PALEOLITICO SUPERIORE
- Tracce d'insediamenti umani
ritrovati nelle
grotte di S.
Romualdo nel Canal di Leme: Homo Sapiens Fossilis.
ETÀ DEL BRONZO
- Cultura dei
Castellieri.
Nell'area intorno a Rovigno sono stati identificati circa una
cinquantina di siti: Monrovinal, Montero, Murazzi, Mondelaco ecc.
ecc.
ETÀ STORICA
- 400 a.C. - seguendo l'impulso
espansivo che li porterà in quasi tutta Europa ed in Asia minore,
incominciano in Istria infiltrazioni di tribù celtiche, che si
aggiungeranno al composito panorama etnico istriano: Veneti, Liburni
ed
Histri.
- 181 a.C. - fondazione della
colonia militare romana di
Aquileia, nonostante l'opposizione armata degli Istri, futura
base dell'espansione romana in Istria.
PERIODO ROMANO (177-476)
- 177 - dopo un precedente
infruttuoso tentativo, condotto l'anno prima dal console Manlio
Vulsone e, con qualche parziale esito positivo, dal console Giunio
Bruto, i romani, col Console Claudio Pulcro conquistano l'Istria. Il
re degli
Istri,
Epulo, assediato a
Nesazio per non cadere in mani nemiche si uccide.
- 129 - sollevazione
dell'Istria con la dura repressione romana ad opera del console
Sempronio Tuditano. Per un maggiore controllo del territorio i
romani insediano due colonie militari:
Trieste e
Pola.
- I romani collegano la regione
all'importante sede di
Aquileia con due
vie:
Via
Gemina, da
Aquileia a
Trieste; la
via Flavia, da
Trieste a
Pola.
Strade che sin quasi ai
nostri giorni hanno costituito l'ossatura fondamentale del traffico
viario da e verso l'Istria.
- 49 - nelle lotte per il
potere tra Cesare e Pompeo l'Istria, pur facendo parte delle
province dipendenti dal proconsole per la Gallia cisalpina,
parteggia per Pompeo, così come in seguito parteggerà per Bruto e
Cassio contro i cesariani.
- Conseguenza di questa ultima
posizione, sarà la distruzione di Pola.
- 17 - nonostante la non
favorevole politica istriana verso Cesare, il suo erede Ottaviano
che diventerà, col nome di Ottaviano Cesare Augusto, il primo
imperatore di Roma, riedifica la città di Pola chiamandola Pietas
Julia in onore della figlia Giulia.
- 27 - sempre ad Augusto
dobbiamo l'importante decisione di portare il confine dell'Italia
sul
fiume Arsa, includendo così l'Istria nella X REGIO ITALIAE
VENETIA ET HISTRIA. Ormai cittadini a tutti gli effetti gli istriani
vengono inseriti nell'antico sistema delle tribù romane:
Trieste
nella tribù Pupinia, Parenzo nella Lemonia, Albona in quella Claudia
e Pola nella Velina.
- 49 - la legge agraria JULIA
assegna ai "fanti, ai centurioni, ai cavalieri romani, ai veterani
delle guerre di Augusto" terre dell'agro di Pola. L'agro rovignese
dipende dalla giurisdizione di Pola che arriva sino al Canal di
Leme. (E' interessante notare che sia l'estensione dell'area di
diffusione delle "casite" istriane, che l'area originale
dell'Istrioto od Istro-romanzo, corrisponde esattamente col
territorio romano dell'agro di Pola. Ovvero dal Canal di Leme sino a
Pola. Questo farebbe supporre che tali caratteristiche siano un
portato di questo più recente insediamento di veterani romani). Nel
periodo romano l'agro rovignese e tutte le sue varie isolette erano
popolate e vi funzionavano fabbriche di porpora, di vetri, di
ceramiche ecc.
- 200-400 d.C. - formazione del
Castello di Rovigno.
- 403 e 408 - irruzione in
Italia, attraverso il valico giuliano, dei visigoti di Alarico.
- 452 - calata degli Unni di
Attila in Italia, e conseguente distruzione di
Aquileia.
- 476 - deposizione di Romolo
Augustolo e cessazione formale dell'Impero Romano d'Occidente ad
opera di Odoacre re degli Eruli e Rugi.
REGNI ROMANO-BARBARICI (476-539)
- 476/489 - dominio in Italia
(Istria) degli Eruli.
- 489/555 - dominio in Italia
(Istria) degli Ostrogoti di re Teodorico.
- - alla morte di Teodorico,
Giustiniano tenta la riconquista dell'ex impero romano d'occidente
dai goti che lo occupano e dà quindi inizio alla ventennale guerra
goto-bizantina che sarà condotta dai valenti generali bizantini
Belisario prima e Narsete poi.
PERIODO BIZANTINO IN ISTRIA (539-751)
- 539 - I bizantini sbarcano in
Istria, nella loro guerra contro i Goti, e per un certo periodo Pola
è sede della flotta del generale bizantino Belisario.
- 555 - si conclude la guerra
goto-bizantina con la conquista dell'Italia e la sua annessione
all'impero romano d'oriente.
- 568 - i Longobardi attestati
nel Friuli, scorrono l'Istria pur non occupandola stabilmente.
- 599 - scorrerie in Istria dei
cavalieri Avari che guidavano una massa di slavi soggetti, i Vendi
progenitori degli sloveni, che verranno sconfitti dall'esercito
dell'esarca bizantino coadiuvato da reparti istriani.
- VII secolo - il primo a
citare Rovigno è l'Anonimo ravennate, ovvero Pre Guidonis del
monastero della Rotonda di Ravenna, che nella sua Cosmographia la
cita coi nomi di Ruigno - Revigno - Ruvigno - Ruginio ecc. Tale
opera anche se composta nel VII secolo rispecchierebbe la situazione
esistente alla fine del V secolo, come suppone il Benussi con il
Müllendorf.
- 601/2 - incursione in Istria
di Avari e Longobardi al cui seguito ci sono anche tribù slave.
- 611 - incursione in Istria di
slavi.
- 630 - gruppi di croati dalla
Dalmazia si affacciano sul carso.
Sul finire del dominio bizantino Rovigno
pagava all'erario imperiale 40 solidi mancosi, superata solamente da Pola e
Parenzo con 66 e Trieste con 60. La città era amministrata da Tribuni e
Giudici e da un Consiglio di primates e dagli Homines capitanei ovvero i
possidenti terrieri.
PERIODO LONGOBARDO (751-774)
- 751 - i longobardi di Astolfo
conquistano Ravenna, capitale dell'esarcato bizantino ed instaurano
il loro breve dominio sull'Istria.
- 754 - grande maremoto che
sconvolge l'alto adriatico e le isole prospicienti l'attuale
Rovigno. Il nucleo abitativo di Mons Albanus viene solo parzialmente
colpito e sarà la base della nuova Ruigno, Rubinio ovvero Rovigno.
- 776 - Carlo Magno, chiamato dal
papa, scende in Italia e sconfigge Desiderio l'ultimo re dei longobardi.
PERIODO FRANCO (S.R.I.)
- 788 - per trattato l'Istria
viene assegnata ai vincitori franchi che vi introducono per la prima
volta il sistema feudale germanico incontrando però l'opposizioni
delle città istriane ancora legate alle libertà municipali romane.
- 22 luglio 791 - il duca
Giovanni sconfigge gli Avari e libera gli slavi loro soggetti della
Carniola.
- 13 luglio 800 - secondo la
tradizione avviene il miracoloso approdo sulla costa di Rovigno
dell'arca di Santa Eufemia, che diverrà co-patrona della città
affiancando San Giorgio. Un'altra leggenda rovignese vuole che i
profughi dell'isola di Cissa, sede di un fantomatico vescovado,
trovassero rifugio a Rovigno dopo il lento inabissarsi in mare della
loro isola. Le cronache del tempo ci riportano che negli anni 754,
800 e 801 si verificano nell'alto adriatico dei fortissimi
terremoti. Quindi molto più realisticamente invece di giungere
galleggiando sul mare, la pesante arca marmorea della santa, fu
portata a Rovigno dagli esuli romani di una delle isole colpite dal
maremoto come loro preziosa reliquia.
- 25 dicembre 800 -
incoronazione a S. Pietro di Carlo Magno quale Imperatore del Sacro
Romano Impero.
- 803 - Carlo Magno crea la
Marca del Friuli, composta oltre che dal Friuli, dalla Carinzia,
Carniola, Stiria meridionale e da Istria e Dalmazia, pone a capo
della marca il duca Cadolao ed assegna la giurisdizione
ecclesiastica della chiesa di Rovigno che in precedenza dipendeva
dalla diocesi di Pola al patriarca di
Aquileia.
- 804 - Dieta di Risano. Le
città istriane si appellano all'imperatore franco contro il duca
Giovanni, da lui preposto al governo della provincia, per aver
favorito l'introduzione in Istria di contadini slavi, per lo più
ancora pagani, e di aver conculcato le libertà cittadine: Gli slavi
vengono confinati nelle campagne spopolate. Rovigno in quel contesto
risulta essere tra le principali città istriane.
- 819 - incursioni in Istria
dei saraceni;
- 830 - inizia l'influenza
della potenza marinare di Venezia sulle città istriane della costa.
- 842 - incursioni in Istria
dei saraceni;
- 843 - secondo il trattato di
Verdun, che spartisce il S.R.I. alla morte di Ludovico il Pio tra i
suoi tre figli, l'Italia con l'Istria viene assegnata al primogenito
Lotario I.
- 865 - incursione in Istria
dei pirati narentani, slavi di probabile ceppo serbo, stabilitisi
sulla costa vicino a Ragusa (ora Dubrovnik) dove sfocia la Narenta,
l'attuale Neretva.
- 876 - rovinosa incursione in
Istria di pirati croati, i famigerati uscocchi di Domagoi: "Quia
Sclavi cum navibus venientes Umagum, Ciparum, Aemoniam et Rubinium
urbes Istriae depopulaverunt, Dux propterea cum 30 navibus exiens
cum Sclavis bellum peregit et victoriam obtinuit, et non ingratus
ablata Ecclesiis Istricis restituit et propter foedus quod cum
Sclavis habebat omnes captivos libere demisit". (Dalle cronache del
Dandolo)
- 887 - altra incursione in
Istria dei pirati narentani.
- 932 - trattato di
vassallaggio di Capodistria verso la neo potenza marinara di
Venezia.
- 933 - Pace di Rialto tra
Venezia ed il marchese Winterio, il quale è costretto ad accettare i
rapporti privilegiati di Venezia con le città della costa istriana.
- 950 (circa) - edificazione
della chiesa di Rovigno dedicata ai santi co-patroni S. Eufemia e S.
Giorgio.
- 952 - re Ottone I nell'ambito
della ridefinizione delle marche di confine, soprattutto in ottica
difensiva contro la minaccia degli Ungari, stacca l'Istria ed il
Friuli dal Regno d'Italia includendoli nel Ducato di Baviera.
- 965 - ennesima incursione
slava: "Rubinensi nomine, quod etiam (heu proh dolor!) nuper a
nefandi Sclavis ac duris barbaris destructum est..." dall'atto di
donazione del patriarca Rodoaldo al vescovo di Parenzo della
giurisdizione ecclesiastica sulla chiesa di Rovigno avvenuta nel
966.
- 976 - l'imperatore Ottone II
crea il Ducato di Carinzia annettendovi l'Istria ed il Margraviato
di Verona.
- 1000 - il doge Pietro Orseolo
compie con la flotta veneziana una campagna anti pirateria che
raccoglierà inoltre l'atto d'omaggio delle città istriane e dalmate
della costa. Il doge assumerà il titolo di Dux Dalmatiae, e
consacrerà il dominio Veneziano sul mare adriatico con lo
"Sposalizio del Mar", cerimonia che si ripeterà ogni anno nel giorno
della Sensa ovvero dell'Assunzione.
MARGRAVIATO D'ISTRIA (1040-1209)
- 1040-70 - L'imperatore Enrico
III volendo abbattere la potenza dei Duchi di Carinzia rende il
Marchesato d'Istria autonomo e lo infeuda a Ulderico di Weimar.
- 1070 - Margravio d'Istria
Marcovaldo di Eppenstein;
- 1077 - Margravio d'Istria
Sigardo, patriarca di
Aquileia;
- 1078 - Margravio d'Istria
Enrico di Eppenstein;
- 1090 - Margravi d'Istria
Popone e Ulderico di Weimar Orlamuende;
- Inizi XII sec. - si inizia a
formare la signoria dei
Duino su buona parte dell'Istria
nord-occidentale;
- XII secolo - Rovigno è
suddivisa tra Cittadini e Popolari (maiores et minores) con a capo
un Gastaldione di nomina marchionale.
- 1102 - con l'estinzione del
casato dei Weimar l'Istria viene infeudata a Burcardo di Moosburg.
- 1112-1173 - margraviato degli
Spanheim;
- 1145 - tentativi di Pola,
Capodistria ed
Isola d'affrancarsi dalla tutela veneziana;
successive analoghe ribellioni di Rovigno, Parenzo, Cittanova ed
Umago si concluderanno tutte in favore di Venezia con giuramenti
delle città istriane di fedeltà alla Serenissima sanzionando sempre
di più il suo dominio sul mare Adriatico che pertanto verrà chiamato
Golfo di Venezia.
- 1149 - Patto di sudditanza e
di protezione tra le città marinare della costa istriana Cittanova,
Parenzo, Piran, Pola, Rovigno e
Umago con Venezia dal quale si
evince l'esistenza di precedenti ed analoghi patti: "Amodo in antea
obedire beato Marco et fidelissimi permanere dominio nostro Dominico
Mauroceno incliti duci veneciarum dum vixerit..." dal Sacramentum
fidelitas Ruiginensium, Venezia Archivio di Stato.
- seconda metà XII sec. - il
conte Mainardo di Schwarzenberg si ritaglia nell'Istria centrale un
feudo che sarà la base della futura Contea di Pisino. Signoria che
per successione alla fine del XII sec. passò ai conti di Gorizia;
- 1173 - Federico Barbarossa
infeuda l'Istria a Bertoldo III degli Andechs-Merania, discendente
dei Weimar per linea materna. Dinastia che signoreggerà l'Istria
sino al 1208.
- 1177 - secondo la tradizione
il papa Alessando III in visita a Venezia, sosta nel monastero di S.
Maria di Valle, ove celebra una messa nella chiesa di S. Damiano in
Palù sito nel territorio di Rovigno.
- 1178 - forse in conseguenza
di tale visita un decreto papale proclama la chiesa di Rovigno
Collegiata. Cosa di non poco conto perché in tal modo le decime non
andavano più tutte al vescovo di Parenzo, ma solo la quarta parte o
quartese. La restanza veniva ripartita tra i canonici del Capitolo
di S. Eufemia.
- 1182 - Venezia premia la
fedele Capodistria concedendole il monopolio del sale sulle coste
istriane;
- ottobre 1188 - trattato
commerciale e d'alleanza di Rovigno con la città dalmata di Ragusa:
"Nos Hominibus de Rubinio facimus rescriptum de renovatione pacis,
quod fuit inter nos et hominibus Ragusii. Ego Bertaldus gastaldio
filius Siponis, et Iohannis filius Semini Scandole, et Iohannes de
Antonio, et Pensu filius Dominicus Cavalero, Dominicus Galiopo
Talliavento, filis Iohannis Sigilfredo, Cesarius filius Vitalo. Isti
homines iuraverunt firmam pacem in perpetuum cum hominibus Ragusii.
Anno domini millesimo centesimo octogesimo octavo indictione sexta,
octava die intrante mense octubris, firmatum est hoc capitulare. Ego
diaconus Marinus, Comunis notarius Ragusii exemplavi precurrente
anno domini MC nonagesimo mensis februarii, die sancti Biasii".
- 1195 - dopo un ennesimo
scontro con Venezia, Pola si vede costretta ad abbattere le proprie
mura difensive;
- 1208 - l'imperatore germanico
Ottone IV, bandito Enrico IV degli Andechs e spoliato dei suoi feudi
perché sospetto d'aver partecipato all'uccisione dell'imperatore
Federico di Svevia, infeuda l'Istria al duca Lodovico di Baviera e,
alla rinuncia di questi, al patriarca di
Aquileia Wolfero. Rimanevano però al di fuori della sua
giurisdizione i possedimenti dei Conti di Gorizia e quelli dei
Duino
sul Quarnero.
- 4 gennaio 1208 - trattato di
pace tra Piran e Rovigno che poneva fine a contrasti sorti l'anno
precedente per le rispettive zone d'influenza sul mare.
PATRIARCATO DI AQUILEIA (1209-1304 de facto; 1420 de jure)
- inizi XIII secolo - Rovigno
si regge su base comunale con un Arengo del Popolo ed un Consiglio
Maggiore. Il Consiglio nominava il Console che presiedeva la Città,
L'Arengo invece eleggeva un Sindico che rappresentava il popolo.
- 1220 - l'imperatore concede
al patriarca di
Aquileia Bertoldo Andechs
(1218-1251) il potere giudiziario e di grazia oltre a quello di
battere moneta e di vietare alle città l'elezione di
rettori-podestà, specialmente se veneziani, senza il suo preventivo
consenso;
- 1230 - alla morte di Enrico
IV Andechs, marchese d'Istria, il primogenito Ottone VII, rinunciò
in favore della chiesa di
Aquileia, allora retta
dallo zio Bertoldo Andechs, ai diritti di successione che la sua
famiglia ancora accampava sul marchesato d'Istria e che in tal modo
fu senza contrasti feudo temporale del patriarca di
Aquileia.
- 1230 - la politica dei
patriarchi di
Aquileia suscita la netta
opposizioni delle città marinare istriane che, spalleggiate da
Venezia, formano un organismo pan-istriano con a capo un cittadino
di Venezia. L'organismo si scioglie per le pretese di predominio
avanzate da Capodistria sulle altre città istriane.
- 1232 - l'esercito del
patriarca di
Aquileia occupa Pola e nel
1238 riesce a convincere la sin qui fedele Capodistria ad
abbandonare il partito veneziano e a schierarsi dalla sua parte.
