La pittura e il tempo dell'istriano Pietro Marchesi

di Claudio Grizon

Quando penso all'Istria immagino un vecchio trabaccolo con la vela dischiusa al vento che nelle ultime luci del tramonto esce dal porticciolo scricchiolando per la brezza della sera. Quando penso all'Istria immagino i filari di viti nodose e dai tralci robusti, cariche di uva sotto il sole d'agosto con le radici sprofondate in quella terra, generosa e dura, sulla quale i contadini si chinano con fatica per dissodare le zolle arse dal sole.

Sì, anche questa è Istria.

In genere parlando dell'Istria si ricordano gli uomini o le donne che durante la loro vita si sono distinti nell'arte, nella letteratura, nelle scienze o nelle professioni e che l'hanno resa grande e famosa. Oggi, invece, con Pietro Marchesi celebriamo un uomo semplice, un uomo che assieme a tanti altri uomini e donne hanno contribuito allo sviluppo economico e culturale di quella terra, senza essere per questo citati nel libri di storia e d'arte o nei convegni.

Pietro Marchesi (1862-1929), di Dignano d'Istria, fu il fondatore della locale azienda di distribuzione dell'energia elettrica.

Ma Marchesi fu anche un uomo attratto dall'arte, frequentatore ed amico del compositore Antonio Smareglia (le Nozze Istriane furono composte proprio nel suo studio) e presidente della Società Filarmonica Dignanese. Frequentò l'Accademia di Venezia assimilando il tratto spigliato e le scene di contrasto. Certamente amava il paesaggio, specie raffigurato nelle luci calde e soffuse della sera. Nel suoi quadri e nelle sue opere si ritrova la sintesi di quel periodo storico dell'Istria a cavallo fra l'800 ed il '900. Uno spaccato della cultura sociale di allora, con l'influenza del sentimento religioso su quelle anime e su quelle terre.

Dai tratti del suo pennello possiamo ritrovare le tracce forti, fondanti della storia vissuta, la relazione fra il mondo dell'industria che nasceva e la borghesia dell'epoca, la visione della Chiesa e quella del contadino e quel mondo fatto di relazioni forti e sincere dove il senso di comunità era vivo, quasi palpabile. Un mosaico pittorico rappresentante le sfaccettature espressive della vita dell'Istria.

Non è retorico ricordare che nel suoi dipinti la luce è importante, la sorgente luminosa, verso la sera... quando si accendono le luci, appunto. Poteva essere diversamente per chi, nel 1889, dette la prima energia elettrica alle case di Dignano, illuminandole, quando ancora le calli di Venezia erano illuminate dai lucignoli a gas? L'Assessorato alla Cultura e l'Amministrazione provinciale hanno sostenuto e promosso con convinzione questa mostra consapevoli che la storia in realtà è fatta dagli uomini e Marchesi certamente ha dato un contributo importante alla storia del suo tempo.

Claudio Grizon
Assessore alla Cultura
della Provincia di Trieste

(Articolo scritto per la mostra di 14 ottobre - 24 dicembre 2000 nella Sale Club Eurostar, Stazione Centrale di Trieste)

Tratto da: 

  • Testo: Provincia di Trieste - La pittura e il tempo dell'Istriano Pietro Marchesi  'http://www.provincia.trieste.it/marchesi/marchesi.htm (no longer online)

  • Immagini: Libri di Mare, Photo Gallery - http://www.libridimare.com/photogallery.htm (no longer online)


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Created: Tuesdday, February 05, 2002; Last Updated: Friday, October 22, 2021
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