copertina libro Aldo Cherini e Paolo Valenti, Il mare di Trieste e dell'Istria

Anno 2004 - formato: 21x29.7 cm -
Copertina: colore cartonata - 
Pagine: 240 -
Fotografie: 220
Stampa: b/n e colore
Lingua: italiano

Edizioni Luglio (Trieste, 2004)


Molto numeroso il pubblico di ieri sera per la presentazione del libro di Aldo Cherini e Paolo Valenti, Il mare di Triest e dell'Istria - Edizioni Luglio, Trieste 2004.

Il volume, curato dall’Associazione Marinara Aldebaran, ripercorre un fitto itinerario a capitoli di aneddoti e storie marinare tra il 1800 e la seconda metà del 1900.

Dall’elica di Ressel alle motonavi moderne del Golfo di Trieste, dagli idrovolanti all’affondamento della Viribus Unitis questa pubblicazione, arricchita dai disegni del Cherini e dalla minuziosa ricerca storica del Valenti, descrive i vari periodi ormai passati della vita sul mare delle popolazioni dell’Alto Adriatico.

Questo è il glorioso piroscafo ITALA, che in genere univa Trieste a Capodistria e che passò indenne tutto il periodo bellico della seconda guerra mondiale. Apparteneva alla piccola società dell'armatore Roberto Schiavon.

Elegantemente stampato e rifinito, viene completato da numerose testimonianze grazie alle narrazioni degli scrittori dell’epoca.

Pietro Valente
18 dicembre 2004


Aspetti minori o poco conosciuti di storia, vita e letteratura marinara tra il 1800 e la seconda metà del 1900

Scheda del Libro

Dall'elica di Ressel alle motonavi moderne del Golfo di Trieste, dagli idrovolanti all'affondamento della Viribus Unitis questa pubblicazione, arricchita dai disengi del Cherini e dalla minuziosa ricerca storica del Valenti, descrive i vari periodi ormai passati della vita sul mare delle popolazioni dell'Alto Adriatico.

Elegantemente stampato e rifinito, viene completato da numerose testimonianze grazie alle narrazioni degli scrittori dell'epoca e da oltre 200 immagini dei vari periodi.

Il seguente testo è tratto dal capitolo “L’Istria sorgente dal mare”, di Pier Antonio Quarantotti Gambini, che dopo aver descritto la costa rocciosa che da Salvore raggiunge Abbazia e Volosca, così conclude:

“Anche a chilometri dalla costa, corsa dalle brezze dell’Adriatico, si percepisce, specie di notte, il respiro del mare. Ricordo come si udivano i frangenti, durante le notti estive, nella pianura dietro Umago. Il fragore intermittente delle ondate giungeva sin là, a Seghetto, nella villa de Franceschi dov’ero ospite, tra le case coloniche silenziose. Ed era bello rimanere all’aperto ed ascoltare a lungo, sotto il cielo che a Nord, dalla parte di Trieste, aveva un chiarore palpitante.

A quell’altezza, dopo Salvore, comincia l’Istria rocciosa, dalle coste frastagliate e pianeggianti, che poi sul Quarnero, prima di Fiume, si elevano splendidamente nel massiccio del Monte Maggiore, ai cui piedi si annidano, tra i lauri e i roseti, Laurana, Abbazia e Volosca. Nell’Istria alta, invece, dal Vallone di Muggia a Portorose, la costa ha un altro aspetto: tutt’un insieme di verdi ben coltivate colline, che digradano dolcemente verso il mare, scoscendendo qua e là in spaccature e in erosioni color giallo argilloso. E’ un paesaggio, specie d’estate quando il mare è quieto, che può ricordare quello di certi laghi.”

A Punta Sottile, a Punta Grossa, a Oltra, a San Nicolò, ad Ancarano, a Semedella, a Giusterna, a Loreto, a San Rocco, a Fiesso, a Strugnano, a San Lorenzo, a Portorose, i fiori dei mandorli e dei ciliegi e l’argento degli ulivi e tralci delle viti risaltano contro l’azzurro del mare. E chi non ha visto, dall’uno e dall’altro di quei poggi, una vela gialla e rossa, o tutta arancione, sparire qualche attimo dietro il verde di un ramo e poi riapparire e sparire ancora?”