- 1242 - il passaggio di Pola
all'influenza patriarchina, gestita in città dalla potente famiglia
dei Sergi, portò allo scontro con Venezia. La pace successiva vide
la capitolazione di Pola e l'obbligo di accettare un Rettore
veneziano.
- 1251 - Gregorio Montelongo
diventa Patriarca di
Nesazio.
- Per rinsaldare il potere
patriarchino sull'Istria, sempre più debole, si appoggia a
Capodistria a cui concede la giurisdizione su Buie, Portole,
Pinguente e Docastelli.
- 1267 - Capodistria pone
l'assedio a Parenzo. Il patriarca visto l'eccessivo strapotere di
Capodistria tenta di opporgli i Conti di Gorizia. La cosa si volge
però contro di lui in quanto Capodistria e i conti di Gorizia si
alleano tra loro e nel giugno 1267 rinchiudono il Montelongo nel
convento di Rosazzo in Friuli.
- 1267, 27 giugno - per
fronteggiare l'assalto di Capodistria Parenzo non trova di meglio
che sottomettersi a Venezia. Atto di sottomissioni ben presto
imitato da altre città istriane:
Umago (1269), Cittanova (1270), San
Lorenzo (1271) e più tardi Montona (1275). Venezia non modifica i
reggimenti cittadini salvo imporre come Podestà un nobile veneto.
- 1267 (?) - passaggio
temporaneo di Rovigno a Venezia.
- 1275 - il nuovo patriarca di
Aquileia,
Raimondo [della] Torre, firma a Cividale la pace
con Capodistria e i conti di Gorizia sancendo inoltre con loro una
alleanza in funzione anti veneziana.
- 1278 - a Pisino il conte
Alberto e i rappresentanti di Capodistria firmano un patto contro
Venezia e le città istriane ad essa alleate. A questa alleanza
partecipa, anche se solo nominalmente, il patriarca di
Aquileia. L'accordo tra
capodistriani e Conte di Gorizia prevedeva che in caso di vittoria
ai primi sarebbero spettate le città istriane della costa, al
secondo l'Istria interna. A questo attacco concentrico Venezia
risponde con prontezza e con tutta la sua notevole forza militare.
Dapprima assedia Isola e la porta alla capitolazione e poi la stessa
Capodistria è costretta alla resa incondizionata.
PERIODO VENEZIANO (1283-1797)
- 1283, Gennaio - dedizione di
Piran a Venezia.
- 1283, Marzo - si forma a
Muggia una coalizione anti veneziana che vede uniti il conte di
Gorizia, il patriarca di
Nesazio, Padova, Treviso e
Trieste. Di
fronte al nuovo attacco le città istriane mantengono compatte il
loro giuramento di fedeltà a Venezia. A Capodistria avrà sede il
Capitaneus Istrae che dirigerà per Venezia le operazioni militari.
La guerra si protrae sino al 1291 concludendosi con una tregua che
sancisce la vittoria veneziana che oltre a controllare la costa
incomincia ad espandersi anche a parte dell'Istria interna o per
occupazione militare o per dedizioni più o meno spontanee:
Antignana, Grisignana, Pietrapelosa,
Buje, Docastelli ecc. Il
patriarca sarà costretto a rinunciare al dominio su tali città de
facto nel 1304 e de jure nel 1420.
- 1283, 14 giugno - Formale
dedizione di Rovigno al dominio della Serenissima repubblica di
Venezia sotto cui rimarrà fedele sino alla caduta della repubblica
(1797), essendo frustrata dal tradimento di Napoleone la volontà dei
rovignesi di legare le loro sorti a Venezia anche col nuovo governo
democratico. Dopo la dedizione di Rovigno le uniche città autonome
rimangono Pola, Muggia e
Trieste.
- Nel 1283 viene espulso da
Rovigno il vescovo di Parenzo, che aveva ancora nominalmente la
giurisdizione sulla chiesa della città, perché cercava di ottenervi
anche la signoria temporale scatenando la reazione dei rovignesi pro
Venezia e del Patriarca di
Aquileia che riteneva ancora di avervi la
signoria.
- Dopo il 1296, sull'esempio di
Venezia, anche Rovigno istituirà il suo Corpo dei Cittadini o Nobili
di Rovigno, che avranno il diritto di partecipare al Consiglio e a
tutte le cariche pubbliche del Comune e verranno iscritti in un
apposito libro d'oro. Le famiglie Nobili "originarie" erano
quattordici: Basilisco, Bello, Brionese, Burla, Caenazzo, Calucci,
Giotta, Leonardis, Pesce, Quarantotto, Segala, Spongia,
Tagliapietra, Vescovi (poi Devescovi).
- 1301 - la Repubblica di
Venezia istituisce un Capitano provinciale con sede a Parenzo per il
controllo militare della provincia istriana. Fa accezione la città
di Capodistria ed il suo territorio sino al corso della Dragogna, il
cui controllo militare e giudiziario è demandato al Podestà e
Capitano di Capodistria.
- 1304 - Venezia trasferisce la
sede del Capitano provinciale da Parenzo a San Lorenzo del
Pasenatico che da allora si chiamerà per l'appunto Capitano del
Pasenatico. Sempre ad eccezione del territorio di Capodistria, tutte
le città istriane soggette a Venezia sono tenute a fornire ognuna un
contingente militare di 88 uomini armati a cavallo oppure
sostituirli con un tributo in denari pari a 40 grossi per cavaliere.
Le città marinare della costa avevano inoltre l'obbligo di fornire
alla flotta veneta navi da guerra armate con propri equipaggi.
- 1342 - costituzione della
Contea di Pisino.
- 1343 - epidemia di
peste in
Istria.
- 1348 - ribellione di
Capodistria spalleggiata dagli Asburgo, dai conti di Gorizia e dai
loro feudatari tedeschi. Sedata la rivolta, Venezia abolì tutte le
libertà comunali della città sospendendo sino al 1394 il Maggior
Consiglio di Capodistria che venne ricostituito appena nel 1403, con
la restituzione di tutti i diritti comunali.
- 1348 - epidemia di
peste in
Istria.
- 1354 - una flotta genovese,
elusa la sorveglianza veneta, entra nell'Adriatico ed espugna
Parenzo.
- 1358 - il Capitano
provinciale è suddiviso in due presidi militari, il primo sempre a
S. Lorenzo del Pasenatico, per il territorio a sud del Quieto, e il
secondo a Grisignana, per il territorio tra il Quieto e la Dragogna,
fermo restando le specifiche competenze del podestà e capitano di
Capodistria.
DIVISIONE DELL'ISTRIA TRA VENEZIA E ASBURGO
- 1374 - per successione la
Contea di Pisino passa agli Asburgo, costituendo in nuce quella che
sarà l'Istria austriaca.
- 1378 - inizio della
cosiddetta Guerra di Chioggia, tra Venezia e Genova spalleggiata dal
patriarca di Aquileia Marcardo, da Luigi re d'Ungheria, da Leopoldo
III duca d'Austria oltre che dai carraresi signori di Padova. Vettor
Pisani sconfigge i genovesi comandati da Luigi Fiesco a Porto
d'Anzio.
- 1379, 7 maggio -
scontro davanti a Pola tra la flotta veneziana di Vettor Pisani e
quella genovese di Luciano Doria con esito infausto per le armi
venete. Presa e sacco di Pola da parte dei genovesi. Dopo la
vittoria, che causerà però la morte del comandante Luciano Doria, la
flotta genovese scorre l'Istria e depreda Rovigno della venerata
salma di Santa Eufemia.
- 1379, 16 agosto - presa di
Chioggia da parte della flotta genovese capitanata da Pietro Doria,
- 21379, 3 dicembre - attacco
vittorioso di Vettor Pisani alla flotta del Doria intrapopolata a
Chioggia.
- 1380 - doppia incursione
genovese a Capodistria asportando anche lì le sante reliquie
(saranno restituite nel 1423). Nelle incursioni andrà distrutto
l'ufficio vicedominario con la sua importante documentazione.
- 1380, 24 giugno - i genovesi,
bloccati a Chioggia, dopo un lungo assedio veneziano sono costretti
ad arrendersi.
- 1380, 14 agosto 1381 - pace
di Torino tra Venezia e Genova che rimise tutto come in precedenza.
Ai patriarchi d'Aquileia, alleati dei genovesi, oltre a
Trieste in
Istria non restava che la signoria di 8 castelli: Buie, Portole,
Pinguente, Albona, Fianona, Colmo, Rozzo e Due Castelli. Nel
trattato di pace i veneziani ottennero la restituzione delle
reliquie predate dalle città istriane tra cui la salma di S.Eufemia
che però non restituirono a Rovigno affidandole alla chiesa di S.
Canzian.
- 1382 - per evitare di finire
sotto il controllo di Venezia, visto la debolezza del suo signore
nominale, il patriarca di Aquileia, la città di
Trieste si consegna
spontaneamente alla Casa d'Austria.
- 1394 - quando Venezia
acquisirà Raspo nei pressi di Pinguente vi trasferirà il comando
militare riunificato, che da allora prenderà nome di Capitano di
Raspo e tale dicitura conserverà anche quando durante la guerra
austro-veneziana la sede verrà distrutta e il Capitanato trasferito
a Pinguente.
- 1399 - estinzione del casato
Duinate, i cui possedimenti, tra Bersaz e
Fiume passano ai feudatari
tedeschi Walsee.
- 1399, 18 maggio 1401 -
solenne rientro della venerata salma di S. Eufemia. Dopo che una
delegazione di notabili rovignesi era dovuta andare a reclamarne la
reliquia a Venezia, visto che questa sembrava avere tutta
l'intenzione di tenerla per sé.
- 1420 - l'alleanza fornita dal
patriarca di Aquileia al suo acerrimo nemico genovese offre il
destro a Venezia per strappare al dominio patriarchino anche le
città di Muggia, Albona, Fianona, Portole, Pinguente, Colmo ed il
castello di Pietrapelosa che per lungo tempo era stato la residenza
istriana dei patriarchi.
- 1463 - scoppia la guerra tra
Trieste e Capodistria, ossia tra
Trieste e Venezia. A soccorrere
Trieste prostrata, più che il suo nuovo protettore austriaco, sarà
il papa Pio II, ovvero l'umanista Enea Silvio Piccolimini, che era
stato vescovo della città giuliana.
- 1466 - i territori
nord-orientali ex duinati, possedimento dei Walsee, passano per
successione agli Asburgo.
- 1468 - epidemia di
peste a
Rovigno.
- 1509-1517 - guerra tra
Venezia ed i firmatari della Lega di Cambrai (Papa Giulio II,
Massimiliano I d'Austria, Luigi XII Re di Francia, Ferdinando il
Cattolico Re di Spagna, il ducato di Ferrara e quello di Savoia).
- 1509 (?), 14 maggio - i
veneziani subiscono la dura sconfitta di Agnadello contro l'esercito
della Lega forte di 37 mila uomini, in gran parte composto da
francesi e mercenari svizzeri. Le perdite veneziane assommarono a
circa 6.000 uomini. Contemporaneamente gli austriaci del duca di
Brunswik avanzavano nel Friuli ed il conte Frangipani invade
l'Istria.
- 1511 - incursione turca nel
goriziano ed in Istria.
- 1521 - morto Massimiliano I i
veneziani firmano col nuovo imperatore Carlo V, a Vormazia, il
trattato di pace in cui pur acquistando dei piccoli territori in
Istria, sono costretti a rendere Aquileia e Gradisca ed altre terre
nella Carsia.
- 1521, 30 luglio 1531 - il
doge Andrea Gritti approva il nuovo testo della Costituzione di
Rovigno, esemplificato su quello precedente risalente al XIII-XV
secolo, essendo andato perduto il testo originale e le sue copie
ridotte in pessimo stato.
- 1535 - pace di Trento che
sancirà il confine in Istria tra Venezia ed Austria sino alla caduta
della Serenissima.
- 1545, 6 aprile - viene
co-optato al Consiglio di Rovigno Domenico Bicchiacchi, tale
aggregazione verrà confermata con ducale Pietro Lando del 27 luglio
c.a.
- 1556 - per ripopolare le
campagne istriane spopolate dalle continue guerre e dalle epidemie
di peste Venezia comincia ad insediare nei territori incolti gli
esuli dalla Dalmazia e dai Balcani che fuggivano davanti al pericolo
turco. A tale scopo istituirono nel 1566 un apposito ufficio con un
Provveditore sopra i beni inculti.
- 1568 - l'imbarcazione che
conduce il canonico rovignese Domenico Devescovi a Venezia, con le
carte del Capito di S. Eufemia, fa naufragio. In tale occasione il
canonico perde la vita e noi una gran messe di dati storici sulla
Rovigno medioevale.
- 1571 - le flotte unite della
cristianità, cui Venezia fornisce il nerbo, sconfiggono a Lepanto la
flotta Turca. Allo scontro partecipano quattordici galee istriane e
dalmate, con propri equipaggi, inquadrate nell'armata navale veneta.
- 1584 - Venezia costituisce a
Capodistria un Tribunale di 2° Istanza. In precedenza tale funzione
era esercitata dal tribunale di Venezia od eccezionalmente dal
Capitano del Pasenatico. La giurisdizione di questo tribunale
d'appello andava dall'Istria veneta alle isole di Cherso e Lussino.
- 1597 - a fronte
dell'incombente minaccia degli Uscocchi, Venezia eroga alla città di
Rovigno un contributo di 300 ducati per riattare le mura difensive e
riarmare il castello con 100 archibugi, 30 moschettoni, 50 alabarde
e 50 murioni.
- 1599 - ad onta delle
potenziate difese una banda di pirati Uscocchi, composta da circa
800 uomini, depreda Rovigno.
- 1615/17 - guerra di Gradisca
o degli Uscocchi. Venezia concentra a Rovigno un forte presidio
militare a difesa della città e della costa polesana, al comando del
quale pone un Commissario straordinario il sig. Mudazzo. Le truppe
venete erano composte in prevalenza da croati ed albanesi, che come
scrive il nobile Bernardo Tiepolo loro comandante e Vice-generale
dell'Istria, "danneggiavano non meno il suddito che l'inimico,
vivendo esse sempre di rapina".
- 1617 - rimaste a Rovigno, del
presidio militare veneto originario, due compagnie di "Cimeriotti"
avvenne in una pescheria tra un soldato ed un popolano una violenta
disputa che ben presto si allargò in un'accesa zuffa tra i due
opposti schieramenti. Lo scontro era avvenuto in Piazza della Riva,
ove aveva sede il presidio dei "Cimeriotti" per cui, vistisi in
inferiorità numerica, i rovignesi ripararono in città e, barricato
ogni accesso, si diedero alla caccia dei soldati che si trovavano in
quel mentre dispersi nelle varie contrade. La cosa finì con
l'uccisione di tre soldati ed il ferimento di altri otto. A stento
il tumulto fu sedato dal sopraggiungere da Pola via nave del vice
generale, Bernardo Tiepolo. I Cimmeriotti che dovevano trasferirsi a
S. Vincenti minacciarono di non lasciare la città senza prima veder
puniti i colpevoli. Partirono alfine da Rovigno solamente dopo le
assicurazioni di procedere severamente contro gli aggressori fornite
loro dal Tiepolo, ma una volta che le due compagnie lasciarono la
città nessuno parlò più di perseguire i colpevoli dell'eccidio.
- 1617, settembre - Pace di
Madrid che concluse la guerra degli Uscocchi con il loro
internamento nelle province austriache.
- 1630, 24 novembre - epidemia
di peste che colpisce in maniera mortale solamente un nucleo
famigliare di Rovigno, quello di Aquilante Greco, falcidiandone i
numerosi componenti.
- 1638 - il Consiglio di
Rovigno offre 50 ducati a Venezia per la guerra con il turco.
- 1645, maggio - il comandante
del forte di San Teodero de La Canea a Candia, il Capodistriano
Biagio Giuliani, visto inutile ogni tentativo di respingere il turco
fa saltare la polveriera coinvolgendo nel massacro gli strenui
difensori e gli attaccanti turchi. Tra gli eroici difensori perisce
anche il rovignese Matteo Riosa.
- 1651 - il Consiglio di
Rovigno offre 1.500 ducati a Venezia per la guerra contro il turco
(assedio di Candia).
- 1654 - - viene aggregato al
Consiglio dei Cittadini o Nobili di Rovigno la famiglia Costantini
(i fratelli Domenico e Francesco col nipote Giuseppe) previo il
pagamento di tutti i debiti del Comune.
- 1654, 7 ottobre - sotto il
podestà Nicolò Bembo iniziano i lavori del nuovo campanile di
Rovigno.
- 16... - la famiglia Angelini
giunge a Rovigno con Anzolo Angelini da Venegia. Famiglia originaria
(sin dal XIII secolo) di Caprino Terra Capitale della Valle S.
Martino, provincia bergamasca, in seguito famiglia antica cittadina
di Bergamo, che nel XIV secolo chiamavasi Anzollini. A Rovigno verrà
distinta con tre diversi agnomi: Speziali - Veneziani - San
Francesco.
- 1669 - dopo 14 anni di
assedio e 429 anni di dominio veneto cade la roccaforte di Candia
(Creta).
- 1683 - istituzione dei
Sindici del Popolo a Rovigno.
- 1687 - il Consiglio di
Rovigno offre 800 zecchini a Venezia per la nuova guerra contro il
turco.
- 1687 - terminano i lavori di
costruzione del nuovo campanile di Rovigno, a cui si alternarono
successivamente gli architetti milanesi Antonio Fassolla e Antonio
Man e poi Cristoforo Bellan che portò a compimento i lavori. Per
tradizione il costo dell'opera si fa risalire a 36 mila ducati.
- 1693, gennaio -
Parenzo invia uno zaffo (sbirro) per costringere i canonici della
Collegiata di Rovigno a cessare l'uso della vesta onorifica talare
detta almuzia o zanfarda.
- 1693 - Rovigno offre 4.000
lire del Fondaco alla Serenissima per sostegno nella guerra col
Turco.
- 1694, 25 gennaio - il vescovo
di Parenzo ricorre al Doge contro l'uso della zanfarda da parte dei
canonici di Rovigno.
- 1711 - una epidemia colpisce
i bovini di Rovigno.
