Sapori e profumi della nostra cucina: gnocchi dolci
Oscar Tommasini
Confortato dal parere di
amici che con benevola attenzione avevano letto quanto da me scritto sui
"gnochi de pan", piatto di origine tedesca ma ben noto a Fiume, compilo
queste due righe sconclusionate ancora per "i gnochi", ma non di pane
bensi di patate e di farina.
"I
gnochi de patate"
fatti con patate, uova e farina, impegnavano noi ragazzi ad un compito
speciale, e cioé all'uso dello "strucapatate".
Infatti, le patate venivano cotte - lessate
con la buccia. Quando erano pronte, fatte scolare e tolta la buccia,
cominciava il lavoro dello "strucapatate" con il quale venivano
schiacciate al fine di consentire di preparare l'impasto con la farina e
le uova. Compito questo di nostra madre che per lavorare la pasta si
serviva dalla tavola normalmente usata per lavare la biancheria.
Rivedo ancora mia madre, di umore quasi
sempre allegro, che lavorava la pasta con un occhio sempre attento al
"tocio" (ragú o sugo o intingolo) che bolliva lentamente.
Quando l'impasto era
stato lavorato al punto giusto, lo tagliava in tanti pezzetti che
passava uno ad uno sul retro della "gratacasa" (grattugia) tanto da dar
loro la forma definitiva.
Poi si immergevano nell'acqua bóllente e
salata e quando salivano a galla erano cotti. Entrava poi in campo la
"terina gigante" che veniva riempita di gnocchi, irrorati di "tocio" e
cosparsi di formaggio "gratá" e noi pronti intomo alla tavola, con le
bocche aperte, come tanti uccellini in atiesa dell'imbeccata.
E chi non si ricorda degli
gnocchi dolci?
Fatti con il ripieno di susini (prugne) o marmellata.
Impastati con farina,
uova, zucchero e cannella; fatti a forma di bilia con all'interno una
prugna o la marmellata. Dopo la bollitura, una passata nel burro fuso e
"pan gratá". Poi, scolati, una passata di zucchero a velo, e per noi...
festa in famiglia.
Quasi dimenticavo, quando la mamma faceva i
gnocchi dolci, conservava un po' di pasta per fare tanti piccoli
kiffel
(cometti) che fritti e cosparsi di zucchero a velo erano dolci
gustosissimi che si consumavano subito perché, come le ciliegie, uno
tirava l'altro.
Ogni tanto, in qualche
trattoria, ordino "gnocchi" cercando invano quei profumi e sapori di
casa mia, ormai tanto lontani nel tempo, ma sempre presentí nel mió
cuore e nella mia memoria.
Oscar Tommasini
Tratto da "La Voce di Fiume"
Tratto
da:
-
Oscar Tommasini, "Sapori e
profumi della nostra cucina: gnocchi dolci", La voce del popolo,
24 dicembre, EDIT (Rijeka, 2005) -
http://www.edit.hr/lavoce/051224/esuli.htm
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