Un capitolo dal libro:

Da Il Piccolo di Trieste, 17 dicembre 2004:

EDITORIA: Il libro di Cherini e Valenti viene presentato oggi alla Biblioteca Statale

Storie di mare, tra Trieste e l'Istria

Cantieri, transatlantici e fari, vaporini, barche da pesca

Una storia divulgativa della marineria triestina e dell'Istria, con tutto quello che vi ha ruotato attorno, dai cantieri alle barche dai pesca, dai vaporetti ai transatlantici, dai fari alle tragedie del mare, dagli storici vari (con tanto di cronache dell'epoca) agli sport del questo, e tanto altro, il volume di Aldo Cherini e Paolo Valenti «Il mare di Trieste e dell'Istria. Aspetti minori o poco conosciuti di storia, vita e letteratura marinara tra il 1800 e la seconda meta del 1900» (Edizioni Luglio, pagg. 230, euro 30) che viene presentato oggi, alle 17, alla Biblioteca Statale di Trieste (largo Papa Giovanni XXIII) dagli stessi autori e dal presidente dell'Irci Piero Delbello. II libro, che si indirizza volutamente ai non addetti ai lavori è nato in gran parte una decina di anni fa, con i ricchi materiali raccolti dai due autori, entrambi attivìssimi soci (e Valenti anche presidente) dell'Assocazione marinara Aldebaran. Per inciso, il volume è corredato da numerosi, finissimi disegni di barche da pesca realizzati da Cherini nel corso degli anni.

il «San Giorgio» dell'Istria-Trieste (disegno di Cherini).
 

Di questo affascinante materiale si è innamorato l'editore Claudio Luglio, che ha già realizzato altri due volumi di cui è co-autore Valenti (sulla storia del cantiere San Marco e su quella delle linee passeggeri di cabotaggio), che ha quindi messo in cantiere il libro, sfornato dalla tipografia qualche giorno fa.

Non solo navi, si diceva, ma tutto quanto vi ha ruotato attorno nel coreo dei decenni, come i piloti di Rovigno cittadina che a metà del '700 disponeva di 200 velieri e 120 capitani che raggiungevano tutto i Mediterraneo e si spingevano fin oltre Gibilterra. Luci sul golfo è il titolo del capitolo dedicato ai fari più familiari, da quello di Salvore alla Lanterna di Trieste, da quello di Punta Sottile (fatto saltare nel '44 dai tedeschi) al più famoso faro della Vittoria.

Scorrendo le pagine si può anche compiere una mini-crociera lungo le coste dell'Istria a bordo del piroscafo San Marco. Il capitolo "Itinerario della memoria" fa infatti rivivere questo viaggio, effettuato nel luglio 1939, attraverso uno pittoresca descrizione e altrettanto suggestivi schizzi dei fari e della costa fino alla punta più meridionale.

Corposa e ricca di notizie la parte relativa agli armamenti minori e ai vaporini costieri, corredata dai minuziosi disegni a matita di Aldo Cherini, che spazia dai servizi marittimi dello Stabilimento Tecnico Triestino alla Soderà di Navigazione a Vapore Monfalconese, dalle linee tra Capodistria e Trieste alla società di navigazione Istria-Trieste, alla «Dalmazia» e alla Navigazione Giuliana, per proseguire con le linee con base nel Quarnero, dalla Ungaro-Croata alla Marittima Fiumana.

La «Piccola rassegna delle navicelle è delle barche locali» è in realta un approfondito capitolo per apprendere tutto, o quasi, su trabaccoli. pielegni, brazaere, bragozzi, topi, battelle, battane e via discorrendo.

Infine, un'occasione mancata per Trieste (non la sola, dirà qualcuno):  è quello dell'Elettra, la nave-laboratorio di Marconi, che per le sue origini e la sua fine (lasciata arrugginire per anni e poi demolita all'ex cantiere San Rocco) è strettamente  legata al nostro mare.

Giuseppe Palladini

Bibliografia:

  • Testo e immagine - cortesia di Pietro Valente
  • Vecchia Trieste, Edizioni Luglio - http://www.vecchiatrieste.it/mare.htm
  • Articolo - http://www.webalice.it/cherini/navi/Il%20mare%20di%20Trieste.gif

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This page compliments of Marisa Ciceran and Pietro Valente

Created: Tuesday, December 21, 2004; Last updated: Friday, June 24, 2022
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