- 1714, 12 dicembre - il
Capitolo Collegiale e il Comune di Rovigno stante il podestà
Marc'Antonio Venier stipulano un Accordo composto di 24 articoli per
dirimere le controversie sorte tra loro. Tra l'altro l'articolo VI
stabiliva che solamente il Consiglio dei Cittadini, ed unicamente a
persone meritevoli, poteva concedere la sepoltura nella suddetta
Collegiata.
- 1715 - Rovigno manda quale
Ambasciatore a Venezia Nicolò Bello, con una elargizioni di denaro
del fondaco, 1.000 ducati, e l'offerta di marinai volontari per la
guerra di Morea contro il nemico Turco.
- 1715, 18 agosto - alcune
fuste dulciniote abbordano a due miglia del porto di Rovigno delle
navi in navigazione verso Venezia. Dopo breve scontro vengono
respinte. In seguito assalgono e catturano tre trabaccoli, due dei
quali rovignesi, rendendo schiavi gli infelici equipaggi. Vista però
la munita difesa della città non ardiscono attaccarla né predarne il
territorio.
- 1717 - nello scontro navale
di Cerigo, tra la flotta veneta e quella turca, si distingue il cap.
rovignese Facchinetti, che rimase ferito, al comando della sua nave
la "Sacra lega".
- 1717 - nello scontro navale
tra la flotta veneta e quella turca, avvenuto nei pressi
dell'arcipelago di Santo Strati, essendo rimasto gravemente ferito
il duce supremo, il veneto Flangini, il cap. rovignese Antonio
Benussi, comandante della "Fedra", prese la direzione delle
operazioni riportando una brillante vittoria che gli valse la nomina
a Cavaliere di S. Marco.
- 1717 - l'imperatore Carlo VI
dichiara la libera navigazione dell'Adriatico già Golfo di Venezia.
- 1718 - pace di Passarovitz
tra Austria e Turchia, stipulata nonostante le proteste della
Repubblica di Venezia, alleata in quella guerra con l'Austria, che
sancirà per quest'ultima la perdita della Morea e di Corfù ed il
declassamento da grande potenza europea.
- 1719 - Carlo VI dichiara
Porto Franco le città di
Trieste e di
Fiume.
- 1720 - un tentativo di dare
alle stampe lo Statuto di Rovigno abortisce forse per l'opposizione
delle venete autorità che tentavano di uniformare gli statuti delle
varie comunità istriane.
- 8 maggio 1725 - viene posta
la prima pietra della nuova Collegiata di Rovigno dedicata a
Sant'Eufemia. L'opera sarà compiuta nel 1736.
- 1727 - a Rovigno viene
sciolto il Collegio degli Otto, istituito l'anno prima, perché
"arrogavasi facoltà non sue".
- 1734, 14 gennaio - muore il
canonico Antonio Angelini, Abbate di S. Michele di Pola, dottore in
sacra teologia. Viene sepolto nel duomo di Rovigno ai piedi della
cappella di S. Niccolò con lapide, iscrizione e stemma sormontato da
cappello vescovile.
- 1734 - Rovigno offre denaro
del Fondaco, 18.000 lire, a Venezia per "le moleste insorgenze
d'Italia", ovvero per la guerra di successione Polacca che divampava
tra francesi e spagnoli da una parte ed austriaci dall'altra. I
francesi infatti, nonostante la neutralità veneta, avevano invaso la
provincia di Verona costringendo Venezia ad armare una truppa per
prendere parte attiva alla guerra.
- 1735 - il rovignese Nicolò
Garzotto detto Sorra, già comandante del castello di S. Andrea del
Lido, viene nominato dal veneto senato Sopraintendente generale
delle artiglierie di terra ferma.
- 1736 - la contesa tra il
Consiglio ed il popolo di Rovigno viene decisa da Venezia a favore
del secondo, confermando l'istituzione dei Sindici del Popolo.
Grandi manifestazioni di giubilo da parte dei popolari.
- 1738, 13 febbraio - un
proclama ducale dichiara libero ai pescatori chiozzotti, ed agli
altri sudditi veneti, la pesca nelle acque del Golfo (alto
Adriatico), minacciando di "bando, corda, prigione e galera"
chiunque ardisse impedirne la pesca. Il decreto era rivolto in
particolare contro i pescatori rovignesi, che vedendo minacciato dai
chioggiotti la loro ricca pesca delle sardelle, la difendevano a
colpi di remi e qualche volta di pistola.
- 1740 - un ulteriore decreto
dogale precisava che non si autorizzava i chioggiotti a pescare
nelle acque comunali istriane, bensì in quelle del Golfo Adriatico.
Non venivano precisati però i limiti delle acque comunali e quindi
non cessarono i motivi di contrasto e di liti tra rovignesi e
chioggiotti. Così neanche gli ulteriori decreti dogali del 1761 e
1776 posero fine alle controversie.
- 1740 - epidemia di vaiolo. A
Rovigno in un solo mese periscono oltre 250 fanciulli.
- 1747, 16 gennaio - il
Capitano-Podestà di Capodistria emana il divieto di pescare con reti
a maglie troppo strette onde consentire il rinnovo ittico.
- 1755 - in tale anno a Rovigno
vi sono 13 famiglie Cittadine (o Nobili di Rovigno) con 361
individui atti al Consiglio.
- 1756, 31 dicembre - il
Consiglio di Rovigno decide di sostituire con una statua in bronzo
quella lignea, colpita da un fulmine il 4 ottobre 1734, della
venerata S. Eufemia posta in cima del campanile del Duomo.
- 1757 - il Papa con
l'approvazione del veneto senato concede il diritto ai canonici di
Rovigno di fregiarsi dell'almuzia o zanfarda. il Capitolo di Rovigno
per celebrare la conferma di tale vesta onorifica fa apporre nel
duomo una epigrafe in latino opera di Antonio Angelini fu Angelo.
- 1758 - essendo podestà Fantin
Contarini, l'architetto rovignese Simon Battistella pone sul
campanile del Duomo, con una ingegnosa macchina di sua ideazione, la
gigantesca statua bronzea di S. Eufemia alta 22 piedi di Vienna,
ovvero 3 tre metri e 90 opera dei fratelli Vincenzo e Giambattista
Vallani di Maniago.
- 1761 - la Scuola di S.Pietro
e la Fraglia dei pescatori di Rovigno stabiliscono di non calare né
pescare a fondo in nessuna maniera, onde preservare la pesca delle
sardelle.
- 1762, 14 gennaio - seguendo
la moda dell’epoca anche a Rovigno si istituisce una Accademia
letteraria che prende il nome di Accademia degli Intraprendenti.
- 1763 - stante i tempi più
tranquilli aveva perso la sua funzione strettamente difensiva il
canale ed il relativo ponte levatoio che separavano la città antica
di Rovigno chiusa nell’isola di Monto dalla terraferma. Cosicché il
fossato, ormai ridotto ad un putrido stagno di acque limacciose ed
insalubri, venne in quell'anno interrato unendo la città al colle di
San Francesco su cui si era andata nel frattempo espandendo già
nella metà del '600.
- 1764 - viene aggregato al
Consiglio di Rovigno il capitano Marco Vincenzo Beroaldo per il suo
eroico comportamento tenuto nel porto di Genova avendo sostenuto con
la sua nave mercantile Sacra Famiglia, armata però con 36 cannoni,
uno scontro a fuoco con le batterie del porto per non consegnare
alle autorità genovesi un cittadino della repubblica accusato di
aver ucciso in una rissa un genovese. Per il coraggio ed il valore
dimostrati in precedenti scontri navali con i turchi, (Samo - Golfo
di Venezia) il capitano aveva già meritato dal veneto senato la
nomina a Cavaliere di S. Marco.
- 1765 - cessa la sua attività
l'Accademia degli Intraprendenti.
- 1765 - l'ex accademico degli
Intraprendenti, il canonico Don Rocco Angelini, fonda l'Accademia
dei Filarmonici di Rovigno.
- 1765 - con una delle
votazioni più controverse, 164 favorevoli e 156 contrari, viene
aggregato al Consiglio di Rovigno la famiglia Piccoli. Aggregazione
che poi verrà invalidata e solamente nel 1769 sarà confermate dalle
autorità venete.
- 1767, 12 agosto - per
vigilare sul contrabbando praticato a Rovigno, in particolare su
quello del sale e quello fiorente delle sardelle salate, Venezia
invia a Rovigno in aiuto ai soliti dazieri 5 spadaccini o sbirri
detti in rovignese
zgarafòni. Allorché i 5 sbirri si presentarono all'ufficio
della Cancelleria richiedendo i documenti e la lista delle sardelle
spedite, il cancelliere prese tempo dando modo alla solita folla di
oziosi e turbolenti di radunarsi intorno agli sbirri, che per
ingannare l'attesa gironzolavano fuori dall'ufficio, circondandoli
con atteggiamenti non proprio amichevoli. Gli sbirri cercarono
allora di allontanarsi, ma giunti presso il Volto della Pescheria e,
temendo di essere assaliti, fecero fuoco sui loro persecutori
ferendone uno. La reazione dei popolani, violenta ed immediata,
costrinse gli sbirri alla fuga per evitare di venir linciati sul
posto. Nella loro fuga i cinque malcapitati continuarono a far fuoco
ma ciò non evitò a tre di loro di venir raggiunti ed essere
ferocemente trucidati. Non contenti di ciò i rivoltosi armarono una
barca e si portarono a Vistro, ove vi era la barca della finanza,
catturati i due guardiani che la custodivano, la rimorchiarono a
Rovigno dove tra il giubilo del popolo, trattala sulla piazza, vi
appiccarono il fuoco. Il governo veneto per non esacerbare vieppiù
gli animi lasciò impuniti, per allora, i colpevoli.
- 1768, 27 agosto - il governo
veneto si decide ad inviare a Rovigno il Podestà-Capitano di
Capodistria, il nobile Marcello, con una galeotta e le forze
ritenute sufficienti a procedere contro il riottoso popolo rovignese
e cercare di ristabilire quell'ordine compromesso con i fatti del
1767. Un pielago rovignese che al solito praticava il contrabbando
venne raggiunto in mare e sequestrato, ma il suo padron, Gregorio
T...., riuscì a svignarsela. Nel frattempo in città sbirri e dazieri
provvedevano a sequestrare le sardelle fuori legge, ma quando nella
loro opera giunsero al magazzino di Nicolò Gangola, la moglie di
questi fece un tale strepito da indurre i timorosi dazieri a
filarsela prudentemente ed alla fine anche le restanti sardelle
sequestrate dal Marcello vennero rilasciate e la cosa finì lì.
- 1771, 16 giugno - battesimo
del figlio del podestà Zorzi Barozzi, padrini al fonte per la prima
volta, anziché i nobili di Rovigno i 2 Sindici del Popolo "il conte
Giuseppe Califfi e l'ill.o Antonio Angelini".
- 1772 - istituzione del Monte
di Pietà di Rovigno.
- 1772 - la famiglia Biondo qm.
Angelo è aggregata al Consiglio previo l'esborso di 1.000 ducati.
- 1774, 17 giugno - dei
rovignesi condannati al remo, mentre attraversano la piazza della
città per venire imbarcati nella galera scortati da fanti, sbirri e
soldati delle cernide, vengono sottratti alla pena da un gruppo di
scatenati popolani, tra i più esagitati le donne.
- 1774, 19 giugno - scoppia una
violenta rissa tra due famiglie rovignesi che provocherà un morto ed
otto feriti gravi. Il Consiglio ed il Podestà, vistisi impotenti a
sedare gli animi esacerbati dei contendenti chiesero l'aiuto del
Governo veneto e degli Inquisitori di Stato.
- 1774, 26 luglio - giunge a
Rovigno con un picchetto di soldati il Capitano di Raspo per sedare
la disputa ed istruire il processo. Ma al solito poi tutto finì in
nulla.
- 1777, 25 marzo - ducale di
Alvise Mocenigo con cui si concede al sig. Giacomo Angelini fu
Giuseppe di edificare nella sua tenuta di Valteda, ovvero Stanzia
Angelini, la chiesetta di S. Francesco di Paola. La chiesa verrà
compita l'anno dopo.
- 1779 - l’avvocato Antonio
Angelini fu Angelo viene nominato XX Moderatore della Confraternita
delle Sacre Stimmate o dei Battuti. A lui, sul declinare della
Repubblica Veneta, viene affidato l'incarico di aggiornare ed
emendare il testo dello Statuto di Rovigno risalente al 1531.
- 1780 - la tensione a Rovigno
tra Nobili e Popolo giunge al punto che si eleggono 12 Saggi o
probiviri, sei del popolo e sei del Corpo dei Cittadini, per
dirimere le innumerevoli controversie sorte tra i due ceti. Il
tentativo fallì, a quanto pare, per la forte opposizione di un
influente membro dei Cittadini.
- 1780, 2 giugno - giunge da
Venezia a Rovigno il Governatore della dogana per il noto problema
del contrabbando delle sardelle salate. Vi rimane infruttuosamente
per tre giorni visto che i fanti del Comune non osano indicargli i
magazzini fuori legge per timore della reazione popolare, che come
visto, era solita manifestarsi con estrema violenza.
- 1781
- 19 maggio - scoppia un
tumulto popolare a Rovigno causato dalla uccisione di un popolano da
parte degli zaffi. Dopo un primo assalto, il giorno dopo il popolo
inferocito entra nel palazzo pretorio dove gli zaffi si erano
rifugiati, trucidando oltre a tre di loro anche il boia e due loro
donne.
- 14 settembre - chiamato dal
Consiglio dei Dieci giunge a Rovigno con tutta la sua flotta il
Capitano del Golfo Andrea Renier. Occupata militarmente la città e
disarmata la popolazione solamente allora le autorità venete
riuscirono a procedere contro gli autori degli efferati eccidi del
maggio precedente. Nella occasione vennero catturati altri autori di
misfatti fin qui rimasti impuniti.
- 1782 - settembre -
termina il processo contro gli autori della sommossa del maggio
1781. Vengono strozzati in carcere e poi appesi alle forche con
appeso sul collo il cartello "Per gravi colpe di stato" Giovanni
Franco, capo delle cernide rovignesi, e Marco Rocco. Altri sette
popolani furono condannati alla pena del remo od incarcerati. In
quel mentre era giunto a Rovigno per le sue ricerche ittiche il noto
studioso Lazzaro Spallanzani.
- 1782, 23 novembre - su
istanza della popolazione il doge concede di raddoppiare il numero
dei canonici della Collegiata di Rovigno, stante il considerevole
aumento degli abitanti. La Collegiata avrà a partire dal 1° marzo
del 1783 otto canonici anziché quattro sempre con a capo del
Capitolo un Preposito.
- 1783 - Antonio Angelini fu
Cristoforo dona agli Ospitali e alla Fraterna dei poveri infermi il
proprio carato della nuova nave varata a Rovigno, dell'importo di
lire 12 mila in due parti uguali.
- 1787, 25 novembre - il
vice-console d'Inghilterra a Rovigno, sig. Leonardo Maraspin, viene
proditoriamente accoltellato a morte dal nipote, nel tentativo
d'opporsi all'omicidio il venticinquenne Giuseppe Angelini rimedia
una coltellata in pieno volto che gli procura un taglio lungo sei
dita e la perdita della vista di un occhio.
- 1791, 9 febbraio - il
Consiglio dei Dieci, vista la rissosità del Popolo e dei Cittadini
di Rovigno, per evitare ulteriori spargimenti di sangue, mette al
bando ogni sorta di arma "di punta, di taglio e di fuoco". Affisso
al Porton del Ponte il proclama viene stracciato e vilipeso.
- 1792, 29 novembre - giunge al
porto di Rovigno una bombarda francese il cui capitano, vistosi
rifiutare la carta sanitaria, incominciò ad inveire contro il
governo veneto e a stento il Podestà riuscì a distogliere i
rovignesi dall'assaltare la nave francese.
- 1793 - soppressione della
loggia massonica di
Trieste.
- 1796, 20 giugno - 18 notabili
e 94 marinai rovignesi si recano a Venezia senza alcun soldo
d'ingaggio per offrirsi volontari in difesa della Dominante,
minacciata dalle armi francesi, portando inoltre 1.000 ducati per
provvedere alle spese di riarmo.
- 1796 - 23 giugno -
ducale con onorifici riconoscimenti per la "fedelissima Comunità di
Rovigno" ed i suoi volontari.
- 1796, 5 luglio - parte alla
volta di Venezia il pielago dei fratelli Blessich, armato e fornito
di volontari rovignesi, per accorrere in difesa della Dominante.
- 1796, 6 agosto - il Podestà e
Capitanio di Capodistria, Michiel Minotto, commina il bando da tutti
gli stati veneti dei rovignesi Nicolò Ferrara e Marco Novello autori
dell'omicidio del figlio di Lorenzo Barzelogna.
- 1797, 15 febbraio -
giunge nel porto di Rovigno la fregata da guerra francese "La Brune"
pretendendo dei piloti che la guidassero a Venezia e minacciando,
alle 24 del giorno successivo, di bombardare la città se non
venivano esauditi. Alla fine convinto un recalcitrante rovignese,
tale Paolo Narida, a fungere da piloto se ne andarono alle 2 di
notte.
- 1797, 7 marzo - le cernide
rovignesi catturano 4 francesi che si erano rifugiati a Vistro con
la refurtiva predata dal loro sciambecco che scorreva l'alto
adriatico.
- 1797, 23 marzo - rapida
comparsa a Trieste dell'allora generale di brigata Murat che alla
testa di 30 ussari, se ne va dopo aver fatto man bassa dei 21 mila
franchi della cassa civica. Poco dopo sopraggiunse il generale Dugua
col grosso della truppa francese ed il giorno successivo al rombo
dei cannoni fa issare sul castello di
Trieste il tricolore francese.
- 1797, 25 marzo - delle barche
giunte da Venezia portano a Rovigno la notizia dell'insurrezione
anti-francese di Brescia e Bergamo.
- 1797, 26 marzo - viene
piantato a Trieste il cosiddetto "Albero della Libertà" a cui tutta
la cittadinanza doveva prestare giuramento "di obbedienza e fedeltà
alla Repubblica francese una ed indivisibile". In un comunicato
trilingue, francese, italiano e tedesco, si ordina entro le 24 ore
la consegna di tutte le armi e l'obbligo di fregiarsi della coccarda
tricolore francese. Mentre Napoleone fissa in tre milioni di lire
tornesi la contribuzione di guerra per la città.
