È un libro antologico che
presenta un risvolto poco noto o addirittura inedito della storia di
Capodistria.
Il libro si articola in
diversi capitoli. Nel primo, intitolato "Fondamenti storici e giuridici
del patriziato capodistriano", si ricordano le prerogative acquisite nei
secoli dai componenti del Maggior Consiglio, organo amministrativo della
città, al quale si poteva accedere solo qualora due terzi dei componenti
avessero espresso voto favorevole.
Il secondo capitolo,
intitolato "L'Araldica", informa il lettore sul modo di interpretare o
leggere il significato degli stemmi, illustrando in sintesi i valori
dati ai colori (smalti), alle figure, alle parti dello scudo, secondo
gli antichi araldisti.
Vengono poi presentati, nei
loro smalti, gli oltre 250 blasoni delle famiglie capodistriane,
ciascuno corredato dalle notizie storiche che le riguardano. Il quarto
capitolo elenca le incombenze, la maggior parte dei casi a titolo
gratuito, alle quali i componenti dello stesso erano obbligati.
Si parla inoltre, nel
capitolo successivo, di quelli che erano comunque gli incarichi svolti
dalla classe popolana, che pur non comparendo in prima persona nel
governo della città, ne faceva parte integrale con compiti e
responsabilità ben definiti.
Il volume presenta ancora
una sintesi della storia della città di Capodistria ed in chiusura un
glossario che specifica il significato dei particolari termini usati
nell'araldica, essendo questi, a volte, un gergo particolare di non
semplice comprensione.
Il volume, edito dalla
Fameia Capodistriana di Trieste, Fotocomposizione Studi Gamma e stampa
Tipo/lito Zenit di Trieste, consta di 250 pagine ed ha una veste
tipografica di alta qualità.
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