si è recato al Collegio Del Mondo Unito di Duino, dove 200 studenti di 70 nazioni diverse seguono l'ultimo biennio della scuola media superiore. A loro il presidente ha parlato da nonno, con la saggezza e i ricordi della sua età, rievocando i suoi 19 anni a Bonn alla vigilia dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Anche di fronte ai giovani Ciampi ha ribadito il messaggio di pace che ha caratterizzato tutta la sua visita a Trieste. "Studiate insieme, imparate a lavorare insieme per vedere cosa significhi nella realtà di tutti i giorni il rispetto della persona umana, degli altri - ha detto - tutto quello che ci unisce, al di là di quello che ci può dividere deve prevalere sempre".

La Risiera di San Sabba
Comune di Trieste

Tratto da:

  • https://www.cnnitalia.it/2000/ITALIA/02/24/ciampi/index.html

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Created: Thursday, February 24, 2000; Updated Thursday, August 25, 2022
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