- 1797, 10 aprile - Napoleone
firma il trattato di Leobon, con le sue infami clausole segrete, che
cede Venezia e i suoi possedimenti all'antico nemico austriaco.
- 1797, 10 aprile - le truppe
del gen. Dugua lasciano
Trieste per recarsi a Klagenfurt su ordine
di Napoleone.
- 1797, 14 aprile -
approfittando di tale fatto un drappello di ussari e circa 300 fanti
croati, comandati dal Cap. Jesich e dal triestino Cap. Bonomo,
rafforzati da un buon numero di contadini attaccano il restante
esiguo presidio francese sbaragliandolo a Cattinara ed entrano a
Trieste. Impresa vanificata dagli accordi di tregua presi il 7
aprile, per cui seppure nolenti gli austriaci devono evacuare la
città.
- 1797, 17 aprile - scoppia nel
contado di Verona l'insurrezione anti-francese conosciuta come
"Pasque veronesi" con eccidio di soldati francesi.
- 1797, 19 aprile - giunge a
Rovigno il maggiore Parma, sopra intendente alle cernide, per fare
una nuova leva.
- 1797, 23 aprile - giunge in
Istria la notizia che la nave da guerra francese "Liberateur de
l'Italie" ha tentato di forzare il porto di Venezia e ne è stato
respinto dai cannoni del Lido. A questa notizia i rovignesi armano 5
vascelli (dei fratelli Giuseppe e Nicolò Facchinetti, del cap.
Ballarin, del cap. Bocchino e del cap. Capponi) e spediscono altri
80 uomini al comando del Ten. Zonca e del Cap. Leonardo Davanzo con
delle brazzere al Quieto per armare "L'Eolo" rimasto senza
equipaggio.
- 1797, 29 aprile - Napoleone
Bonaparte giunge in visita a
Trieste, ove rassicura i maggiorenti
della città, tra l'altro pratica uno sconto sui contributi di guerra
della città portati a 2 milioni e 600 mila franchi, ed invece prende
a male parole il console della Repubblica di Venezia per le
uccisioni di soldati francesi avvenute a Verona e al Lido di
Venezia.
- 1797, 1° maggio - da
Palmanova Napoleone Bonaparte dichiara guerra alla Repubblica di
Venezia. Il Senato veneto, del tutto irriconoscibile rispetto alle
sue gloriose tradizioni, non oppone alcuna resistenza armata.
- 1797, 11 maggio - giunge la
notizia dell'arresto dei 3 Inquisitori di Stato e di Domenico
Pizzamano, comandante del castello di Sant'Andrea di Lido che si era
opposto al "Liberateur".
- 1797, 12 maggio - auto
esautoramento del Doge di Venezia.
- 1797, 15 maggio - la notizia
della caduta dell'antico governo di Venezia viene portata a Rovigno
dal pielago dei fratelli Blessich, licenziato perché ogni difesa era
ormai vana.
- 1797, 16 maggio - una barca
reca a Rovigno la notizia che il giorno precedente le truppe
francesi erano entrate in Venezia.
- 1797, 19 maggio - transita
per Rovigno il Nobile Nicolò Morosini che sta riconducendo in
Dalmazia le fedeli truppe schiavone.
- 1797, 23-24 maggio - nella
notte, in esecuzione degli accordi intervenuti, l'intero corpo
francese lascia la città di
Trieste e gli austriaci possono così
farvi ritorno.
- 1797, 4 giugno - a Venezia
viene piantato l'Albero della Libertà e dell'Uguaglianza, e tra
feste e canti si brucia il Corno dogale ed il Libro d'Oro della
veneta nobiltà.
- 1797, 8 giugno - nel
refettorio di S. Francesco si radunano 60 tra i più influenti
capi-famiglia rovignesi per stabilire il da farsi. Viene deciso di
armare una Guardia Nazionale per la tutela dell'ordina in città e di
costituire un governo provvisorio che comprenda i rappresentanti di
tutta la popolazione, Nobili e Popolo, che rinsaldi inoltre i
rapporti col governo democratico dell'ex-Dominante.
- 1797, 11 giugno - A Rovigno i
capi-famiglia in numero di 1.016 a suffragio universale eleggono la
Municipalità del Popolo libero e sovrano ovvero il Governo
democratico dei 18.
- 1797, 12 giugno - Si elegge
il Presidente del Governo dei 18 Francesco Da Pas; il Vice
Presidente Gaetano Borghi ed il segretario Giuseppe Angelini. Si
licenzia l'ultimo Podestà veneto di Rovigno Lorenzo Balbi,
apprestandogli una barca per il rimpatrio in cui si imbarcano anche
2 Delegati con lo scopo di rinsaldare i legami col nuovo governo di
Venezia.
PRIMO PERIODO AUSTRIACO (1797-1805)
- 1797, 14 giugno - le truppe
d'occupazione austriache, circa 500 uomini di fanteria e 100 di
cavalleria, al comando del gen. Klenau entrano a Rovigno.
- 1797, 18 giugno - la
Municipalità di Rovigno prepara un Memoriale con le richieste della
città a Raimondo conte di Thurn, C. R. Commissario Supremo
dell'Istria, redatto dal segretario Giuseppe Angelini, portato a
Capodistria dai delegati della Comunità il dott. Borghi ed il cap.
Facchinetti.
- 1797, 21 giugno - inizia la
discordia tra i cittadini rovignesi e un delegato del popolo parte a
sua volta per Capodistria con un memoriale con le lagnanze contro il
nuovo Governo dei 18.
- 1797, 24 giugno - il Comando
militare dà l'ordine di consegnare al Municipio di Rovigno tutte le
armi da taglio e da fuoco. Ordine mutato il giorno successivo nel
portarle in maniera visibile e di rispettare i militi del presidio
austriaco. Infatti nella città erano scoppiati già varie zuffe
e tafferugli tra rovignesi e militari austriaci.
- 1797, 6 luglio - col suo
decreto organizzativo, datato da Rovigno, Raimondo di Thurn
conferisce a Rovigno per la prima volta il titolo di Città.
- 1797, 7 luglio - Raimondo di
Thurn sostituisce nel Governo dei 18 Giuseppe Angelini con Francesco
Benussi e nomina Francesco Biondo Dirigente politico, carica che
manterrà per tutto il primo periodo austriaco.
- 1797, 16 luglio - rissa in
una osteria tra militi del presidio austriaco e rovignesi.
- 1797, agosto - Rovigno,
tentativo di ammainare una bandiera austriaca.
- 1797, 7 ottobre - Lorenzo
Barzelogna supplica le autorità di eseguire la sentenza contro
Nicolò Ferrara, detto Fonda, e Marco Novello, detto Mantecca, autori
dell'efferato omicidio del figlio che nonostante la sentenza di
messa al bando giravano insolentemente per Rovigno.
- 1798 - Il conte di Thurn
grava di un dazio di lit. 40 per barile l'esportazione dell'olio
istriano. Per le accese rimostranze è costretto a fare parzialmente
marcia indietro esentando dal dazio l'esportazione dell'olio verso
Venezia;
- 1798, 3-4 ottobre - viene
trovato il corpo di un soldato del presidio austriaco, tale Michele
Himet, sulla strada che conduce da Rovigno a Valle. Le autorità
austriache pensano subito ad un omicidio, anche se la successiva
autopsia sembra accreditare una morte naturale. Ne fa le spese
Domenico Sponza dapprima accusato del presunto omicidio;
- 1798, 10 ottobre - assalti a
mano armata, case svaligiate, persone minacciate, morti sospette
avvengono a funestare la vita a Rovigno.
- 1798, 24 ottobre - un milite
austriaco mentre si recava a Dignano per servizio, viene malmenato e
disarmato del fucile nei pressi di Rovigno. Qualche giorno dopo poco
fuori città viene rinvenuto il cadavere di un altro soldato
austriaco. Sempre nel mese di ottobre veniva minacciato con lo
schioppo da un popolano rovignese un'altro milite; - per far
fronte all’ondata di aggressioni subite dai militari del presidio
austriaco, si istituisce a Rovigno una Speciale Commissione
inquirente per i crimini contro i presidi militari.
- 1798, 22 novembre - ripara
nel porto di Rovigno il brigantino "Il feroce dalmata" comandato dal
cap. Cristoforo Popovich di Castel Nuovo dopo aver subito l'assalto
di una nave corsara battente bandiera francese;
- 1799, 9 febbraio - il locale
deposito dei tabacchi viene nottetempo alleggerito di 119 libbre di
tabacco, naturalmente per incrementare la fiorente industria locale
del contrabbando, vanamente contrastata dai "Spadaccini della Ferma"
i quali in mancanza di una divisa si distinguevano per un bracciale
dorato recante lo stemma di S. Marco in ottone e le iniziali F.G.T.
- 1799, 12 febbraio - vibrante
protesta dei pescatori di Chioggia contro le violenze che dicono
essere state loro perpetrate da quelli di Rovigno. I pescatori
rovignesi a loro volta accusano i chioggiotti di danneggiamenti alle
loro reti di pesca, operato il 4 febbraio, nel tratto di mare nei
pressi di Punta Croce;
- 1799, aprile - il rovignese
Francesco Rocco detto Zivo, viene accusato di aver cercato di
allestire una barca armata contro gli austriaci. Si salva
dall'arresto con la fuga.
- 1799, marzo - la leva di
marinai istriani per la flotta austriaca, nonostante gli sforzi
profusi dalle pubbliche autorità fu un fiasco colossale. Contro i
300 previsti gli austriaci non riuscirono ad arruolare che 5
marinai;
- 1799, 25 aprile - a Piran
scoppia un tumulto popolare per la soppressione della festa di San
Marco operato dalle autorità austriache.
- 1799, 30 giugno - per
sfuggire ai reiterati tentativi di leva degli austriaci tutte le
barche rovignesi prendono il largo e così contro i 60 marinai
preventivati Rovigno ne fornisce a malapena 21;
- 1800, 1 febbraio - d'ordine
del ministro barone von Thugut gli austriaci apportano notevoli
modifiche all'amministrazione dell'Istria ex-veneta con una
riduzione dei comuni e la ripartizione in otto Circondari o
Dipartimenti, ciascuno dei quali sottoposto ad una Direzione
politico-economica: Capodistria, Pinguente, Piran, Montona,
Parenzo, Rovigno, Albona e Pola. In ogni capoluogo fu istituito un
Tribunale amministrativo di 1° Istanza. In ogni comune venne
istituito un ufficio cosiddetto di Sommarietà presieduto da un
giudice per dirimere le cause sino a 20 ducati (120 lire venete).
Tale giudice aveva altresì la carica di Superiore locale politico
(cioè amministrativo). A Parenzo viene istituito un Tribunale
Criminale di 1° Istanza, mentre a Capodistria continua a sussistere
il Tribunale d'Appello Civile e Criminale. La terza istanza spettava
al Supremo Tribunale Revisorio di Venezia. Per le cause civile e
quelle criminali pregresse continuò ad essere vigente la
legislazione veneta.
- 1800, novembre - viene
sfrattato da Rovigno il maestro di ballo "come emissario francese
seducente coi suoi perversi discorsi la gioventù".
- 1801, 9 febbraio -
pace di Luneville che conferma i patti di Campoformido, assicurando
alla Francia il confine renano e all'Austria la sovranità sugli
ex-possedimenti veneti.
- 1801 - sul finire del 1801
viene esautorato il conte Raimondo di Thurn, e la carica di
Commissario Plenipotenziario per L'Istria, la Dalmazia e l'Albania
passa al nobile friulano il barone Francesco Maria di Carnea
Steffaneo.
- 1801, novembre - si diffonde
la notizia che l'inquieta Rovigno si sia ribellata agli austriaci.
Le allarmate autorità austriache spediscono d'urgenza 300 soldati di
rinforzo al presidio militare.
- 1802, 11 gennaio - la
Consulta di Lione sancisce il passaggio di denominazione della
Repubblica Cisalpina in Repubblica Italiana e Napoleone, per
acclamazione, ne diventa il primo Presidente.
- 1802, 5 marzo - il
plenipotenziario austriaco, barone Francesco Maria di
Carnea-Steffaneo, visita la città di Rovigno che per l'occasione
presenta tutta la via Carrera illuminata con ceri. Il barone, uomo
di idee conservatrici, non tollerando la sopravvivenza del governo
democraticamente eletto dei 18 ne dichiara lo scioglimento e
ripristina il Consiglio dei Cittadini d'istituzione veneta. Viene
così ricostituito il Corpo dei Cittadini o Nobili di Rovigno in
piedi nel 1797 a cui vengono però aggregate le famiglie del Popolo
che avevano un loro rappresentante nel Governo dei 18. Opera
contemporanea uno sfoltimento del Consiglio riducendo la
rappresentanza ad un componente per famiglia. Le famiglie aggregate
in quella occasione al Consiglio furono: Angelini, Biancini,
Blessich, Borghi, Brunelli, Califfi, Cherin, Dapas, Nattori e
Venerandi.
- 1804, 6 marzo - con
decreto viene soppresso il C.R. Governo provinciale provvisorio
dell'Istria ex-veneta, e pertanto viene sollevato dall'incarico il
barone di Carnea Steffaneo.
- 1804, aprile - il governo di
Vienna per la prima volta modifica il governo dell'Istria ex-veneta
ponendo quest'ultima a far parte della Provincia di
Trieste, e
quindi sotto la diretta dipendenza di quel governatore, il conte
Sigismondo Lovàcs, dando il nome alla neo costituita regione
amministrativa di Capitanato provinciale o circolare, in conformità
a quanto avveniva nei restanti domini austriaci. Alla presidenza
interinale del nuovo organismo fu lasciato il de Roth, il quale ebbe
appena il tempo di mettere in vigore il nuovo codice penale
austriaco, dato che morì il 3 aprile.
- 1804, aprile/maggio -
reggenza interinale del conte Alessandro Nemeth (circa tre mesi) ed
infine nomina quale Capitano provinciale del conte Giuseppe
Castiglioni e a vice-Capitano del conte Francesco Hohenwart.
Divenuta Trieste sede del Governo regionale, Capodistria dovette
retrocedere a semplice capoluogo. La nuova organizzazione
amministrativa comportò la riduzione delle otto Direzioni politiche
a tre Commissariati circolari, quelli di Parenzo, Rovigno e Pola,
lasciando invece inalterato l'assetto giudiziario portando però a
Klagenfurt il giudizio di Terza Istanza. Tale ampia ristrutturazione
fu approvata da Vienna nell'agosto 1804.
- 1804 - in questo periodo il
Capitano provinciale della Carniola, conte Trauttmannsdorf, sposando
le richieste dei suoi amministrati in maggioranza sloveni, avanza la
proposta al governo di Vienna che l'Istria ex-veneta venga aggregata
a quella regione. Trova però la netta opposizione del conte Lovàcs,
che nella sua recente attività di Governatore di
Trieste e
dell'Istria ex-veneta afferma che la regione è abitata nella sua
stragrande maggioranza da italiani. Il Governo austriaco che già nel
1802 aveva riconosciuto tale fatto ponendola alle dipendenze della
Cancelleria aulica italiana di Vienna non poté quindi che respingere
la proposta (decreto del 14 agosto 1804)
- 1804 - recrudescenza del
brigantaggio, con caccia sistematica dei malfattori, in genere
contadini morlacchi, con trasferimento del tribunale criminale da
Parenzo a Dignano. I briganti catturati vengono condannati a morte o
all'ergastolo senza ottenere però grandi benefici. Tantochè il C.R.
Supremo tribunale di giustizia di Vienna inviò nell'Istria ex-veneta
un Commissario aulico e Consigliere di corte, Luca Valeri, per
attingere informazioni di prima mano atte a combattere al meglio la
piaga del brigantaggio.
- 1804, dicembre - Napoleone
Bonaparte si fa incoronare Imperatore dei Francesi.
- 1805, aprile - scoppia una
violenta rissa tra militari austriaci e popolani rovignesi causata
dalla uccisione di un tale Bastian da parte d'una guardia del
presidio.
- 1805, 26 maggio - a Milano
Napoleone si fa incoronare Re d'Italia, nominando contemporaneamente
viceré il figliastro, Eugenio Beauharnais Principe di Venezia.
Smembra però dal regno la Liguria che da direttamente alla Francia,
mentre la piccola repubblica di Lucca, al cui governo pone il
cognato Felice Baciocchi, diventa uno staterello satellite
dell'impero francese.
- 1805, luglio - terza
coalizione anti-francese: Gran Bretagna, Austria, Russia, Svezia e
Regno di Napoli.
- 1805, estate - scoppia la
guerra tra Francia ed Austria.
- 1805, 12 agosto - il presidio
militare austriaco ha l'ordine di abbandonare la città di Rovigno.
- 1805, 7/18 novembre -
precipitosa fuga delle truppe austriache da
Trieste seguite dal
governatore Lovàcs e da tutte le altre autorità austriache che non
si curano di abbandonare alla loro sorte 300 soldati feriti.
- 1805. 19 novembre - entrano a
Trieste i francesi al comando del famigerato generale Solignac alla
testa di 500 uomini, tra cui 2 compagnie di colore. Il Solignac
impone alla città un contributo di guerra di 6 milioni di franchi in
oro ed argento da pagarsi entro le 24 ore, nonché la fornitura di 20
mila razioni giornaliere di viveri per il corpo militare di
occupazione che sarà costituito da 3.510 soldati. Le proteste dei
triestini al Massena fanno ridurre della metà l'esoso balzello.
Visto che il 20 la rapina delle pubbliche casse gli aveva fruttato
appena 20.450 fiorini, pretese per sé 200 mila franchi in denaro
liquido e 30 mila in gioielli per la sua sposa.
- 1805, 21 novembre - i
francesi entrano a Capodistria. Richiesta di un contributo di guerra
di 60.000 fiorini, ne ottengono 20 mila.
- 1805, 22 novembre - ottenuta
per sé e sposa la ricca prebenda, il Solignac abbandona la città
alle truppe del generale Seras, che arrivarono il giorno dopo,
dichiarando la città esente da ogni ulteriore contribuzione. Ma i
neo arrivati non mancarono di fare ulteriori e pesanti richieste
fomentando il malcontento dei triestini.
