Le città e le castella dell'Istria di M. Tamaro

Vol. I. — Parenzo, tip. G. Coana, 1892.

[Tratto da Nuova antologia, di Scienza, Lettere e Arti, Terza serie, Volume quarantaduesimo della raccolat Volume CXXVI, Direzione della Nuova Antologia (Roma, 1892), p. 169-170. ]

Alcuni anni or sono Carlo Yriarte, con facilità tutta francese e con insufficienza di preparazione storica e geografica, compose e pubblicò un suo libro su Trieste e l'Istria divulgando intorno a quella regione molti errori di fatto e di giudizio: sorsero, autorevoli, le voci di protesta; non ultima tra esse quella del dottore Marco Tamaro, che in una serie di Lettere istriane intese non pure a rettificare gli errori dello scrittore francese, ma a far conoscere agli altri italiani e agli stranieri il suo bel paese. Se non che quelle lettere rimasero come perdute nei periodici locali, ove furono date in luce, e anche si risentivano un poco, nè senza danno, della occasione e della forma polemica; sì che molto saviamente l'autore ha preso a rifarle e accrescerle con l'intendimento di presentare una compiuta illustrazione storica e topografica di tutte le città e le castella dell' Istria, esclusa Trieste «perchè vi è un'altra penna (dice egli) e ben valente, intesa ad illustrare il grande emporio commerciale, che è ad un tempo nostra capitale morale.» Nel rifacimento il lavoro del Tamaro ha guadagnato di molto, non solo di precisione e larghezza, ma anche per il metodo e la forma; poichè l'autore, abbandonando l'intento puramente descrittivo delle Lettere istriane, ha dato all'opera sua un' intonazione più scientifica ed erudita, pur conservando alla forma il carattere conveniente a un libro popolare di piacevole e istruttiva lettura.

Il primo volume, testè pubblicato, dell'opera del Tamaro è per grandissima parte consacrato allo stato antico e moderno di Pola, intorno alla quale città non si aveva sinora che il libro, pieno per verità di documenti, ma molto disordinato, delle Notizie storiche edite a cura del Municipio nel 1876 per il congresso generale della Società agraria istriana. Il Tamaro incomincia descrivendo e illustrando i monumenti polensi dell'età romana, e in questa parte collega opportunamente una esposizione delle vicende di Pola dalla sua origine sino ai primi tempi cristiani; pei quali poi la storia cittadina è legata alla descrizione delie basiliche, delle chiese monastiche, del battistero, compiendosi con la storia, che l'autore tesse largamente, del vescovato. Con l'intromissione di Venezia nelle faccende della piccola città istriana incominciò per questa un periodo di decadimento, che continuò e crebbe fino a che durò il dominio della repubblica di S. Marco: pur anche per questo periodo il Tamaro ha potuto ritrarre al vivo le condizioni di Pola, sia descrivendone i monumenti e le vicende, sia esponendo lo stato della città nei varî tempi, secondo le relazioni dei provveditori e capitani veneti. Dopo una rapida rassegna degli uomini illustri polensi, l'autore si intrattiene con qualche larghezza sopra la Pola modernissima, divenuta centro importante di marineria commerciale e militare: e poi, uscendo dalle porte della città, ci descrive e illustra i castelli e le terre circostanti, che ne formano il distretto. Il libro del Tamaro, sebben lasci qua e là desiderio di maggior precisione nelle notizie storiche e nelle citazioni delle fonti e manchi ogni tanto di quel pregio inestimabile, che è la politezza e la perspicuità dello stile, si legge con molto piacere e profitto; e però lo raccomandiamo a coloro che desiderano di istruirsi sulle vicende passate e sullo stato presente di una nobilissima regione italiana.


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Created: Thursday, November 25, 2010, Last Update: Monday, January 31, 2022
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