Film
Reviews
1985
- (Released 1986) La Venexiana (Italy), a.k.a.
The Venetian Woman
Mauro Bolognini (director); with
Jason Connery, Claudio Amendola, Cristina Noci and Monica
Guerritore [comedy].
Disarmingly straightforward 16th-century
sex comedy-drama of Connery (son of Sean Connery and Diane Cilento), a
foreign gentleman arriving in Venice and spends a memorable night in the
city juggling affairs with lovely but frustrated older women - Angela
(Antonelli) a widowed lady, and Valeria (Guerritore), whose husband has
left for Florence. Good sexy stuff with plenty of nudity from all
participants. Exquisite art direction, gorgeous Antonelli, and clever
musical score by Ennio Morricone heighten this little gem.
* * *
Le prime scene del film, devo dire, promettono bene: atmosfere soffuse e
velate, musiche accattivanti, costumi storici niente male, scenografia
(Venezia stessa!) accondiscendente, interpreti femminili stupende
(all'epoca!). Ma tutto svanisce a poco a poco e le promesse non vengono
mantenute: come al solito!
La trama è presto detta: durante la festa del
Ringraziamento per la fine della peste, un forestiero (Jason Connery) giunge a
Venezia e, come gli preannuncia un gondoliere (un inattendibile Claudio
Amendola, romanaccio forse in trasferta) trova modo di far colpo su due donne:
la vedova Angela (l'istrionica Laura Antonelli, ancora lontana dalla disgrazia
che poi la colpirà), in lutto e calda di desideri, e la giovane Valeria (Monica
Guerritore: nulla da commentare), il cui marito è assente. Così, e sarà solo
questione di tempo, lo straniero le soddisferà entrambe.
Credo che le premesse ci fossero tutte, a partire
dal fatto che si trattava di un adattamento da un lavoro teatrale; ma tutto è
rimasto nelle buone intenzioni. E' un film tiepidino dove tutto è esageratamente
equilibrato: un po' di sesso ma non troppo, un po' di dialoghi ma non troppo, un
po' di attendibilità ma non troppo...
Ciò che mi ha colpito di più sono state le
immagini iniziali degli affreschi in casa di Angela dove la padrona di casa
veniva "torturata" da immagini poco pudiche, quasi una pornografia
ante-litteram, le musiche del sempre geniale Ennio Morricone, le ricche e belle
scenografie, i costumi sontuosi; ciò che più mi ha infastidito è stata la
ricerca dell'effetto a tutti i costi che hanno reso stucchevole tutto il resto.
Giudizio: da evitare con cura.
Roberto Moscatelli
* * *
Nella Venezia del '500 un giovane e aitante
forestiero ? conteso da una ricca vedova e da una smaniosa maritata. Se
le gode entrambe, e riparte. Bolognini ha tolto il sangue alla famosa
commedia di Anonimo del '500, raffreddandone la pagana allegria, e ha
aggiunto qualche congresso carnale, avvolgendo il tutto in una patinata
confezione di decorativa eleganza. Resta, comunque, un sagace direttore
di attrici.
* * *
Laura, la magia dura una notte
Ne "La venexiana", due dame, Antonelli e Guerritore, sono divise
dall'amore cieco per un uomo misterioso.
di PAOLA JACOBBI
Nel carnet di Mauro
Bolognini, signore degli scandali del cinema italiano, La venexiana non
poteva davvero mancare. Questa commedia del Cinquecento di anonimo
autore, un classico dell'erotismo raffinato, è da tempo un titolo di
repertorio molto diffuso sulle scene teatrali, ma è stata trasformata in
questo film di successo solo nel 1986. E l'affascinante vedova Angela
non poteva essere altri se non Laura Antonelli, morbido (e non più
acerbo) frutto proibito dell'immaginario degli spettatori italiani. Per
la carriera dell'attrice istriana, La venexiana fu un punto d'arrivo. Il
giovane e ruspante sex-symbol che aveva dominato gli anni Settanta (Il
merlo maschio che la lanciò è del '71, Malizia del '73, Divina creatura
del '75) È diventato "una donna di bellezza matura, magica e
misteriosa", come diceva Bolognini ai tempi della lavorazione del film.
Quanto al regista, che dopo l'esordio con la commedia Ci troviamo in
galleria (1953) aveva portato sullo schermo molta buona letteratura (dal
Bell'Antonio di Vitaliano Brancati a Bubò di Montparnasse di Charles
Louis Philippe, al Metello di Vasco Pratolini) si cimenta qui con una
vicenda ben più antica ma non per questo meno torbida e osée di certe
opere del Novecento. La venexiana racconta infatti dell'amore tra la
veneziana Angela e lo straniero Giulio (nel film è Jason Connery, figlio
di Sean Connery e Diane Cilento), già oggetto della passione di una dama
sposata, Valeria, interpretata da Monica Guerritore. Il film è
ambientato tutto in una notte. Ed è proprio in una Venezia dalle luci
soffuse e misteriose, ben fotografata da Beppe Lanci, che le due donne
tessono la loro ragnatela intorno a Giulio. Nell'impresa le aiuta
Bernardo, un simpatico facchino-gondoliere, che ha la bella faccia
stropicciata di Claudio Amendola, ancora lontano dai ruoli da borgataro
moderno che lo hanno reso celebre. Dunque, in un'unica notte di intrighi
e sotterfugi alla Marivaux, Giulio seduce entrambe le donne, lasciandole
piene d'amore e nostalgia. Il film venne moderatamente accolto sia dalla
critica che dal pubblico. Nonostante l'intensità di alcune scene
erotiche, che comunque non scadono mai nel cattivo gusto, La venexiana
non è arrivato a diventare un "caso", come avvenne invece per altri film
di Bolognini, bersaglio di numerose denunce. Oggi fa quasi sorridere
pensare che un regista colto e raffinato, un vero artigiano del cinema
che sa illustrare la letteratura in modo tradizionale e corretto, abbia
potuto essere così spesso accusato di oscenità. Come se oggi qualcuno se
la prendesse con Stephen Frears per la "licenziosità" delle sue
Relazioni pericolose.
Sources:
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