- 1805, 25 novembre - il
comandante del corpo francese d'occupazione gen. Solignac nomina una
Commissione composta da due Sindici deputati di Capodistria e di
quattro altri notabili che si chiamò Governo provvisorio centrale
dell'Istria. Il cui primo atto fu quello di sancire lo status quo
lasciando in vigore l'ordinamento austriaco.
PERIODO FRANCESE (1805-1813)
- 1805, 30 novembre -
Trieste,
ingiunzione di consegnare entro le 24 ore tutte le armi sia
offensive che difensive.
- 1805, 2 dicembre - sconfitta
degli austro-russi ad Austerlitz.
- 1805, 2 dicembre - il Massena
affida l'amministrazione della città di
Trieste e del territorio
istriano ad una "Magistrature publique, politique et economique", a
capo del quale pone Ignazio de Capuano, che doveva funzionare
seconde le leggi vigenti in precedenza.
- 1805, 4 dicembre - visita di
Massena a Trieste. Le rimostranze del de Capuano fruttano se non
altro l'esonero dell'avido e mal visto comandante della piazza
Sassernò, sostituendolo col capitano di vascello Sibylle.
- 1805, 6 dicembre - all'atto
della sua dipartita dalla città di
Trieste il Massena dichiara per
Trieste il porto franco, cioè aperto a tutte le nazioni alleate
della Francia o comunque neutrali, nonché ad ogni sorta di merce
eccettuata quella inglese.
- 1805, 6 dicembre - col
subentro del generale Seras al Solignac il Governo provvisorio
decade, dato che il Serras su istanza dei Deputati della Provincia
d'Istria, provvide ad istituire un nuovo Governo provvisorio meno
raccogliticcio che aveva quale presidente Angelo Calafati e 6
consiglieri: il conte Francesco Bocchina, Niccolò Papadopoli,
Niccolò del Bello, Bartolo Colombani, Antonio Lugnani e Stefano
Angelini di Rovigno. Il nuovo Governo provvisorio entrò in vigore il
9 dicembre.
- 1805, 7 dicembre - alle 15 un
drappello di 26 ussari francesi, al cui comando era un certo Vico di
Trieste, facendosi credere l'avanguardia di un più consistente corpo
di truppa richiede 100.000 fiorini oltre a viveri e vettovaglie alla
città di Rovigno. Dopo lungo patteggiare ne ottengono a stento
17.500.
REGNO d'ITALIA (1805-1810)
- 1805, 26 dicembre - pace di
Presburgo che sancisce l'annessione degli Stati dell'ex Repubblica
di Venezia ceduti in precedenza con i trattati di Campoformido e
Luneville, alla Francia che li aggrega al Regno d'Italia.
- 1805, 27 dicembre - compare
il corpo d'occupazione francese composto da 80 uomini di fanteria e
di otto cavalieri, l'Angelini li dirà "mori" perché negli 80 fanti
vi erano 57 mammalucchi egiziani.
- 1806, 1 febbraio - il viceré
Eugenio scioglie il governo provvisorio dell'Istria e nomina al suo
posto un Magistrato civile un Intendente di Finanza ed un Delegato
di Polizia col compito di governare da Capodistria l'Istria
ex-veneta. Il Calafati, Magistrato civile, nomina a sua volta
sei Delegati di governo per il disbrigo degli affari politici ed
economici. I francesi suddividono l'Istria in due soli Distretti,
quello di Capodistria e quello di Rovigno con il Canal di Leme quale
confine. Rovigno all'epoca conta circa 9.000 abitanti ed è la
maggiore città istriana.
- 1806, 6 febbraio - in
esecuzione della pace di Presburgo i funzionari austriaci cominciano
a tornare a Trieste anche se continua a rimanervi il presidio
francese.
- 1806, giovedì grasso -
Rovigno è occupato da 3.000 soldati francesi che però pochi giorni
dopo se ne partono per il Montenegro.
- 1806, 4 marzo - solamente in
tale data le ultime truppe francesi lasciano
Trieste dopo averla
lungamente tartassata con continue richieste. Alle 10 dello stesso
giorno vi entrano dopo un'ora le truppe austriache al comando del
gen. conte Luigi Gavassini. Il barone von Sumeraw stimò in più di 12
milioni di franchi le perdite subite dalla città durante
l'occupazione francese durata tre mesi e 13 giorni.
- 1806, 30 marzo - decreto di
Napoleone con cui si assegna l'Istria al Regno d'Italia, con
decorrenza però dal 1° maggio. In tale decreto Napoleone infeudava
l'Istria al maresciallo Giambattista Bessières col titolo di Duca
d'Istria e gli concedeva il non piccolo appannaggio della 15° parte
delle rendite della provincia, pari a 100 mila franchi.
- 1806, 9 aprile - decreto del
Vicerè Eugenio Beuharnais con cui si estende all'Istria ex-veneta
gli Statuti Costituzionali del Regno d'Italia, il Codice
Napoleonico, il Concordato con la Santa Sede, i decreti
organizzativi dell'amministrazione civile e religiosa.
- 1806, 17 aprile - decreto del
viceré che aumento il prezzo del sale, elemento essenziale per la
fiorente attività conserviera rovignese, inutile dire che ciò
provocò il più grande malcontento tra la popolazione.
- 1806, 29 aprile - decreto di
Napoleone emanato da Saint-Cloud con cui si fissa la struttura
politica amministrativa della nuova regione. L'Istria ex-veneta coi
suoi 90 mila abitanti diviene il Dipartimento d'Istria con capoluogo
la città di Capodistria e con a capo un Prefetto, che fu ancora una
volta Angelo Calafati, già presidente del Governo provvisorio
dell'Istria.
- 1806, 1° maggio - entra in
vigore il Codice Napoleonico e cessano quindi in Istria gli antichi
Statuti comunali.
- 1806, maggio - a Capodistria
si crea una Loggia massonica, a quanto pare la prima in Istria,
istituita dal colonnello francese Gillet, si richiama dapprima alla
Loggia madre di Parigi e poi al Grande Oriente d'Italia. Vi erano
iscritti tutti i più accesi filo-francesi e un gran numero di
funzionari governativi.
- 1806, 31 maggio - Napoleone
decreta l'istituzione di un corpo di reclute istriane col nome di
Battaglione Reale d'Istria che doveva essere composto da 670 uomini
e Rovigno doveva contribuirvi con 60.
- 1806, estate - in piazza
della Riva divertiva da più sere i rovignesi un burattinaio con le
avventure della marionetta di pulcinella. Una sera non si sa bene
perché, tra la folla radunata per vedere il pulcinella, nacque
all'improvviso un trambusto che degenerò presto in panico, al punto
che si diffuse a Capodistria la notizia che a Rovigno era nata una
sommossa anti francese.
- 1806, 30 settembre - la
fraglia dei pescatori di Rovigno presenta una supplica per il
ribasso del prezzo del sale, quasi decuplicato rispetto al periodo
veneto.
- 1807, 1° aprile - i francesi
introducono il testatico, ossia l'imposta personale, e la carta
bollata. Ambedue cose del tutto nuove per gli istriani. Al tempo di
Venezia soltanto i pubblici registri erano bollati col leone di S.
Marco.
- 1807, giugno - per ordine del
Vicerè si istituisce la Guardia Nazionale che sostituisce le cernide
ed i bombardieri di veneta memoria, a capo della quale venne posto
il conte capodistriano Barnaba Bruti.
- 1807, 11 giugno - il Vicerè
Eugenio su richiesta di Napoleone, che vuole informazioni più
attendibili possibili sulla nuova provincia, affida al Consigliere
di Stato Cesare Bargnani l'incarico d'una ricognizione in loco.
- 1807, 31 giugno - decreto
attuativo del Vicerè Eugenio per la leva militare per formare il
Battaglione Reale d'Istria voluto da Napoleone. La divisa del
battaglione è costituita da un corto abito verde munito di 7 bottoni
con risvolti, colletto e paramani celesti, da una sottoveste di
panno bianco e da pantaloni grigio ferro il tutto completato dal
cappello tondo a forma cilindrica. Ebbe un effettivo di 660 uomini
tra i 18 e i 30 anni suddivisi in carabinieri, cacciatori e
volteggiatori con sede a Parenzo. Durante la guerra del 1809 fu
aggregato alla divisione Fontanelli e combatté con valore contro gli
austriaci nel Trentino ed in Carinzia. Partecipò inoltre alla guerra
di Spagna, ove subì gravi perdite, incorporato nel 1° e 2°
reggimento leggero italiano. Alla leva per il Battaglione
Reale dell'Istria i coscritti rovignesi disertarono in massa dandosi
tutti alla macchia.
- 1807, 15 agosto - scoppia a
Rovigno un violento uragano che schianta alberi e tegole,
disalberando la cannoniera posta di guardia porto, e facendo morire
annegato un ragazzo che si trovava su di una barca presso Valdibora.
In tale occasione ruinò anche il famoso "albero di San Cipriano" una
smisurata quercia plurisecolare il cui tronco a stento poteva venire
abbracciato da 4 uomini. Con i suoi soli rami piccoli si riempirono
40 carra di legname.
- 1807, 14 ottobre - Napoleone
sconfigge i prussiani a Jena ed entra a Berlino.
- 1807, 17 ottobre - il
Bargnani dopo tre mesi di studio in Istria invia al Vicerè una
dettagliata e scrupoloso relazione in cui non può che tracciare un
quadro disastroso della nuova regione. Tra l'altro il Bargnani
presenta la necessità di unificare l'Istria ex-veneta a quella
austriaca includendovi anche
Trieste e
Fiume.
- 1807, 21 novembre - Napoleone
proclama il Blocco Continentale all'Inghilterra.
- 1807, 12 dicembre - il Blocco
Continentale all'Inghilterra entra in vigore anche in Istria con
tutti i suoi deleteri effetti. Il blocco infatti scatenò la
pirateria inglese e le maggiori vittime furono i rovignesi che
allora possedevano circa la metà di tutto il naviglio istriano.
- 1807, 24 dicembre - viste le
rimostranze dei rovignesi che asserivano da sempre aver contribuito
con leve di marina e non di fanteria, i francesi indirono allora una
leva di marina, in cui Rovigno doveva contribuire però non più con i
70 uomini sin qui richiesti bensì con 90 ed entro otto giorni.
- 1807, 31 dicembre - visto che
alla data si erano presentati alla leva di marina solamente 18
coscritti, il municipio di Rovigno stabilì di portare a 1.500
fiorini il premio di ingaggio loro promesso e soltanto allora si
riuscì ed a fatica a completare il numero richiesto.
- 1807 - aprile - in
base anche alla relazione Bargnani si attua la nuova aggregazione
politico-amministrativa dell'Istria ex veneta. Tutto il territorio
venne ripartito in 2 Distretti, quello di Capodistria e quello di
Rovigno, ed in 7 Cantoni: Capodistria, Piran, Pinguente,
Parenzo, Rovigno, Dignano e Albona. A loro volta i Cantoni erano
suddivisi in 22 Comuni di 1°, 2° e 3° classe a secondo del numero di
abitanti. Capodistria presiedeva ai primi 4 Cantoni per
complessivi 60.641 abitanti e Rovigno, che allora era la città più
popolosa dell'Istria, agli ultimi 3, per complessivi 28.615
abitanti. La popolazione totale non superava perciò le 90 mila
unità.
- 1807, maggio - Rovigno oltre
che Distretto, diventa sede di una vice-prefettura di 2° classe, cui
viene preposto Antonio Rezzonico. La riorganizzazione francese
fa tabula dell'antica divisione veneta tra nobili e popolani, e
degli antichi statuti comunali, ponendo quindi tutti sullo stesso
piano di fronte la legislazione francese. Inoltre tutti i tribunali
di 1° istanza vengono soppressi cosicché non rimane in vita che il
solo tribunale di Parenzo che dal 17 giugno 1806 aveva preso il nome
di Corte di Giustizia Civile e Criminale il cui Presidente fu Nicolò
de Baseggio.
- 1807, 26 maggio - con decreto
vice-reale vengono soppresse tutte le Scuole laiche o Confraternite
eccettuata quella del SS. Sacramento, ed i loro beni incamerati. Il
tutto provoca un forte malcontento tra la popolazione.
- 1807, 22 dicembre - decreto
vicereale che istituisce il Consiglio generale dipartimentale
dell'Istria composto da 30 membri di nomina governativa, tra i
prescelti troviamo i noti nomi di Carli, Costantini, Besenghi,
Franceschi, Vergottini, Bembo, Polesini, Fachinetti, Battiala,
Manzini, Negri ecc. il Presidente al solito fu il Calafati e
vice-presidente il dignanese Gianandrea della Zonca.
- 1808, 21 gennaio -
muore a 74 anni il giurista ed avv. Antonio Angelini fu Angelo
autore delle "Notizie storiche di Rovigno in ordine cronologico dal
1400 al 1797" e di una raccolta di "Terminazioni ducali" ovvero di
leggi del periodo veneto e di altro materiale documentario relativo
a Rovigno.
- 1808, 6 marzo - si inaugura
il Consiglio generale dipartimentale a Capodistria.
- 1808, 5 agosto - si
istituisce a Rovigno la Congregazione di Carità, che dal 12 luglio
1812 si chiamerà Commissione di Carità.
- 1809, 4 febbraio - in una
missiva al Calafati, il vice-prefetto di Rovigno Giuseppe de
Vergottini, dice che la situazione nel distretto di Rovigno è
tranquilla "sebbene si tenti di turbarla da' sudditi del
conterminante Stato Austriaco colle sciocche e inverificabili
notizie di prossima invasione di questo Dipartimento".
- 1809, aprile - scoppia la
guerra tra Austria e Francia,
- 1809, 9 aprile - un reparto
austriaco comandato dal barone Domenico Cazan assale la guarnigione
di Capodistria che si arrenderà dopo una strenua difesa il 13
successivo. Il Cazan occupata Capodistria, con 8 compagnie procede
alla volta di Piran, Cittanova e Pola. L'Austria a questo punto
nomina un Cesareo Regio Intendente della Provincia dell'Istria nella
persona del conte Alessandro Nemeth.
- 1809, aprile - sempre ai
primi del detto mese scoppia a Rovigno una sollevazione di popolo,
in particolare della classe marinara e dei negozianti, che erano le
più colpite dal blocco all'Inghilterra voluto da Napoleone. La
sommossa porterà all'arresto indiscriminato dei funzionari e dei
maggiorenti rovignesi, in quanto il popolino li riteneva in genere
filo-francesi e Giacobini, gettandoli dopo varie angherie e
vessazioni nella "prigione oscura" di veneta memoria. Soltanto dopo
le accorate suppliche dei famigliari vennero rinchiusi nella meno
orrida caserma. I capi-popolo della sommossa furono Matteo Cherin
detto Costiera, Giovanni Onofrio e Lodovico Brunetti i quali alla
testa dei più facinorosi s'impadronirono della città, occupando
anche la sede della viceprefettura al cui archivio appiccarono il
fuoco. A coordinare però la sommossa era il reazionario Francesco
Biondo, già dirigente politico sotto gli austriaci, e loro sfegatato
simpatizzante. A detta dell'Angelini pare che i rivoltosi avessero
stabilito di trucidare tutti i maggiorenti catturati e che fossero
distolti dal terribile proposito proprio dal Cherin. Lo scarso
presidio francese si ritirò nell'isola di S. Caterina, ove vi era
una batteria, e la Cannoniera del cap. Buratovich si pose a loro
difesa con i cannoni rivolti verso la piazza. Vennero però anche
loro fatti prigionieri all'arrivo del brik austriaco Delfino. A
placare un po' gli animi e a porre termine alle angherie ed alle
vendette personali contro il ceto più colto di Rovigno fu il neo
nominato sovra Intendente austriaco conte Nemeth che al suo arrivo a
Rovigno, il 25 aprile, ordinò la loro liberazione cercando inoltre
di comporre il dissidio interno rovignese, anche se nominò quale
Direttore politico di Rovigno proprio uno dei più accesi
propugnatori della sommossa, il fedele austriacante Francesco
Biondo. Fu una sorte di jaquerie in cui il popolo, sobillato anche
da emissari austriaci, quali il Montechiaro, rimase in armi sino ad
ottobre all'arrivo dei francesi. La classe civile di Rovigno che da
tale sommossa ebbe molto da patire e nei beni e nelle persone pur
partecipando, con alcuni dei suoi più influenti esponenti, ad un
incontro di pacificazione con i capi-popolo nella chiesa di S.
Francesco, rimase in continua trepidazione sino al ritorno dei
francesi.
- 1809, aprile - nel frattempo
in Istria l'avventuriero francese Le Terrier de Manetot ex capitano
di cavalleria di Luigi XVI che si faceva chiamare generale
Montechiaro, per nome e per conto degli austriaci (pare dallo stesso
arciduca Giovanni), andava sobillando alla rivolta l'Istria
ex-Veneta procedendo ad arruolare gli scontenti in un battaglione di
irregolari.
- 1809, 18 maggio - il barone
Schilt, generale di brigata francese occupa
Trieste provocando la
precipitosa fuga del Nemeth da Capodistria.
- 1809, 5/6 luglio - decisiva
sconfitta degli austriaci a Wagram ad opera di Napoleone.
- 1809, settembre - il
Montechiaro giunge a Rovigno per reclutare altri aderenti alla sua
composita truppa di disertori, facinorosi e scontenti per cercare di
opporsi all'avanzata dei francesi in Istria e molti rovignesi si
fecero sedurre alla sua disperata impresa.
- 1809, 18 ottobre - il
Montechiaro requisite tre barche si reca ad
Umago con i circa 300
fedeli rimastigli, per rifornirsi di viveri, sbarcato con 30 dei
suoi incontrò un battaglione di fanteria francese che, dopo un breve
scontro a fuoco con alcuni morti, lo catturò nonostante un suo
tentativo di fuga a nuoto. Le tre barche al largo fuggirono
ripiegando su Rovigno. Il Montechiaro e 8 dei suoi, tra cui un
orefice veneziano residente a Rovigno e 7 rovignesi, per lo più
marittimi ed agricoltori, furono tradotti a
Trieste e processati il
31 Ottobre davanti allo speciale Consiglio di guerra istituito dal
gen. Schilt furono giudicati colpevoli del delitto di ribellione
armata e fucilati la mattina seguente.
