Aldo Cherini & Pietro Valente, Il doge Nicolò Sagredo e il Collegio di Capo D'Istria

Fameia Capodistriana
Tipo. Lito Astra S.R.L. (Trieste, 2006)
120 pagine


IL DOGE SAGREDO E IL GINNASIO

È noto quanta cura la città di Capodistria ha riservato, fin dai tempi più antichi, alla scuola quale strumento di educazione e di elevazione a vantaggio della società e, più ancora, prodromo degli studi universitari nello Studio di Padova che la Repubblica Veneta teneva nella massima considerazione.

L'immagine del futuro doge, quando era ambasciatore della Repubblica Veneta, presso la corte Vaticana a Roma nel 1656.

Nasceva in questo clima il Collegio Giustinopolitano quale  scuola superiore preparatoria aperta a tutti i giovani dell’Istria Veneta chiamata pertanto a concorrere nelle spese di gestione, con ampia sede costruita all’uopo.

L’atto di nascita porta la firma del Doge Nicolò Sagredo  e la data  del 29 novembre 1675.

L’Istituto si consolidava tanto da guadagnare  l’universale considerazione e passava attraverso i mutamenti, per altri versi distruttivi imposti dall’agitato corso della storia, giungendo fino ai giorni nostri con la qualifica di Ginnasio Liceo classico “Carlo Combi”. Ne hanno scritto Francesco Majer, Celso Osti, Francesco Semi, Carlo Riccobon, Giovanni Quarantotto,  Antonio Vascotto, Aldo Cherini, Reclus Vascotto, mentre è venuto a formarsi tra gli ex studenti, taluni dei quali portati dall’esodo assai lontano,  un sodalizio ideale che si riconosce in periodici incontri  tutt’ora organizzati malgrado il trascorrere di tanti anni. Ex studenti che, in non pochi casi, hanno raggiunto posizioni di altissima professionalità in sede sia nazionale che internazionale.

Fatto anche questo che pone  il nostro Istituto nel novero, se non unico, di ben pochi istituti similari.

Si dirà che molto si è gia scritto intorno al nostro Ginnasio. Si di certo, ma per lo più per quanto riguarda i periodi a noi più vicini e per quanto sentito o vissuto di persona.

Scriverne e parlarne non sarà mai troppo trattandosi di un istituto come pochi, radicato da secoli nel tessuto intellettuale e sociale delle nostre terre superando quegli irreversibili rivolgimenti che fanno la storia ma mantenendo inalterato il suo carattere.

Compare ora il volume “Il Doge Nicolò Sagredo e il Collegio di Capo d’Istria”, curato dalla Fameia Capodistriana  e firmato da Aldo Cherini e da Pietro Valente,  che prende le mosse dal 1675  con la ducale istitutiva e la serie delle ducali, norme e disposizioni successive.

Un libro bene documentato che di per sé è un documento non comune, con un po’ di tutto in 120 pagine: una biografia del doge Sagredo, l’evoluzione da collegio a ginnasio comunale e statale veneto, cesareo, italico-francese, imperial-regio, imperiale e italiano, sempre nella stessa sede, con citazioni nominative degli insegnanti e dei numerosi sostenitori o alunni che lo hanno frequentato con onore conferendo lustro e sostanza  all’italica cultura. Distinta la veste tipografica e molte le illustrazioni talune poco conosciute come il ritratto del Sagredo che si trova a Roma nel Palazzo Venezia già sua residenza in veste di ambasciatore  della Serenissima Repubblica Veneta.

Le prime due pagine di pergamena (sono in tutto 35) del Decreto del Doge del 1675 che istituiva il Collegio (sono fotocopie dell'originale che si trova nella Biblioteca dei Frari a Venezia).

Nota della redazione:

  • Il libro è consultabile in PDF nel settore “dowload” del sito Internet di Aldo e Corrado Cherini, http://www.webalice.it/cherini/

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This page compliments of Pietro Valente

Created: Sunday, May 23, 2010; Last updated: Tuesday, May 03, 2022
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