- 1809, 14 ottobre - a seguito
degli ingrandimenti territoriali ottenuti dopo la vittoria di
Wagram, sanciti col trattato di Vienna o Schoenbrunn, la Francia
ottiene anche Trieste e l'Istria austriaca, oltre ai nuovi territori
orientali che indurranno Napoleone a creare le Province Illiriche,
con capitale Lubiana;
- 1809, 21 ottobre - ritorno
delle truppe francesi a Rovigno guidate dall'anziano gen. Quetard,
Chittard secondo il Benussi ed il cronista A. Angelini, dove tra
l'altro si erano rifugiati alcuni degli accoliti del Montechiaro
scampati dallo scontro di
Umago, i quali con i più scalmanati dei
rovignesi attaccarono i francesi nei pressi della Madonna delle
Grazie, ma furono facilmente sbaragliati lasciando tra l'altro sul
campo 13 morti. I francesi entrati in città vi trovarono però
l'opposizione del popolo e delle donne rovignesi che, con lanci
dalle case d'olio bollente e materiale vario, cercarono di
respingerli dalla città. Vinta ogni inutile difesa ed inferociti
dalla tenace resistenza incontrata le truppe francesi si diedero al
saccheggio e all'incendio. L'uscita del clero e dei maggiorenti
dietro una croce evitò la minacciata distruzione della città previo
però l'esborso di 24 mila fiorini e la consegna di tutte le armi,
ottenuto quanto richiesto e dopo aver fatto prigionieri i più
facinorosi rovignesi, tra cui alcune donne, i francesi partirono in
giornata dalla città per combattere le bande di irregolari che
ancora imperversavano nell'Istria meridionale.
- 1809, 22 ottobre - Rovigno
viene occupata da una masnada di sbandati, quasi 2 mila persone,
capitanata da un certo Bortolo Baseggio di Pietro che, col pretesto
di appoggiare l'Austria, scorrevano l'Istria in cerca di bottino. La
città si salvò anche questa volta previo l'esborso di 4 mila
fiorini;
- 1809, 16 novembre - il
Maresciallo Marmont duca di Ragusa assume l'incarico di Governatore
generale delle Province Illiriche.
PROVINCE ILLIRICHE (1810-1813)
- 1810, gennaio - il
maresciallo Marmont conferma al Calafati la volontà di Napoleone di
staccare l'Istria dal Regno d'Italia facendola partecipe delle
Province Illiriche. Il Calafati esterrefatto chiede conferma al
Governo di Milano, il quale tenuto all'oscuro della volontà
imperiale cade dalle nuvole.
- 1810 - i rovignesi prelevati
dal Quetard ed incarcerati nel castello di
Trieste dopo mesi di
prigionia furono tutti liberati ad eccezione del chirurgo Pietro
Basilisco, padre di 7 figli, accusato da due concittadini, tra cui
un collega chirurgo, di aver ferito a fucilate un ufficiale della
truppa francese che il 21 ottobre avevano preso Rovigno e venne,
forse innocentemente fucilato come riporta l'Angelini, il 14 aprile
1810.
- 1810, 6 marzo - le banco
cedole emesse dal governo francese che avevano invogliato molti
maggiorenti, e già nel gennaio dello stesso anno avevano perso un
sesto del loro valore, vengono poste fuori circolazione assestando
un'altro duro colpo all'economia istriana precipitando in miseria
famiglie già facoltose.
- 1810, 24 marzo - decreto del
Marmont per coordinare la lotta contro il banditismo. Questa sarà
una delle poche note positive dell'occupazione francese, infatti la
loro efficiente macchina bellica assestò un duro colpo a questa
antica piaga dell'Istria.
- 1810, 7 settembre - decreto
del Marmont con efficacia dal 1° di ottobre che sopprima la
Prefettura dell'Istria, fin qui tenuta sempre dal Calafati,
l'Intendenza istriana di finanza, e la Viceprefettura di Rovigno
ponendo al posto delle prime due un'Intendenza provinciale con sede
a Capodistria, affidando il distretto di Rovigno ad un Delegato
dell'Intendenza. Anche questa volta il Calafati mantenne la poltrona
ricoprendo l'ufficio dell'Intendente dell'Istria, Delegato di
Rovigno fu il già viceprefetto de Vergottini e Segretario Generale
dell'Intendenza, Giacomo Benini. Lingue ufficiali delle Province
illiriche furono il francese, il tedesco e l'italiano. Il Marmont
preoccupato della difesa del nuovo stato istituì una Guardia
nazionale guardacoste e potenziò l'armamento e l'istruzione della
pre-esistente Guardia Nazionale voluta dal Calafati, che arrivò a
contare 2.500 uomini.
- 1810 - laureatosi in legge
all'Università di Padova a soli 21 anni, il rovignese Giacomo
Angelini fu dott. Giuseppe, ricoprirà la carica di Segretario della
Autorità politica, ossia del Delegato di Rovigno de Vergottini.
- 1810, novembre - Napoleone
chiede che le Province Illiriche forniscano un contingente militare
di 4.000 uomini per formare uno speciale Reggimento dell'Illiria
ripartito in 5 battaglioni comandato dal colonnello veneziane
Carrer. Tale reggimento perirà quasi tutto nella sfortunata campagna
di Russia del 1812.
- 1810, 15 novembre - vengono
abolite le decime capitolari ed i canonici vengono stipendiati dal
pubblico erario. Viene inoltre attivata l'imposta fondiaria ed
introdotta la Dogana. Mentre aumentavano vieppiù le spese militari
del comune di Rovigno che in quell'anno raggiunsero 42.137 lire.
- 1811, 13 marzo - sconfitta
della flotta franco-italiana a Lissa contro quella inglese.
- 1811, 15 aprile - decreto
imperiale che fissa l'organizzazione delle Province Illiriche
comprendenti: Carniola, Carinzia, Croazia civile, Croazia militare,
Dalmazia, ex Repubblica di Ragusa e l'Istria ex veneta. Come
capitale è fissata Lubiana e
Trieste quale Capoluogo del
Dipartimento dell'Istria suddiviso in 4 distretti: Rovigno,
Capodistria, Gorizia e
Trieste per complessivi 242.683 abitanti.
Mentre l'Istria ex austriaca (Contea di Pisino) viene aggregata con
Fiume e le isole del Quarnero alla Croazia civile. I tribunali del
Dipartimento sono 2, quello di
Trieste e quello di Gorizia, mentre
la Corte d'Appello è a Lubiana. A dirigere la nuova Provincia
d'Istria, in qualità d'Intendente è chiamato il giovane Emilio
Luciano Arnault, che dal 26 novembre 1809 era Intendente della
Provincia di Trieste.
- 1811, 29 giugno - il generale
di divisione conte Bertrand giunge a Lubiana in sostituzione del
Marmont quale reggitore delle Province illiriche, essendo stato
quest'ultimo spedito in Spagna in sostituzione del Massena.
- 1811, 30 giugno - il generale
Bertrand sopprime l'Intendenza di Capodistria che cessò d'essere
capoluogo di provincia, diventando come Rovigno sede di una
sub-delegazione. In questa nuovo ridisegno amministrativo il
Calafati, rimasto ferito gravemente in un infausto incidente
avvenuto durante i festeggiamenti del maggio 1810 a Parigi per le
nozze di Napoleone con Maria Luigia arciduchessa d'Austria, rimarrà
per la prima volta senza incarichi. Il primo fu ricoperto dal Benini
ed il secondo sempre dal Vergottini.
- 1811, 18 settembre - decreto
imperiale che, raccogliendo le istanze del Bertrand, riunifica
l'Istria ex austriaca al Dipartimento dell'Istria e
contemporaneamente assegnava il Cantone di Parenzo al Distretto di
Rovigno, ove si stabiliva tra l'altro l'istituzione di un Tribunale
di 1° istanza avente giurisdizione su tutta l'Istria a sud del
Quieto cioè sulla stessa Rovigno e le città di Dignano, Pola,
Albona, Parenzo, Cittanova, Pisino e loro circondari.
- 1812, 27 marzo - la notte del
venerdì santo mentre la solenne processione notturna sta per
rientrare nel Duomo di Santa Eufemia gli inglesi tentano uno sbarco
e cannoneggiano Rovigno colpendo tra l'altro lo spigolo meridionale
del Duomo, attaccando contemporaneamente la cannoniera posta a
guardia del porto di S. Caterina comandata dal rovignese Biondi. Le
due Compagnie della Guardia Nazionale di Rovigno comandate dal Capo
Battaglione Vincenzo Campitelli e dai Capitani Luigi Artusi ed
Antonio Bailo che scortavano la processione accorsero prontamente
alla difesa della città, e con l'aiuto delle batterie poste a S.
Nicolò e S. Eufemia, oltre ai fucilieri di guardia a S. Caterina ed
a piazza della Riva si opposero validamente per tutta la notte ad
ogni tentativo di sbarco. Sul far del giorno gli inglesi, visto vano
ogni tentativo di sbarco si ritirarono dalle acque rovignesi.
- 1812, 29 marzo - pubblico
encomio dal Comandante della Piazza col. Spring alla Guardia
Nazionale di Rovigno e ai suoi ufficiali per il loro eroico
comportamento nei fatti del venerdì santo.
- 1812, 29 novembre - battaglia
navale di Pelagosa che con il precedente infausto esito di quella di
Lissa sancirà il predominio inglese sull'adriatico rispetto alla
flotta franco-italiana.
- 1813, 11 marzo - richiamato
da Napoleone a ricoprire un altro incarico Bertrand lascia il posto
di Governatore generale delle Province illiriche al generale Junot
duca di Abrantès.
- 1813, primavera - la Prussia
desiderosa di rivincita si unisce alla coalizione antifrancese
anglo-russa-spagnola.
- 1813, 8 aprile - dopo tre
anni d'ozio forzato a Parigi per curarsi dalle ferite riportate nel
1810, il Calafati riottiene dal gen. Junot la nomina d'Intendente
della Provincia d'Istria, in sostituzione dell'Arnault.
- 1813, 4 giugno - armistizio
di Plaswiz, tra la coalizione anti francese e Bonaparte per i buoni
uffici di Metternich, che durerà sino al 12 agosto.
- 1813, 27 giugno - a Gorizia
il gen. Junot cade in preda ad un acceso attacco di follia che lo
porterà in breve a dover abbandonare la carica. A sostituirlo, dopo
alcune settimane di interregno, Napoleone chiamerò il ben noto
Fouchet duca d'Otranto
- 1813, 29 luglio - Fouchet
s'insedia a Lubiana nel nuovo incarico di Governatore generale delle
Province illiriche. Visto che per la prima volta tale carica non è
ricoperta da un generale Napoleone gli affianca, come capo militare,
il gen. Fresia.
- 1813, 12 agosto - fallite le
trattative tra Metternich e Bonaparte l'Austria dichiara a sua volta
guerra alla Francia.
- 1813, 2 agosto - nuova
improvvisa incursione inglese nel porto di Rovigno con la
distruzione di numerose barche ivi ormeggiate e con lo sbarco di
truppa che occupa i pubblici uffici asportandovi gli incartamenti.
- 1813, agosto/settembre -
ancorché alla fine d'agosto le truppe del Nugent s'attestarono nello
loro avanzata sul
Monte Maggiore, il Comando militare francese cercò
di prenderle tra due fuochi ordinando al colonnello Spring,
comandante svizzero del battaglione leggero italico, che si trovava
di stanza a Rovigno di recarsi con tutte le sue truppe verso il
Monte Maggiore, ove sarebbe stato raggiunto dalla Guardia nazionale
di Capodistria e Pinguente. Interpretando l'ordine in maniera
allargata lo Spring aveva ordinato alla Guardia nazionale di Rovigno
di seguirlo, trovando però la ferma opposizione del Maire di
Rovigno, Giovanni Costantini, il quale alla minaccia dello Spring di
far battere la generale, rispose che lui avrebbe fatto suonare le
campane a martello. Visto la fermezza del Costantini e la notoria
focosità dei rovignesi il colonnello lasciò perdere e se ne partì
col suo solo battaglione incontro ad una ingloriosa sconfitta.
- 1813, 3 settembre - il quarto
battaglione leggero italico dello Spring, circa 800 uomini, più 300
confinari croati, si trovava nella sua marcia nei pressi di Pisino
quando nella notte tra il 3 e il 4 i confinari croati passarono armi
e bagagli al campo austriaco. Cosicché quando lo Spring si vide
sbarrata la strada dalle raccogliticce truppe del Lazarich, fece un
rapido dietro-front cercando scampo verso Montona, disfandosi in
gran fretta di cannoni, mortai e munizioni nella foiba di Pisino.
Tramite uno scorciatoia il Lazarich gli chiuse la strada e lo Spring
non trovò nulla di meglio che arrendersi con tutto il battaglione
avendo scambiato quella piccola truppa, a cui si erano uniti dei
contadini slavi della contea di Pisino, per l'agguerrita armata del
Nugent. Con grande fatica il Lazarich sottrasse gli infelici
prigionieri al tentativo da parte dei suoi di farne una feroce e
sommaria strage.
- 1813, 5 settembre - nuovo
arrivo di navi inglesi a Rovigno che la occupano per 7 giorni
dichiarando di tenerla per nome e per conto degli austriaci.
- 1813, settembre - dopo vari
fortunati scontri contro la brigata italica del Ruggeri e con alcuni
distaccamenti francesi le truppe austriache del Nugent si affacciano
alla fine del mese sulle cime del Carso, isolando
Trieste via terra.
- 1813, 12 settembre - le
truppe di Nugent entrano a Capodistria.
- 1813, 22 settembre - il gen.
Nugent con un editto proclama decaduta la vigente legislazione
napoleonica e ripristinata la giurisdizione austriaca in vigore nel
1805.
- 1813, 3 ottobre - l'esercito
del Vicerè Eugenio vista vana ogni difesa delle Province Illiriche è
costretto a riattraversare l'Isonzo. Mentre il Fouchet prosegue le
sue precipitose fughe che lo portarono prima da Lubiana a
Trieste,
poi da questa a Gorizia, per fuggire con tutta la sua corte di
funzionari oramai senza impiego a Venezia, ove finì ogni residua
parvenza d'amministrazione illirica.
SECONDO PERIODO AUSTRIACO (1813-1918)
- 1813, 8 ottobre - la neo
nominata C.R. Commissione Provinciale dell'Istria in nome di
Francesco I estende all'Istria non solo la legislazione civile e
penale, ma anche il sistema giudiziario, notarile, ipotecario e
fiscale dell'Austria.
- 1813, 13 ottobre - alle 3 di
mattina rompendo gli indugi la truppa austriaca del barone D'Aspern,
coadiuvata dal mare dalla flotta inglese dell'ammiraglio Freemantle,
entra in città. Mentre il presidio francese resisteva però
asserragliate nel castello di Trieste.
- 1813, 16-17 ottobre -
sconfitta dell'esercito napoleonico da parte della coalizione
anti-francese a Lipsia.
- 1813, 17 ottobre - Rovigno è
rioccupata dagli austriaci che imposero alla città una contribuzione
di guerra pari a 24.600 lire per far fronte al quale il comune è
costretto a richiedere un prestito forzoso ai suoi provati
cittadini. Ripristino del reggimento politico in vigore nel 1805.
- 1813, 9 novembre - come
concordato nella convenzione stabilita il 30 ottobre, le truppe
francesi del col. Rabiè lasciano il castello di Trieste e si
arrendono, gli austriaci concedono l'onore delle armi agli
ufficiali.
- 1813, novembre - il dott.
Giuseppe Angelini fu Giacomo, già magistrato nel regime francese
rifiuta la carica di Presidente del Tribunale di prima istanza di
Rovigno per non venir meno al giuramento fatto a quel governo,
mentre il figlio dott. Giacomo Angelini diventa Attuario
distrettuale di Rovigno.
- 1814, marzo - per
decisione sovrana si stabilì "l'Istria separata dalla giurisdizione
della Corte di Appello di Lubiana, unicamente assegnata per decidere
i processi civili giudicati dal Tribunale di Rovigno a metodo
francese" e delegò "il Giudizio d'appellazione di Klagenfurt per i
nuovi affari e per la spedizione a metodo austriaco delli processi
criminali pendenti".
- 1814, 30 marzo - presa
di Parigi da parte delle truppe della coalizione
- 1814, 11 aprile - la
seconda festa di Pasqua un gruppo di circa 40 giovani, i più della
disciolta Guardia Nazionale, marcia per le vie di Rovigno
inneggiando a Napoleone Re d'Italia. Il gruppo scorrazzerà per tutta
la notte incitando alla ribellione contro gli austriaci. Il mattino
seguente, in base ad una denuncia presentata da un gruppo di 15
rovignesi filo-austriaci istigati dal fanatico reazionario Francesco
Biondo, gli austriaci arrestano i 12 rovignesi indicati come i
caporioni della sommossa del giorno precedente. I dodici, tutti
appartenenti alla buona società rovignese erano: Giovanni Albanese,
Simon Battistella, Francesco Brunetti, Franco Cibibin, Antonio
Masato, Marchio Peratoner, Domenico Rismondo, Nicolò Sbisà, Giuseppe
e Speranzin Spongia e Antonio Venerandi. I denunciati, con
l'aggiunta del medico Marcantonio Antonini, arrestato con la scusa
di salvarlo dalla furia popolare, vennero tradotti a Capodistria per
esservi processati. In seguito l'accusa venne ritenuta infondata ed
anzi furono arrestati alcuni degli accusatori, tra cui lo stesso
Biondo, perché emerse che l'accusa di aver disarmato una pattuglia
austriaca composta da croati era del tutto infondata in quanto
furono gli stessi austriacanti ad ottenerle dai militi della
pattuglia tramite un esborso di denaro per poter poi accusare i
cosiddetti "giacobini".
- 1814, 10 maggio - fu
rimessa in vigore la procedura criminale austriaca e abolita quella
francese.
- 1814, 30 maggio - la
pace di Parigi sancisce il ritorno della regione all'Austria. A
sostituire il Calafati, quale Intendente della Provincia d'Istria,
fu chiamato il barone Paolo von Ledere, poi sostituito a sua volta
con Ignazio de Capuano. Mentre al posto di Direttore di Polizia fu
chiamato Carlo de Mastwyk. Mentre fu lasciato in vita il Consiglio
dei Patrizi di Trieste.
- 1814, 13 settembre -
d'ordinanza del gen. Lattermann, in vigore dal successivo novembre,
si ridefinisce la suddivisione amministrativa della provincia con la
creazione di due Circoli, quello di Trieste e quello di
Fiume. Il
primo era composta da 11 distretti (Monfalcone,
Duino, Capodistria,
Piran Buie, Montona, Pinguente, Parenzo, Rovigno, Dignano e Pola).
Il secondo di 8 (Castua, Lovrana, Albona, Pisino Bellai,
Cerquenizza, Buccari e Fiume). Veniva quindi a cessare per
l'ennesima volta l'unità politico-amministrativa dell'Istria.
- 1814, settembre - si
riunisce il Congresso di Vienna per stabilire i futuri assetti
europei e non mancò chi come Federico Confalonieri auspicò la
creazione di un regno d'Italia autonomo a cui unire almeno l'Istria
ex-veneta.
- 1815, 9 giugno - l'atto
finale del Congresso di Vienna sancirà nell'articolo 93 l'imperatore
d'Austria quale sovrano legittimo dei territori precedentemente
ceduti nei sedici anni di vittoriose guerre napoleoniche.
- 1816, 1 gennaio -
l'imperatore Francesco I conferma nobili le seguenti famiglie di
Rovigno: Angelini con Giovanni, Antonio, Giacomo, Marco, Rocco e
Angelo; Bichiachi con Giovanni, Bernardo e Domenico, Califfi con
Nicolò; Costantini con Basilio-Maria e Pietro-Maria. Tali famiglie
aggiungeranno al cognome il "de" nobiliare.
- 1816, 10 maggio -
l'imperatore d'Austria Francesco I visita Rovigno e tiene pubblica
udienza nella sala del vecchio Consiglio.
- 1816 - A Rovigno viene
introdotta l'illuminazione a gas.
- 1816 - il dott. Giuseppe
Angelini fu Giacomo è presidente del Tribunale di prima istanza di
Rovigno.
- 1817 - il 1817 sarà ricordato
a Rovigno come l'anno della fame per la tremenda carestia che
infuriò in quell'anno.
- 1817, maggio - scoppia una
violenta epidemia di tifo a Rovigno che imperverserà sino al gennaio
dell'anno seguente. Risultando insufficiente il vecchio Cimitero il
Comune è costretto a seppellire i morti nel campo attiguo la chiesa
suburbana di S. Gottardo.
- 1819, 2 luglio - decreto
dell'imperatore Francesco I che istituisce a Rovigno una I.R.
Capo-scuola con 4 classi, in lingua tedesca per i maschi ed in
lingua italiana per le fanciulle.
- 1820, 1 novembre - in
attuazione del decreto dell'anno precedente si inaugura, in locali
provvisori, la Capo-scuola di Rovigno, cessano però
contemporaneamente la scuola comunale e quella nautica.
- 1821 - per ordine
dell'imperatore l'I.R. Tribunale Collegiale di Rovigno è convertito
in Tribunale Provinciale.
- 1821 - si costruiscono le
nuove carceri di Rovigno in contrada Spirito santo lungo la marina
di Valdibora.
- 1821, 2 luglio - con decreto
n. 10996 Rovigno è dichiarata Città dell'I.R. Governo del Litorale.
- 1822 - la città di
Fiume
passa sotto la giurisdizione del Regno d'Ungheria.
- 1823, 30 novembre - si apre a
Rovigno la nuova Accademia filarmonica.
- 1832, 29 maggio - Francesco I
e Carolina d'Austria visitano Rovigno, soggiornando in casa dei
conti Califfi. Per l'occasione viene resa carrozzabile la strada
campestre di Valalta.
- 1834 - il dott. Giacomo
Angelini diventa I.R. Commissario Distrettuale di Rovigno.
- 1834, 24 giugno - Mons.
Peteani inaugura il restauro del campanile e della statua bronzea di
S. Eufemia, opera dell'architetto rovignese Andrea Battistella.
- 1834, 1° agosto - nel vacuo
della statua bronzea di S.Eufemia viene posta in una teca di vetro
un'epigrafe commemorativa che inizia così: Questo monumento/Che
Ricorderà Ai Posteri/Che Sendo I.R. Comm.o Distrett.e/Il Dott.
Giac.o Angelini/Con Retto Consiglio E Zelantissima Cura/Del
Vice-Podestà/Angelo Rismondo....
- 1834 - grande siccità con
prosciugamento di laghi e cisterne e con moria di bestiame. L'acqua
viene portata a Rovigno dal Quieto e da Pola.
- 1835, primavera - Mons.
Peteani abolisce l'antica e sentita consuetudine religiosa rovignese
delle Rogazioni minori o Latagne con grave scontento del popolo.
- 1836, luglio - si sviluppa a
Rovigno un'epidemia di colera che imperverserà sino a settembre
mietendo più di 90 vittime.
- 1837, ottobre - seconda
epidemia di colera, questa volta con pochi morti, 3 individui della
stessa famiglia.
- 1839, 19 giugno - crolla la
chiesetta di S. Giovanni Battista in contrada S. Zuane a Rovigno
tenuta in jus-patronato dalla famiglia Angelini.
- 1840 - in seguito al riordino
delle diocesi, voluto dall'autorità imperiale, la Collegiata di
Rovigno vede ridursi il numero dei canonici da otto a sei.
- 1842, 4 aprile - il
Governatore dell'Istria Francesco de Stadion visita Rovigno.
- 1842 - istituzione di una
scuola comunale di musica a Rovigno.
- 1843, 31 maggio - viene
abbattuta l'antica Torre del Ponte di Rovigno con il suo bell'arco
toscano fregiato di un Leone veneto.
- 1844, 12 settembre - giungono
da Pola in visita a Rovigno l'imperatore Ferdinando I e Marianna con
il loro seguito.
- 1845 - hanno inizio le corse
settimanali del piroscafo da Trieste a
Fiume e da Trieste a Pola,
toccando vari porti istriani tra cui quello di Rovigno.
- 1846 -- in via sperimentale
il Governatore de Stadion crea in Istria i Municipi.
- 1846 - muore in tarda età
Matteo Cherin qm. Antonio detto Costiera, uno dei capi-popolo della
sommossa del 1809. Che dall'Austria aveva meritato una medaglia
d'oro con occhiello ed era stimato anche dai maggiorenti
filo-francesi visto che il suo intervento li salvò dal prefissato
eccidio. Viene sepolto nella chiesa di San Barnaba.
- 1847, 20 marzo - giungono col
piroscafo del Lloyd a Rovigno in forma privata il vice ammiraglio
arciduca Federico con il general maggiore barone de Lebzeltern.
Scopo della loro missione era quello di preparare la grande riunione
famigliare tra gli Asburgo ed il Re di Napoli che si doveva tenere
nel maggio-giugno successivo a Rovigno. Il loro compito principale,
data la mancanza dell'epoca di adeguate strutture alberghiere o di
palazzi di rappresentanza, era quello di trovare un'adeguate
sistemazione per l'illustre consenso ed al loro ampio seguito, per
cui le famiglie più in vista di Rovigno, come i conti Califfi,
prepararono le loro case per accoglierli adeguatamente.
- 1847, 24 maggio - si misero
in crociera l'I.R. fregata "Bellona", "L'Adria", il "Veneto" e la
"Venezia" per scortare il regio piroscafo "Tancredi" che doveva
condurre a Rovigno i reali di Napoli.
- 1847, 31 maggio - giunge a
Rovigno la nave Vulcano recando in visita ufficiale l'Arciduca
Alberto con la consorte Ildegarda principessa di Baviera; gli
Arciduchi Carlo Ferdinando, Federico, Guglielmo e l'Arciduchessa
Maria Carolina e relativo seguito.
- 1847, 1 giugno - alle otto e
mezza del mattino bordo del Tancredi giungono a Rovigno anche i
reali di Napoli, S.M. Ferdinando II Re delle Due Sicilie, con la
consorte Maria Teresa, Arciduchessa d'Austria, ed i fratelli del re,
Don Luigi Carlo duca d'Aquila, e Francisco di Paola conte di
Trapani, e relativo seguito, accolti dalla popolazione festante e
dagli arciduchi d'Austria, mentre si ancora nel porto di Rovigno la
divisione navale austriaca composta da 13 navi.
- 1847, 2 giugno - giunge a
Rovigno da Trieste anche l'arciduca Giovanni;
- 1847, 3 giugno - grande festa
del Corpus Domini a cui partecipano tutti gli illustri ospiti e la
popolazione festante.
- 1847, 5 giugno - arriva a
Rovigno il vescovo di Parenzo mons. Peteani ad omaggiare i Sovrani.
In quello stesso giorno giunge il brik siciliano "Principe Carlo"
con gli allievi della regia marina napoletana.
- 1847, 8 giugno - dopo una
serie di feste, balli ed intrattenimenti vari l'illustre consesso
lascia Rovigno, non dimenticandosi di sdebitarsi con i loro ospiti
donando oggetti preziosi ed elargendo un ricco sussidio ai poveri
della città. Inoltre l'I.R. Comm.o Distr.e Giacomo Angelini è
nominato dal Re Ferdinando II Cavaliere del Regio Ordine Siciliano
di Francesco I, così come i possidenti Giuseppe Blessich e Matteo
Rismondo
- 1848, 17 febbraio -
circolano in Istria le prime notizie sui moti di Vienna, la fuga di
Metternich, e la costituzione di un governo liberale.
- 1848, 22 febbraio -
scoppia la rivoluzione a Parigi, fine della monarchia e
proclamazione della 2° Repubblica.
- 1848, 14 marzo -
Ferdinando I d'Austria concede la Costituzione.
- 1848, 18 marzo - un
piroscafo del Lloyd proveniente da Trieste giunge al porto di
Rovigno tutto imbandierato con la notizia della concessione della
Costituzione. Nella città scoppiano moti spontanei di giubilo con
spari di mortaretti e la comparsa di coccarde bianche e rosse,
colori dell'Austria.
- 1848, 19 marzo - le
manifestazioni popolari proseguono il giorno successivo, San
Giuseppe protettore del Litorale. Con festa che finirà solo a notte
inoltrata.
- 1848, 18/22 marzo -
cinque giornate di Milano, fuga di Radetzky e del presidio austriaco
dalla città insorta.
- 1848, 22 marzo -
rivolta di Venezia, cacciata del presidio del gen. Zichy.
Liberazione dal carcere di Daniele Manin e Nicolò Tommaseo. Governo
provvisorio repubblicano.
- 1848, 22 marzo - viene
costituita a Rovigno la Guardia Nazionale, comandata dal dott.
Giuseppe Costantini il cui vice (Ajutante) era il Ten. Pietro
Angelini.
- 1848, 23 marzo - il
Regno di Sardegna notifica all'Austria la dichiarazione di guerra,
quella che dagli italiani viene ricordata come la 1° Guerra
d’Indipendenza.
- 1848, idem - fallito
moto rivoluzionario a Trieste capeggiato da Giovanni Orlandini.
- 1848, 24 marzo - il
governatore del Litorale Algravio di Salm manda rinforzi alla
guarnigione di Capodistria (a breve vennero rinforzati anche i
presidi di Piran e Rovigno).
- 1848, 31 marzo - a
Rovigno vi è un gran fermento per la voce diffusasi di un imminente
arresto di 200 militari rovignesi, voce poi rivelatasi infondata.
- 1848, idem - poco
prima della mezzanotte del 31 marzo l'I.R. Cannoniera "Fulminante"
posta a guardia del porto di Rovigno, comandata dall'alfiere di
vascello Carlo Alessandri, con tutto l'equipaggio diserta per
accorrere alla difesa di Venezia insorta.
- 1848, 3 aprile - l'I.R
Comm.o Distr.e Giacomo Angelini insiste con le autorità militari
austriache affinché per quell'anno, visto l'agitazione degli animi
provocata dagli avvenimenti di Venezia, si rinunciasse alla leva
militare. Nel frattempo fra la popolazione dell'Istria, soprattutto
in quella ex-veneta, si andava diffondendo l'uso di aggiungere il
verde ai colori bianco-rossi dell'Austria, a cui alcuni univano una
croce d'argento a simboleggiare la crociata di liberazione dal giogo
austriaco.
- 1848, 11 aprile -
rifiuto della maggior parte delle città costiere dell'Istria di
mandare una rappresentanza nella Deputazione triestina che si doveva
recare a ringraziare Ferdinando I per la concessione delle libertà
costituzionali.
- 1848, 16 aprile - si
raduna per la prima volta la Guardia Nazionale di Rovigno che aveva
un organico di 600 uomini divisi in 6 compagnie. L'armamento però,
visto la scarsa fiducia degli austriaci, consisteva solamente in 32
vecchi fucili con baionetta, residuati bellici del tempo dei
francesi, e 200 fucili da caccia.
- 1848, 20/21 aprile -
il figlio del maggiore della Guardia Nazionale Giuseppe Costantini
si reca segretamente a Rovigno per recare al padre una missiva di
Carlo Alessandri, in cui si promette in Istria il prossimo sbarco di
un contingente istriano fedele a Venezia per liberarla dal giogo
austriaco.
- 1848, 22 aprile - le
truppe del gen. Nugent occupano Udine.
- 1848, 25 aprile - in
occasione della festa di San Marco gli austriaci rinforzano la
sorveglianza militare nell'Istria ex veneta, soprattutto a Piran,
Parenzo e Rovigno per evitare i temuti moti pro Venezia. In un
rapporto l'I.R. Comm.o Distrettuale di Rovigno, Giacomo Angelini,
scrive "Tanto il 24 che il 25 aprile ovunque sono passati
quietamente ed ordinatamente, e solamente in Rovigno gli ufficiali
della guardia nazionale raccoltisi in giardino, avrebbero innalzato
degli evviva alla repubblica".
- 1848, 28 aprile - in
un rapporto del ten. maresciallo di campo Gyulay al Governatore di
Trieste Salam-Reiferscheid, vengono segnalati gli elementi sospetti
di Rovigno e tra i principali Matteo ed Antonio Rismondo, Leonardo
Malusà, il can. Onofrio Bernardis ed il padre, i fratelli Giovanni,
Francesco e Antonio Basilisco, il dott. Borghi e lo stesso figlio
dell'I.R. Comm.o Distr.e, ovvero il tenente Pietro Angelini
Ajutante, ovvero vicecomandante, della Guardia Nazionale.
- 1848, 8 maggio -
presso Goito il 1° corpo dell'esercito sardo piemontese di Carlo
Alberto al comando del generale Bava sconfigge il distaccamento
austriaco posto a salvaguardia del ponte sul Mincio. Costituirà la
prima battaglia campale delle guerre risorgimentali.
- 1848, 15-16 maggio -
ripresa dei moti rivoluzionari a Vienna, che inducono alla fuga
l’imperatore d'Austria Ferdinando che ripara ad Innsbruck;
- 1848, 30 maggio -
seconda battaglia di Goito in cui l'esercito piemontese pone in
rotta l'esercito austriaco comandato da Radetzky.
- 1848, idem - alle ore
16 del 30 maggio le truppe austriache del gen. Rath innalzano
bandiera bianca ponendo fine all'assedio della fortezza di
Peschiera, dove si erano rinserrate dopo l'insurrezione di Milano,
iniziato il 13 aprile dalle brigate Piemonte e Pinerolo comandate
dal duca di Genova.
- 1848, 16 giugno c. -
l'apparizione di dodici navi della flotta sardo-veneta davanti a
Rovigno, provoca un acceso entusiasmo di popolo e l'improvvisa fuga
della guarnigione austriaca a Villa di Rovigno. Ma non si verifica
l'atteso sbarco e le navi virano dirigendosi alla volta di Trieste.
- 1848, 18/20 giugno -
elezione dell'assemblea costituente: al Circolo d'Istria, che allora
contava 230.523 abitanti, vennero assegnati cinque seggi. Il Circolo
era suddiviso nei seguenti Distretti elettorali: I Distretto:
Capodistria e Piran; II Distretto: Buie, Montona, Pinguente e
Parenzo; III Distretto: Pisino, Dignano e Rovigno; IV Distretto:
Veglia, Cherso, Lussino, Albona e Pola; V Distretto: Castelnuovo,
Volosca e Bellai. I candidati liberali, Antonio Madonizza per il I
distretto, Michele Fachinetti per il II, Carlo De Franceschi per il
III, che sconfisse per pochi voti un altro liberale, il rovignese
Giovanni Rismondo, e Francesco Vidulich per il IV risultarono gli
eletti segnando una dura sconfitta per i filo-governativi. Solamente
nel distretto V, a netta maggioranza slava, fu eletto il
filo-governativo Giuseppe Vlach.
- 1848, 5 luglio - il
Governo provvisorio di Venezia dichiara l'annessione della città al
regno sabaudo.
- 1848, 22 luglio -
l'arciduca Giovanni inaugura solennemente la Costituente di Vienna.
- 1848, 23/25 luglio -
dopo le brillanti vittorie di maggio, che il Re Carlo Alberto non
seppe sfruttare appieno, l’esercito sabaudo subisce la decisiva
sconfitta di Custoza. Ove i circa 40.000 uomini componenti
l'esercito di Carlo Alberto, rafforzati da vari contingenti
italiani, vengono sbaragliati dai 70.000 uomini dell'esercito
austriaco comandato da Radetzky. L'esercito di Carlo Alberto si
ritira oltre l'Adda abbandonando Milano al suo destino.
- 1848, 5 agosto -
capitolazione di Milano;
- 1848, 9 agosto -
armistizio Salasco;
- 1848, 13 agosto - dopo
l'armistizio Salasco, viste vanificate le speranze nel Piemonte
sabaudo, Venezia deve contare sulle sue sole forze e quindi,
annullata la precedente fusione col Regno di Sardegna, gli insorti
veneziani proclamano la Repubblica indipendente di S. Marco, con
Daniele Manin quale Dittatore. La città si accinge a resistere
all'assedio austriaco portato dal contingente del gen. Welden forte
di 30 mila uomini. La difesa veneziana viene coordinata dal generale
e patriota napoletano Guglielmo Pepe.
- 1848, 9 settembre -
l'ammiraglio Albini annuncia il ritiro della squadra navale sarda
dalla difesa di Venezia;
- 1848, 6 ottobre -
scoppia la rivoluzione viennese che costringerà il 30 ottobre la
Costituente ad interrompere le sue sedute. Vittima del furore
popolare cade l'inviso rappresentante dell'assolutismo austriaco il
ministro della guerra Latour.
- 1848, 2 dicembre -
abdicazione di Ferdinando, il nipote Francesco Giuseppe sale sul
trono degli Asburgo. Prende sempre più consistenza la politica
filo-slava del nuovo governo austriaco, grato per l'aiuto fornito
soprattutto dai croati nei convulsi frangenti del '48 che avevano
indotto la corona austriaca a diffidare dell'inquieto elemento
italiano.
- 1848, idem - il bano
di Croazia Jellacih viene nominato Governatore della Dalmazia e di
Fiume. I deputati dalmati che avevano a cuore l'autonomia della loro
regione dalla vicina Croazia accolgono sfavorevolmente tale nomina.
- 1848, 10 dicembre - 4
mila elettori di Volosca, a netta maggioranza slava, inviano una
protesta al governo austriaco contro il loro rappresentante, il
reazionario Vlach, che brigava per unire il loro distretto alla
Croazia dichiarando di voler restare uniti a Trieste "centro del
loro benessere morale, commerciale ed industriale" e di non
accettare nel loro foro altra lingua scritta che l'italiano e di non
voler essere "per verun conto aggregati né alla Croazia civile, né
alla Croazia militare".
- 1849, 2 aprile - Venezia
proclama la difesa ad oltranza ed inalbera sul campanile di S.
Marco, come simbolo di tale volontà, il vessillo rosso col Leone
Alato.
- 1849, 7 marzo - Francesco
Giuseppe I scioglie bruscamente la Costituente; cosicché lo Statuto
da esso approvato, troppo liberaleggiante per i suoi gusti, resta
lettera morta.
- 1849, fine aprile -
all'assedio di Venezia sopraggiunge il gen. Haynau ed il maresciallo
Radetzky con forti truppe di rinforzo. Bombardamento di Marghera.
- 1849, giugno - a Venezia
comincia a serpeggiare il colera ed i viveri scarseggiano.
- 1849, luglio - si costituisce
una Commissione militare composta da tre membri per coordinare la
difesa di Venezia: l'ufficiale napoletano Girolamo Ulloa; il ten.
col. Giuseppe Sirtori, eroe del 5 giornate di Milano, giunto a
Venezia con un corpo di volontari lombardi; e l'uff. di marina
Baldissarotto.
- 1849, 3 luglio - caduta della
Repubblica romana.
- 1849, 12 luglio -
bombardamento austriaco sulla città lagunare utilizzando i palloni
aerostatici, fortunatamente quasi nessuna bomba colpisce Venezia.
- 1849 - comparsa del colera a
Rovigno con soli 3 morti concentrati nella famiglia Sbisà in
Carrera.
- 1849, 24 agosto - la neo-nata
Repubblica di S. Marco, fiaccata dal colera, dalla mancanza di
viveri e dai continui bombardamenti austriaci, è costretta alla
capitolazione che viene firmata dal Manin a Villa Papadopoli presso
Mestre. Il generale austriaco Gorzkowsky viene nominato governatore
civile e militare della città.
- 1850, 21 maggio - nuova
organizzazione politica. I Commissari Distrettuali vengono
sostituiti dalla costituzione dall'I.R. Capitanato Distrettuale con
giurisdizione sui distretti di Rovigno, Parenzo, Dignano e Pola. In
questo ridisegno il dott. Giacomo Angelini che aveva ricoperto la
precedente carica dal 1834, diventa Primo Commissario di Rovigno.
Capitano Distrettuale sarà nominato l'austriaco Födransperg.
- 1850, agosto - esce sulla
rivista "L'Istria" del Kandler il primo articolo del saggio di
Antonio Angelini di Stefano: "Alcuni Podestà Veneti di Rovigno ed
alcune memorie patrie contemporanea" che proseguirà a puntate sino
al novembre 1852, ovvero dal n. 32 dell'anno V al n. 48 dell'anno
VII.
- 1850, 30 dicembre - viene
istituita a Rovigno la Camera di Commercio e d'Industria
dell'Istria.
- 1851, 7 agosto -
l'intellighenzia liberale ed irredentista di Rovigno organizza in
città un incontro con gli esponenti triestini dott. Gazzoletti,
Paccarani e Jecchi.
- 1851, dicembre - cessa la
Costituzione promulgata nel 1848.
- 1851, 30 dicembre - l'I.R.
Reggente il Circolo dell'Istria, barone de Grimschiz, istituisce la
Camera di Commercio e Industria, con sede a Rovigno.
- 1853, 23 febbraio - si vara
il Bark Rovigno di 476 tonnellate di stazza, proprietà dei fratelli
Blessich fu Tomaso e C. la costruzione è opera dello squero di
Rovigno.
- 1853, 5 marzo - l'imperatore
Francesco I in viaggio con una nave a vapore da Venezia a Trieste,
sorpreso da una violenta burrasca in cui fece naufragio la nave da
guerra Marianna che lo scortava, ripara nel porto di Rovigno.
Fornito dai rovignesi di carrozze, riparte col suo seguito via terra
per Trieste.
- 1853 - le viti di Rovigno
sono colpite dalla crittogama.
- 1853, 1° agosto - si inaugura
il Faro marittimo posto sullo scoglio piccolo di S. Giovanni in
Pelago.
- 1854, 16 gennaio - si
inaugura a Rovigno l'asilo infantile progettato e voluto dal podestà
Nicolò de Califfi.
- 1854, 28 marzo - viene varato
il Bark Istriana di 621 tonnellate di stazza, di proprietà dei
fratelli rovignesi Blessich fu Tomaso e C.
- 1854, 20 settembre - a
Rovigno ha sede l'I.R. Tribunale Circolare e l'I.R. Pretura Urbana
in luogo della Corte di Giustizia e del Giudizio distrettuale.
- 1854, 29 settembre - cessa
l'I.R. Capitanato Distrettuale e s'insedia l'I.R. Pretura Politica
per il solo Distretto di Rovigno.
- 1854 - si apre la Scuola
Nautica di Rovigno stabilita con decreto dall'imp. Francesco
Giuseppe I nel 1851.
- 1854, novembre - naufragio
sulle coste dell'Inghilterra del Bark Rovigno con un unico
sopravissuto. Nel naufragio periscono due figli del comproprietario
Giuseppe Blessich.
- 1855, 22 aprile - a
seguito della decisione dogmatica di Papa Pio IX presa nel 1854,
viene solennemente festeggiata a Rovigno per la prima volta, con
luminarie e gran concorso di popolo, la festa dell'Immacolata
Concezione.
- 1855, 9 luglio - epidemia di
colera a Rovigno che imperverserà sino al 16 settembre, con 424 casi
accertati e 228 morti.
- 1857 - Alla morte di
Monsignor Peteani, su designazione dell'imperatore Francesco
Giuseppe, viene nominato vescovo di Parenzo e Pola Giorgio Dobrila,
nato a Ieseni di Antignana da umile famiglia, primo istriano di
origine croata a salire su tale illustre soglio. Il suo lungo
vescovato (1857-82) si segnalerà per la sua azione costante volta
alla promozione nazionale degli slavi d'Istria, per cui la sua
nomina, accolta dapprima favorevolmente, venne malvista dagli
irredentisti italiani dell'Istria. Data a partire da questo periodo
lo scontro in Istria tra i due nazionalismi, quello italiano e
quello slavo, che finiranno coll’incrinare secoli di pacifica
convivenza.
- 1857 - A Rovigno viene
allacciato il telegrafo;
- 1857, 3 settembre - a Rovigno
pioggia dirotta e continua da sera a mezzanotte che provocherà
l'inondazione delle campagne, con rovina dei raccolti e delle
strade. Il 5 settembre nuova pioggia a dirotto.
- 1858, 25 febbraio - Giovanni
Angelini fu Alvise fonda a Rovigno il Comitato contro il
maltrattamento delle bestie.
- 1858, 9 agosto - muore il
dott. Giacomo Angelini. La città gli dedica pubbliche onoranze
funebri a cui partecipa anche una delegazione di Parenzo. Il Comune
ratifica la decisione di erigergli un monumento che però non troverà
pratica attuazione.
- 1859, 3 gennaio - viene
aperta al pubblico la nuova Biblioteca Comunale di Rovigno detta
Stancoviniana, perché costituita in gran parte dal lascito della
libreria dell'eminente studioso di Barbana, il canonico Pietro
Stancovich, oltre che dai volumi donati dal dott. Borghi e dal
canonico Bronzin.
- 1859, 5 marzo - si apre a
Rovigno la Tipografia Istriana da parte del sig. Antonio Coana di
Venezia. E' la prima tipografia operante in Istria eccettuata quella
del Magistrato Civile Prov.le di Capodistria attiva dal 1806.
- 1859, 26 luglio - i podestà
dei principali comuni istriani, su iniziativa di quello di
Capodistria inviano una petizione all'imp. Francesco Giuseppe
affinché la Provincia venga annessa a Venezia.
- 1860, 15 febbraio - esce il
1° numero del settimanale L'Istriano, stampato dalla Tipografia
Coana di Rovigno. Il redattore è il sig. Federico Spongia, vi
partecipa l'intellighenzia istriana.
- 1860, 6 agosto - con
deliberazione sovrana si decreta lo scioglimento della Scuola
Nautica di Rovigno che cesserà l'attività con la fine dell'anno
scolastico.
- 1861, marzo - nonostante
l'invio a Vienna di una delegazione composta dal dott. Campitelli e
Borgo, la sede della Dieta Provinciale dell'Istria viene insediata a
Parenzo anziché a Rovigno come richiesto dai delegati del Comune.
- 1861, 11/12/13 marzo - si
svolgono a Rovigno le elezioni per la nuova Rappresentanza Comunale.
Vennero eletti tredici Rappresentanti e 10 Sostituti "campagnoli".
- 1861, 21 marzo - giunge a
Rovigno di presidio un battaglione di Croati del reggimento
Confinario Ugolino composto da 4 compagnie per 850 uomini.
- 1861, 21 luglio - il
battaglione di Croati lascia Rovigno.
- 1861, 31 luglio - L'Istriano
cessa le sue pubblicazioni.
- 1863, 30 aprile - l'asilo
infantile di Rovigno chiude dopo 9 anni per mancanza di mezzi.
- 1863, 8 dicembre - muore
Antonio Angelini fu Stefano autore di una messe di studi
storico-cronachistici sui vari aspetti della vita rovignese, del
"Repertorio alfabetico delle Cronache di Rovigno" (1852-63), del
"Compendio di alcune cronache di Rovigno".
- 1869, 22 agosto - una
delegazione di 300 piranesi giunge a Rovigno in segno di fratellanza
dimenticando le vecchie ruggine che risalivano alla guerra degli
inizi del 1200.
- 1869, 30 novembre - prima
seduta della neo costituita Società agraria istriana con sede a
Rovigno.
- 1870, 31 luglio - una
delegazione di Rovigno ricambia la visita dei piranesi con banda e
gonfalone.
- 1870 - viene fondata a
Trieste la Società di Navigazione Istriana a cui partecipano con
entusiasmo vari rovignesi. Chiuderà però dopo 5 anni con una perdita
del 27% sul capitale di fondazione.
- 1872, 19 maggio -
viene fondata a Rovigno la Società operaia con 273 soci ordinari e
39 onorari.
- 1872 - Rovigno viene
collegato alla ferrovia;
- 1872, agosto - Si impianta
l'I.R. Fabbrica Tabacchi di Rovigno;
- 1874, 18 marzo - a Rovigno
viene fondata la Società Agraria Istriana il cui comitato era
composto da G. Angelini, G. Borghi, M. G. Campitelli, A. Rismondo,
A. Ghira e da G. A. Milossa. Il 26 gennaio uscirà "Il Giornale della
Società agraria istriana" che cesserà le pubblicazioni nel 1882.
- 1876 - muore Giovanni
Angelini fu Luigi lasciando una donazione di 6.000 fiorini alla
Congregazione di Carità;
- 1881 - viene fondata a
Rovigno una Società di letture cattoliche composta da 75 soci e
circa un migliaio di volumi.
- 1882 - viene costituita a
Rovigno la società dei Veterani che raduna gli ex militari dell’I.R.
esercito austriaco, naturalmente è filo-governativa.
- 1886 - viene fondata a
Rovigno una Società di letture popolari con 125 soci e 600 volumi.
- 1890, agosto - il barone
Georg von Hütterodt acquista l'isola di Sant'Andrea, facente parte
dell’arcipelago rovignese, ne restaura l'antiche chiesa e fa
ricostruire l'edificio del vecchio convento arricchendo di conifere
e di pregiate piante esotiche la flora del parco.
- 1890 - per i tipi Coana,
Pietro Angelini, nipote del dott. Giacomo, stampa il poemetto in
vernacolo rovignese: "I lamenti de Fimijta incontro Pjiro su murus".
- 1891, 18 agosto - terminati i
lavori di restauro e di abbellimento sulla sua nuova proprietà
nell'isola di Sant'Andrea, il barone von Hütterodt da una grande
festa d'inaugurazione a cui, tra gli altri illustri ospiti,
parteciperà l'Arciduca Carlo Stefano d'Austria.
- 1914 - assassinio a Sarajevo
dell'arciduca Ferdinando e della duchessa Sofia eredi al trono
d'Austria.
- 1914, 28 luglio - il governo
austroungarico dichiara guerra alla Serbia.
- 1914, 3 agosto - l'Italia
dichiara la sua neutraulità.
- 1915, 26 aprile - Patto di
Londra tra Italia, Francia, Inghilterra e Russia.
- 1915, 19 maggio -
nell'imminenza dell'entrata in guerra del Regno d'Italia contro gli
Stati Centrali, iniziano a Rovigno gli arresti degli esponenti
irredentisti filo-italiani, circa 19 persone.
- 1915, 23 maggio - il Comando
del porto di Pola ordina lo sgombero immediato degli abitanti del
Capitanato di Pola a nord di Barbariga.
- 1915, 24 maggio - nel giorno
della dichiarazione ufficiale di guerra dell'Italia
all'Austria-Ungheria il suono straziante delle sirene annuncia la
chiusura della Manifattura Tabacchi di Rovigno.
- 1916, 25 maggio - gli
austriaci inviano a Rovigno una compagnia di soldati bosniaci che
con perentori colpi di fucile bussano alle varie case di Rovigno per
l'evacuazione pressoché totale della sua popolazione che viene
ammassata nei vagoni dei treni che li porteranno nei lager della
mitteleuropa austroungarica di Wagna, Potendorf e centri minori. A
cose finite soltanto 350 furono i fortunati esonerati.
- 1916, 8 luglio - d'ordine
della Luogotenenza viene sciolta la associazione femminile "Cuore e
Pensiero" di Rovigno.
- 1916, 28 luglio - d'ordine
della Luogotenenza viene sciolto il Circolo operaio di Rovigno.
- 1916, 15 ottobre - esce a
Graz, sede degli internati politici, il quotidiano bilingue
(italiano-tedesco) "Lager Zeitung - Gazzetta del Campo" edito a cura
dell'amministrazione del campo.
- 1916, 30 ottobre - il
Giudizio distrettuale di Rovigno viene trasferito a Canfanaro.
- 1916, 29 novembre - i
manifesti a lutto in memoria dell'imperatore Francesco Giuseppe
vengono stracciati e staccati dai muri di Rovigno.
- 1917, 19 agosto - esce a
Katzenau il primo numero del settimanale umoristico illustrato "La
Baracca" redatto in proprio dagli internati del campo.
- 1917 - imperversa la
famigerata "spagnola" che mieterà vittime sino all'anno successivo;
- 1918, 17 gennaio - La Camera
di Commercio dell'Istria, che dal 15 giugno del 1915 era stata
trasferita a Pisino, viene insediata a Rovigno.
- 1918, 18 gennaio -
incominciano a Rovigno i primi rimpatri dei deportati rovignesi da
Graz e dalla Moravia. Continueranno con arrivi giornalieri sino agli
inizi di primavera. Man mano la città ritorna a vivere, si riaprono
i negozi, si riattivano le strutture associative, ci si ritrova dopo
anni di forzato esilio. Anche se non tutti tornarono, soprattutto
vecchi e bambini, dato che a causa degli stenti e delle privazioni
subiti nei lager austriaci molti vi trovarono la morte.
- 1918, 5 aprile - il nuovo
imperatore Carlo I visita Rovigno, sarà l'ultima visita di un
imperatore d'Austria a Rovigno.
- 1918, 29 luglio - il
Tribunale circolare di Rovigno viene trasferito a Pola.
- 1918, 11 ottobre - si
diffonde l'influenza, viene decretata la chiusura delle scuole di
Rovigno (11-19 ottobre).
- 1918, 30 ottobre - il
Consiglio nazionale di
Fiume proclama l'annessione all'Italia.
- 1918, 1° novembre - visto le
positive notizie che giungono dal fronte Rovigno è in festa e la
città si ricopre di tricolori.
- 1918, 2 novembre - viene
costituito un Comitato Cittadino composto da 24 persone in
rappresentanza dei vari ceti sociali della città di Rovigno.
Presidente è Antonio Spongia, farmacista, il vice presidente è il
possidente Matteo Giuricin. Si istituisce una Guardia Nazionale a
tutela dell'ordine pubblico.
- 1918, 3 novembre - a Villa
Giusti viene firmato l'armistizio tra Italia ed Austria.
Complessivamente durante la guerra del 15-18 i volontari giuliani
che si arruolarono volontari nell'esercito italiano furono 2.107, di
cui 1.030 ufficiali, va ricordato che, se catturati dagli
austriaci, rischiavano l'impiccagione. I morti giuliani furono
25.000 su una popolazione totale di 444.523.
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